giovane critica - n. 33 - inverno 1973

2 ragioni lo Stato è intervenuto nella siderurgia, nei petroli e in altri settori ed ha creato delle strutture imprenditoriali. Se lo svolgimento storico avesse preso una direzione diversa, lo Stato avrebbe potuto avere un'impresa pubblica nell'automobile; come è avvenuto in Francia, d'altronde. E quindi ci troveremmo di fronte ad una siderurgia privata e ad una Fiat impresa pubblica. Tutto ciò dipende da ragioni storiche contingenti. Da quando Berle e Means scrissero il loro famoso libro sulla grande impresa per dimostrare che il potere stava passando gradualmente dalle mani dei proprietari azionisti ai dirigenti veri e propri, cioè a quelli che erano stati i loro impiegati, questa tesi è data per scontata (malgrado le forti resistenze, anche di natura psicologica, psicanalitica oserei dire, incontrate, poiché ammettere che il proprietario non è piu Il capitalista quale Scalarini lo effigiava nelle caricature del Sempre Avanti!, il personaggio del quale la iconografia socialista è ricca, è difficile). Il passaggio dal proprietario al dirigente non avviene perché la proprietà si divide in tante azioni, si polverizza, ma semplicemente perché non si può • possedere • una grande impresa. Lo spostamento del potere dal proprietario al dirigente avviene perché una grande organizzazione basata su rapporti pianificati e non su rapporti di mercato, non può essere posseduta come un oggetto, ma deve essere gestita: il potere non dipende tanto dall'esserne titolare giuridicamente, quanto dal saperla guidare. Quando Agnelli ha voluto esercitare un effettivo controllo sulla Fiat ha dovuto diventare dirigente della Fiat. E ci sono esempi di altri industriali che pur essendo proprietari delle loro imprese sono stati allontanati dall'impresa dai loro stessi • impiegati •. Se questa impostazione è vera, si deve trarne una conseguenza. L'impresa pubblica è una grande impresa il cui interesse pubblico è stato già esplicitamente riconosciuto. D. lo però vorrei andare ad un'analisi storica, un'analisi storica dell'industria pubbli• ca in Italia, del ruolo svolto dall'indu• stria pubblica nel paese: se essa ha favorito quel processo di razionaliuazione del quale parlavano prima o se invece ha complicato la composmone del potere economico del paese attraverso errate scelte congiunturali per la mancanza stessa di una programmazione, costituendo alla fin fine un freno per lo sviluppo stesso. E' un'affermazione, in parte almeno, provocatoria... R. No, non è tanto provocatoria. Le imprese pubbliche in Italia, hanno svolto un ruolo importantissimo nella razionalizzazione del capitalismo italiano. Sono imprese manageriali moderne. Sono le sole strutture, insieme a poche altre private, che abbiano impresso all'economia italiana un deciso impulso tecnologico e di razionalizzazione in alcuni settori chiave. Il cosiddetto miracolo economico non vi sarebbe stato se non vi fossero state almeno due scelte fondamentali: quella della siderurgia a ciclo integrale e quella dello sfruttamento delle risorse metanifere attraverso una grande impresa integrata, dal gas naturale alla produzione petrolifera e alla chimica. Cioè in due settori base dell'economia l'impulso è stato dato da strutture pubbliche che hanno impresso un'accelerazione formidabile allo sviluppo economico. Molta parte di ciò che è capitalismo avanzato in Italia è dovuto alle imprese pubbliche. D. Anche se forse cl sono delle responsabilità nella gestione, ad esempio, della siderurgia... R. Non so se nella siderurgia o in altri settori. Vi possono sempre essere, dappertutto, errori di conduzione anche nelle imprese pubbliche; però se si fa obiettivamente il confronto tra quella che è stata la gestione dell'impresa pubblica e quella che è stata la gestione di altre grandi imprese ... D. Un esempio, la Mentedison... R. Non solo la Montedison, ma anche le due grandi imprese che sono confluite nella Montedison: la Montecatini e la Edison, che sono state un po' la bandiera del capitalismo italiano e il cui punto d'approdo, ahimé, è una prova abbastanza luminosa di quali vette possa raggiungere l'inefficienza di certe équlpes imprenditoriali. Direi quindi che dal confronto l'impresa esce bene. Dov'è che l'impresa pubblica incontra del

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==