giovane critica - n. 33 - inverno 1973

30 questa strategia dell'alternativa attraverso la ristrutturazione, quella opposta del condizionamento attraverso la diplomatizzazione dei rapporti fra le forze politiche esistenti. Ora sappiamo che entrambe queste strategie sono risultate perdenti. In sala da pranzo veniva servito il • nuovo patto costituzionale • e la • strategia dell'attenzione •. mentre in cucina si preparava la svolta a destra del '71, l'elezione di Leone. la segreteria di Forlani, il governo coi liberali, l'emarginazione di Moro e delle sinistre DC. 13 Dicembre 1969, di sabato 11 13 dicembre del 1969 era un sabato. A Milano doveva aprirsi un convegno nazionale della sinistra socialista, costretta dalla incerta politica della segreteria del PSI a comportarsi sempre piu come una componente politica autonoma: al convegno, infatti, erano invitati ufficialmente rappresentanti del PCI, del PSIUP, dell'ACPOL. Il convegno, ovviamente, non ci fu. Nella sala del club Turati. in una trentina di persone, si cercò di rendersi conto del significato delle bombe del giorno prima. Non avevo tempra di dirigente sufficiente per razionalizzare le mie reazioni emotive. Rimase quindi soprattutto psicologica l'impressione. che pure avevo chiarissima, del tramonto di una stagione politica, e della soluzione di continuità che si imponeva ai nostri progetti, specialmente a quelli piu ambiziosi, come la ristrutturazione della sinistra. Tutto quello che awiene dopo, è come necessitato dall'esigenza di non buttare a mare ogni cosa, di far si che i processi messi in atto nei dieci anni precedenti all'interno della sinistra cattolica non vengano travolti dal riflusso generale. Ouella da cui nasce il MPL è esplicitamente un'ipotesi riduttiva, rispetto a quella, piu ambiziosa. di una ristrutturazione della sinistra per la quale, ormai, manca ogni disponibilità da parte del PCI, del PSI e del gruppo dirigente del PSIUP: è l'ipotesi di registrare comunque una posizione autonoma rispetto alla DC, in attesa di tempi migliori. che rendano possibile riprendere il filo del discorso sulla ristrutturazione. Nessun vagheggiamento di • socialismo cristiano • sta dietro questa ipotesi: l'unico connotato ideologico riconoscibile è semmai quello del socialismo libertario, italianizzante. alla scuola dei Lombardi, del Basso e degli lngrao. Lo spazio ipotizzato per la nuova formazione autonoma. quindi, non sta in chi sa quale specificità o raffinatezza ideologica. ma viene individuato tutto in una logica di schieramento: è lo spazio dell'alternativa socialista all'egemonia della DC sul sistema politico italiano. ed è su questa ipotesi che il MPL cerca i consensi. La costituzione del MPL viene decisa il 5 luglio 1970. Il giorno dopo, in un albergo vicino Roma, si tiene una riunione alla quale partecipano le diverse componenti della sinistra cattolica: accanto a Labor e agli altri dirigenti del MPL sono seduti Donat Cattin. Vittorino Colombo, Bodrato. Foschi e Gerbino, per Forze nuove: Macario. Armato e Camiti per il sindacato; Gabaglio, Brenna e Borroni per la ACLI: Orfel e Pratesi per Setteglornl. Il dissenso dei forzanuovisti è definitivo (fatta eccezione per Gerbino, che qualche settimana dopo uscirà dal partito e sarà l'unico deputato del MPL). mentre aclisti e sindacalisti appoggiano l'iniziativa e polemizzano con Forze nuove ricordando ai Donat Cattin e ai Vittorino Colombo Il rischio di isolarsi dalla loro base naturale e di ridursi cosi a una posizione notabilare. Ouel rischio, in realtà. si è già consumato: la crisi dell'interclassismo cattolico ha tolto, alla cosiddetta sinistra sociale della DC, l'esclusività di una rappresentanza di classe; e d'altra parte l'evoluzione, ancorché insufficiente e contradditoria. dei rapporti politici, ha tolto alla DC nel suo insieme quel ruolo di partito-universo sociale. di stanza di compensazione esclusiva delle tensioni sociali del paese. che essa aveva svolto dal '48 al '64. A questo punto la ex sinistra sociale, se voleva sopravvivere come sinistra democristiana, doveva trasformarsi In • sinistra politica • alla maniera della Base: doveva cioè accettare il ruolo di sinistra di un partito di destra. Non a caso. dopo il Congresso dell'estate del 1969, l'unico leader possibile di una posizione di sinistra democristiana era risultato essere Aldo Moro: un conservatore illuminato. con un'esperienza di governo non entusiasmante. e tuttavia dieci volte superiore, per statura politica. ai personaggi cui la sorte - e I meccanismi di potere - avevano affidato la gestione del partito: i Piccoli, i Rurnor, i Colombo, i Forlanl.

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