elettorale proporzionale e a presentare liste autonome alle prossime elezioni, al di fuori di ogni appare.ntamento con altri partiti. Ma in ottobre, al successivo congresso di Genova, le posizioni si rovesciano e la sinistra di Codignola, Faravelli, Greppi e Bonfantini viene sconfitta ed isolata. Il tentativo della sinistra di organizzarsi provoca un terremoto nel partito. Paolo Vittorelli ed Edmondo Cossu, due esponenti della corrente, vengono deferiti ai probiviri della federazione di Roma. Simonini, leader della corrente di destra chiede l'espulsione dei dissidenti (Codignola, Cossu, Vittorelli, Caletti, Grimaldi, Faravelli, Greppi, Schiano e dieci parlamentari). Pochi giorni dopo alla Camera, durante la discussione sulla legge elettorale, Calamandrei compie un intervento molto duro, coinvolgendo nella critica anche il proprio partito, cui riconosce, però, il merito di concedergli la possibilità di motivare il dissenso. La legge elettorale, secondo Calamandrei, è causata dalla non accettazione della DC di divenire minoranza ed è grave, non tanto in sé, ma perché segna la scelta di una via che conduce direttamente al colpo di stato. L'esigenza fondamentale della democrazia in Italia è quella di una alternativa socialista completamente mancante, causa le reciproche responsabilità delle forze che al socialismo si richiamano. In particolar modo causa gli errori del PSI, che, chiuso e confuso nel PCI, fa gravare sul socialismo tutte le fatalità di ordine internazionale che gravano sul comunismo. Seguono le dimissioni dalla Direzione socialdemocratica di Mandolfo, Cossu, Vittorelli e Codignola, e poco dopo le dimissioni dal partito di Gaetano Pleraccini e di Antonio Greppi, ex sindaco di MIiano. La dissidenza socialdemocratica si costituisce in Movimento di autonomia socialista (MASJ e accordandosi con Il gruppo di dissidenti repubblicani, guidato da Ferruccio Parrl, dà vita alle liste elettorali di Unità popolare (UP). Intanto nel maggio 1953, a Milano Il MLI tiene Il suo primo Congresso nazionale. Nella stessa città, due mesi prima, Il 300 Congresso nazionale del PSI si è chiuso con una schiacciante vittoria della sinistra e con la totale, anche se temporanea, emarginazione degli autonomisti. Il congresso del MLI si conclude sancendo la aggregazione di numerosi gruppi autonomi (fra cui I cri39 striani sociali di Gerardo Bruni), mutando il nome del movimento in Unione socialisti indipendenti (USI), ed eleggendo gli organismi dirigenti. La composizione della segreteria è particolarmente indicativa delle diverse componenti che hanno dato vita all'USI. Accanto a Magnani e Cucchi ne fanno parte Riccardo Cocconi anch'egli uscito dal PCI, Giuliano Pischel uno dei massimi dirigenti del Partito d'azione, Mario Giovana anch'egli esponente del Pd'A ed ex direttore dell'edizione piemontese del quotidiano Giustizia e libertà, Lucio Libertini passato attraverso le esperienze di • Iniziativa socialista • e della scissione di Palazzo Barberini, Vera Lombardi e Carlo Andreani, dirigente, nella resistenza romana, del gruppo comunista dissidente • Bandiera rossa •, quindi vicesegretario del PSIUP e quindi uomo di punta della destra socialdemocratica. Anche i'USi, fallito un tentativo di accordo con UP a causa dei positivi rapporti di questa con i partiti di sinistra, si presenta alle elezioni con il proprio simbolo e la propria sigla. Le elezioni del 7 giugno 1953 segnano la sconfitta di misura della legge truffa, soprattutto a causa del tracollo democristiano (dal 48% al 40% dei voti) e dell'affermazione del PCI e del PSI. Determinanti, nell'equilibrio di forze, sono i voti dell'USI, di UP e dell'Alleanza Democratica Nazionale, un raggruppamento di indipendenti che hanno rifiutato l'appoggio alla legge elettorale e che, appoggiati dal PCI, sono capeggiati dagli ex liberali Epicarmo Corblno e Giuseppe Nitti, dall'ex democristiano Terranova e da Viola, leader dell'Unione patriottica nazionale. L'USI raccoglie 225.000 voti, ottenendo positivi risultati a Torino, Alessandria, Milano, a Verona e In Sicilia. Inferiori all'attesa i risultati in Emilia, regione nella quale i'USi è nata, mentre sorprendenti sono le risultanze del voto nel Meridione e in zone nelle quali nulle, o comunque insufficienti sono la sua struttura organizzativa e la sua presenza politica. UP è favorita dall'appoggio del PCI e dalla presenza nelle proprie liste di molti dirigenti di prestigio (in Piemonte Calamandrel, Garosci, Chabod, Venturi, Riccardo Levi; In Lombardia, Parrl, Greppi, Caletti; in Emilia, Zanardl, Il vecchio • sindaco del pane • di Bologna; In Toscana, Codlgnola, Gaetano Pleracclni, Enrlquez Agnolettl,
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