giovane critica - n. 33 - inverno 1973

40 Spini, Barile, Traquandi; a Roma, Calamandrei, Piccardi, Ascarelli, Zevi, Cossu). Ottiene 171.000 voti concentrati soprattutto nelle regioni centrali settentrionali a conferma del la sua matrice resistenziale ed azionista. Nonostante il relativo successo, nessuno dei due movimenti riesce ad essere rappresentato in parlamento. 3. La svolta socialista e l'indimenticabile '56 L'instabilità politica che segue le elezioni e le difficoltà di dar vita ad una formula governativa stabi le riconferma I'USI nella validità della sua ipotesi politica di fondo: la necessità di costruire in Italia una forza socialista autonoma dai due blocchi e capace di presentarsi come alternativa alla DC e al PCI. La polemica verso il PSI cessa quasi del tutto, mentre verso i I PSDI.I riprende solo dopo il suo ennesimo cedimento a livello nazionale ed internazionale (la formazione del governo • S S •, Scelba Saragat e l'accettazione della comunità di difesa). Distingue invece UP una differente valutazione del ruolo giocato dai partiti di sinistra. La chiusura a PCI e PSI e la totale differenziazione da essi sulle valutazioni della situazione internazionale non impedisce a UP di accennare a concrete possibilità di incontro con essi su alcuni obiettivi limitati a concreti. Tali incontri sono sconsigliati dal comportamento dei partiti comunisti nei paesi dell'Europa orientale, ma sono consigliati dal lavoro comune, compiuto lealmente durante la guerra di liberazione. UP esclude cioè ogni posizione di concorrenza verso le forze di sinistra, rifiutando il tentativo di costruire una alternativa ad esse anche nella base operaia, limitandosi semplicemente ad estendere la incidenza delle idee socialiste nei settori della piccola e media borghesia che I"• operaismo • del PSI ha tralasciato. L'USI non accetta, invece, questo tentativo di allargamento, ritenendo deficitaria la politica socialista in Italia, non per il mancato collegamento tra classe operaia e ceto medio, ma per la sottomissione del PSI alle posizioni politiche del PCI, e in campo internazionale a quelle dell'URSS. Non è possibile puntare semplicemente ad un condizionamento da destra delle posizioni socialiste: occorre anche influire su di esse dall'esterno, con la maggior forza possibile, ponendosi su una linea non settaria e non chiusa, ma chiaramente alternativa. Per questo fine l'unità MAS-USI avrebbe avuto un reale significato politico, mentre la confluenza del MAS in UP non porta ad alcuna sensibile novità e non incide in alcun modo nella realtà esistente. Il PSI diventa quindi, anche se in modo diverso, il maggiore interlocutore politico dei due movimenti. Ovvio, quindi, che venga seguita con profonda attenzione la sua evoluzione e che vengano valutate molto positivamente le risultanze del congresso socialista di Torino svoltosi dal 31 marzo al 3 apri le del 1955. Il congresso, che si svolge due giorni dopo la sconfitta della CGIL alla FIAT, è ricordato come quello della svolta socialista e dell'apertura ai cattolici. E' Nenni, soprattutto, a farsi alfiere della svolta poi itica nel partito. I rapporti con la DC sono resi problematici dalla natura complessa di questo partito che esprime esigenze e spinte contrastanti. Ma vari fattori fanno sperare che la DC riscopra la propria anima popolare, rinunci alla polemica antisocialista e anticomunista ed imbocchi una politica di riforme e di rinnovamento sociale. La alternativa davanti alla quale l'Italia si trova diventa per Nenni drammatica: o si giunge ad un accordo tra le masse socialiste e le masse cattoliche, iniziando una politica di riforme sociali e compiendo una autentica apertura a sinistra, oppure la crisi esce dal quadro istituzionale, provocando una pericolosa involuzione reazionaria. Anche Morandi incentra il suo intervento sulle proposte di svolta a sinistra e di dialogo con i cattolici: " E' chiaro che il nostro interlocutore sulla scena politica non può essere il mondo cattolico e che una risposta non da esso direttamente ci può venire, bensì solo dalla DC che è essa i I protagonista riconosciuto della lotta politica [ ...] Molti volti diversi presenta e disparati linguaggi parla oggi la DC [ ...] Teniamo a dire in tutta chiarezza, che non intendiamo interferire nella travagliata vita interna della DC [ ...] Vogliamo avere per interlocutore la DC e non questa o quella parte di essa • •. La comparsa sulla scena politica del paesi afro-asiatici mette in discussione Il bipolarismo a livello internazionale. La elezione

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