di origine esterna, e che spesso la loro Integrazione con Il centro è di tipo particolare, in quanto non vendono direttamente I loro prodotti, che sono Invece ceduti ad Imprese oligopolistiche, quali. ad esempio, le grandi reti di distribuzione nazionale.E' noto, però, che gli scambi con gli oligopoli sono sempre, per le imprese non oliqooollstlche scambi diseguali. ' Che cosa significhino questi stimoli al consumo si può facilmente comprendere se si considera che nel Sud, dove pure Il reddito è la metà di quello del Nord, l'incidenza percentuale di auto è pressocché uguale a quella del Nord. mentre per I televisori è addirittura maggiore. • Di queste due affermazioni sono sicura riprova da un lato l'elevata natalità e mortalità delle imprese, indice certo di un Insano sviluppo, dall'altro Il ristagno dell'occupazione industriale. ' E' stato calcolato che per ognuno di questi posti scomparsi si siano investiti 16 milioni. • Molto stimolanti appaiono In particolare le considerazioni degli autori sulla diversa funzione dei politici in situazioni centrali e in situazioni marginali e sulla tendenza, In questo secondo caso, ad atteggiamenti campanilistici, che trovano spiegazione nella maggiore violenza delle contraddizioni esterne rispetto a quelle interne. I pericoli di una logica localistica risultano chiari se si considera che da essa non solo deriva un appiattimento della lotta politica (basta pensare alle deliberazioni unanimi dei consigli comunali, senza differenziazioni tra I vari partiti, unificati dalla difesa della • Intera • collettività), ma anche Il clima politico-culturale su cui possono svilupparsi episodi del tipo della rivolta di Reggio Calabria. Sergio Dalmasso La diaspora socialista in Italia (1951-1958) 1. Il caso Magnani. li 19 gennaio 1951 al congresso provinciale della federazione comunista di Reggio Emilia, il segretario federale on. Valdo Magnani, dopo aver terminato la propria relazione, aggiunge a titolo personale, come semplice compagno, un intervento molto critico: • Vi è una opinione abbastanza diffusa tra compagni, che la rivoluzione possa fare un passo avanti soltanto con la guerra e bisogna dire che questa opinione è abbastanza tollerata nel nostro partito [ ...] Si pensa cioè né piu né meno, che nell'attuale fase di lotta nel mondo la rivoluzione può vincere solo sul le baionette di un esercito che oltrepassi le nostre frontiere [ ...] Non è, compagni, che io consideri possibile un varcare delle frontiere da parte di eserciti socialisti. E' l'orientamento che da tale aspettativa deriva, è la concezione che in tal modo cl si forma del rinnovamento attraverso la lotta della classe che è sbagliato: tende a rendere il partito un corpo estraneo alla vita nazionale, considera lo sviluppo rivoluzionario come qualcosa che viene dal di fuori e non è inerente allo sviluppo dialettico della lotta di classe nel nostro paese• 1 • L'eco del suo intervento è considerevole, essendo egli una delle figure piu conosciute nel comunismo emiliano e toccando le sue parole temi centrali per il movimento operaio italiano ed europeo. Magnani stesso tenta di smorzare l'effetto delle sue affermazioni, temendo soprattutto di essere seguito, nel suo dissenso, solo a causa del proprio prestigio personale, ma il 25 gennaio incontratosi a Roma con Aldo Cucchi, parlamentare bolognese ed eroe della resistenza emiliana, decide di dimettersi con lui dal PCI. Molto dura è soprattutto la lettera di dimis-
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