giovane critica - n. 33 - inverno 1973

6 obiettivi, non sugli strumenti. Bisogna sapere prima di tutto cosa si vuole e si deve fare e poi scegliere gli strumenti. Anche il mercato può essere uno strumento fondamentale per il raggiungimento di determinati obiettivi della programmazione. D. Nel momento in cui all'interno di una politica di centro-sinistra interpretata come svolta e come tentativo di razionalizzazione dei processi produttivi, beninteso ancora all'interno di una logica neocapitalistica, si è colpito il profitto per favorire la rendita... Forse si è sottovalutato il peso che in Italia ha ancora il • pre-capitalismo •: abbiamo a che fare con un paese in cui fenomeni come le rendite speculative. l'inefficienza burocratica, le parti piu arretrate di una società precapital istica hanno ancora un notevolissimo spazio. D. Alcuni sostengono che il discorso sulla programmazione ha avuto un notevole successo culturale poiché oggi, bene o male, le forze politiche sono costrette a misurarsi su questi temi. A me pare però che di programmazione si parli molto ma che, in tutto l'arco dei partiti, non si approfondisca quasi mai. Anche il discorso metodologico sulla programmazione non viene mai seriamente affrontato. R. Infatti, le dicevo prima che la programmazione è stata assorbita in modo ancora molto superficiale dalle forze politiche, anche perché esse agiscono con un metodo diverso da quello della programmazione. Il metodo della programmazione è quello di dedurre razionalmente dagli obiettivi i mezzi e le politiche, mentre il metodo di gestione politico tradizionale è tipicamente contrattuale, basato sul rapporto di forze. Anche coloro che proponevano la programmazione, erano piu impreparati. per molti aspetti. Ciò nonostante non è vero che la battaglia sulla programmazione sia stata soltanto una battaglia culturale. Avere presentato il problema della programmazione e delle riforme in un contesto unico rappresenta secondo me il vero punto di forza della politica che il partito socialista ha difeso. che ha cercato di portare avanti e che ha avuto, direi, delle verifiche importanti nel reale movimento delle forze sociali in Italia. Non possiamo certo dire che l'autunno caldo sia stato provocato dalla programmazione ma esso ha provato che una strategia di sinistra passa in questo momento attraverso la realizzazione di riforme in un contesto programmatico. Determinate riforme sono state compiute con maggiore o minore incisività, con maggiore o minore successo: ebbene queste riforme erano state individuate nell'ambito dei piani proposti: nello stesso bistrattato primo piano quinquennale che proponeva la riforma sanitaria, la riforma della casa, la riforma della previdenza sociale piu o meno· nel modo in cui sono state impostate, con grave ritardo, grazie alla mobilitazione sociale delle grandi masse nel 1969. Questo significa appunto che la programmazione non può esistere senza una grande mobilitazione sociale, altrimenti resta un esercizio, non tecnocratico. ma tecnografico; e che tuttavia la grande mobilitazione sociale, se non è incanalata in una politica di riforme e di programmazione, rischia di perdere orientamento e impulso. D. Nella risposta al questionario di « Giovane critica », lei parlava di un progetto sociale operativo, una formula dietro la quale c'era un discorso culturale che è stato solo accennato. Cosa potrà essere e da che cosa potrebbe partire un progetto sociale operativo? R. E' un po' difficile sintetizzare il tema del progetto sociale. Esso parte dall'assunto che la sinistra debba porsi il problema della costituzione di una nuova società e abbia il dovere di definire le linee di un modello alternativo di sviluppo. Che non ne debba parlarne soltanto, ma disegnare e proporre. Altrimenti, prendiamo il potere, lo diamo in mano ai burocrati e poi andiamo a scrivere i libri sul • dio che è fallito• e lamentiamo per trent'anni il fallimento dell'ottobre. Il progetto socialista è il punto di partenza per una strategia della sinistra. Ma che cos'è il progetto socialista? E' il tentativo di definire in modo concreto, operativo (facendo sf che gli obiettivi non restino appesi per aria ma siano col legati ad una catena di mezzi e che si indichino i tempi i modi e le risorse necessarie per poterli conseguire). gli aspetti di un modello di società socialista caratterizzato in tutti i suoi elementi. Oggi la sinistra, se vuole

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==