di Gronchl, uomo della sinistra DC, alla Presidenza della repubblica ed il successo socialista nelle elezioni regionali siciliane, per le quali Invano i'USi si è adoperata perché si desse vita ad una lista unitaria tra PSI, PSDI, USI e UP, paiono confermare la validità della scelta compiuta dal congresso di Torino. Ma I nodi teorici davanti a cui le forze socialiste si trovano vengono al pettine compiutamente quando uno dei cardini su cui si è fondata la strategia della sinistra italiana nel dopoguerra viene meno: quello del collegamento internazionale. Il 200 Congr. del PCUS prima, la crisi polacca e la rivolta d'Ungheria, spenta nel sangue, poi, provocano un dibattito e, per molti aspetti, un mutamento di rotta nel PCI e nel PSI. Nenni usa la crisi dello stalinismo e dei paesi dell'Est per rilanciare con maggiore insistenza la sua proposta per uscire dalla crisi politica interna. Per i'USi, il 200Congresso del PCUS è la dimostrazione della correttezza del proprio discorso. Magnani, rispondendo al questionario della rivista Nuovi Argomenti, nel maggio 1956, sostiene che le discriminanti su cui egli e Cucchi hanno lasciato il PCI nel 1951 sono confermate del rapporto di Kusciov e dal dibattito stesso sviluppatosi in seno ai partiti comunisti. Per Magnani occorre andare oltre la semplice denuncia del culto della personalità, ricercando le radici che hanno permesso la nascita del potere decisionale da parte dei lavoratori. Non si può definire l'URSS una realtà socialista semplicemente perché la proprietà dei mezzi di produzione e di scambio è statale e collettiva. Un esame realistico della storia sovietica dimostra come gli indirizzi politici che hanno ostacolato ed impedito l'espansione della democrazia abbiano avuto il loro presupposto negli interessi particolari di alcune caste burocratiche contrastanti con gli interessi generali della società sovietica. La scomparsa di Stalin è stata però. l'occasione per esplodere di alcune contraddizioni a lungo compressa. Da questa analisi, Magnani ricava l'affermazione della possibilità di giungere al socialismo attraverso vie differenti e la constatazione della necessità di gestire democraticamente Il potere pubblico. Conseguenza necessaria di questi due elementi è la ricerca di una via democratica e pacifica di avanzata verso Il socialismo nel paesi capitalistici. 41 Il discorso dell'USI, molto vicino a quello comunista• in questa occasione, se ne distacca invece nettamente a proposito dei fatti di Polonia e di Ungheria. Scrive Libertini: • Nel mondo comunista si vanno precisando due alternative. Una di esse è costituita dalla vecchia via stalinista, caratterizzata dalla teoria e dalla pratica dello Stato guida e del modello collettivista burocratico. L'altra via è quella democrazia collettivistica e dello sviluppo autonomo di ciascun popolo. Sarebbe gravissimo che i comunisti occidentali continuassero ad andare passivamente a rimorchio dell'est. Gli awenimenti polacchi investono ormai il PCI della necessità di una scelta, che si è cercato invano di ritardare • 6 • Ma la condanna dell'intervento sovietico è accompagnata dalla preoccupazione che questi fatti possano essere usati dalle forze di destra per produrre una profonda frattura nelle fabbriche e nelle campagne, tra la classe lavoratrice. Analoghe preoccupazioni esprime Nuova repubblica, sostenendo che anche in seguito a questi fatti occorre essere presenti tra le masse comuniste, sostenendo un dibattito con esse, stimolandole a scelte autonome, facendole maturare ad una autentica politica socialista. Un discorso a parte viene svolto, sempre su Nuova repubblica, da Pino Tagliazucchi, responsabile sindacale di UP, che teme la rottura dell'unità esistente nella CGIL, a seguito del fatti ungheresi, essendo differenti le posizioni assunte dai sindacalisti socialisti, comunisti e dallo stesso Di Vittorio. Il sindacato non può, secondo Tagliazucchi, esimersi dall'esprimere valutazioni anche politiche, sui problemi che agitano il mondo, ma non può né impedire l'espressione del'opinione di una o piu minoranze, né accrescere la già esistente divisione In correnti (soprattutto tenendo presente che le divisioni passano in molti casi all'interno delle stesse correnti). Il problema di fondo diventa quello della autonomia sindacale, della separazione fra partito e sindacato, del superamento delle correnti Interne, della ricerca d'una struttura e di una tematica plu democratiche. L'unità sindacale, l'unità, cioè, fra tutti i lavoratori al di fuori delle posizioni di partito, diventa la migliore arma per fare avanzare, e a breve termine, l'autonomia sindacale. Legato a questo discorso, è In Tagllazucchl, un profondo Interesse per le espressioni
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