26 interpretazione di un passo biblico, ma indisponibili a contestare in radice il potere chiesastico. Bisognerà aspettare la fine del '68. col caso dell'Isolotto (peraltro isolato) per avere una vera e propria presa di coscienza del carattere mondano del potere ecclesiastico, e una sua denuncia in termini (piaccia o no ai compagni dell' Isolotto) protestantici. E' il gruppo di Ouestitalia che cerca di produrre un salto di qualità nel movimento spontaneista, smentendo quella abitudine allo splendido isolamento che l'aveva caratterizzato negli anni precedenti. Promuove un convegno, a Bologna, alla vigilia delle elezioni, per denunciare l'unità politica dei cattolici. Siamo in piena • contestazione•. l'immaginazione sta per salire al potere, e l'obiettivo del convegno viene considerato • minimalista • dai giovani leaders che hanno scoperto insieme Marx e Cohn-Bendit. L'unico dirigente democristiano che lascerà il partito prima delle elezioni è Corrado Carghi, segretario regionale dell'EmiliaRomagna, ex fanfaniano confluito in Forze nuove. Solo dopo il 19 maggio si avranno le dimissioni di Lidia Menapace. consigliere nazionale per la corrente di Base e - piu modestamente - quelle di chi scrive. Le ACLI vivono il '68 in termini tali, da essere difficilmente comprensibili a chi non abbia consuetudine col mondo cattolico. Hanno raggiunto il tetto del loro potere all'interno del sistema politicoculturale dominato dalla DC. Possono continuare ad albergarvi, nonostante le prese di posizione radicali, grazie all'equivoco del • pluralismo•. Non possono staccarsene se non affrontando uno scontro definitivo con la gerarchia cattolica. scontro al quale non sono preparate. Né sono invogliate a staccarsene dal quadro politico generale: gli alleati ricercati dal 1953 al 1963, i socialisti, sono coinvolti nella frustrante esperienza dell'unificazione; quella psiuppina è un'alternativa - per i suoi limiti intrinseci, che verranno pienamente alla luce quattro anni dopo - praticabile solo per quadri d'élite. Non avranno grosse difficoltà, quindi, alla vigilia delle elezioni, ad affermare che, per questa volta. si vota ancora DC: otto astenuti in Consiglio nazionale, e una sostanziale adesione della base. L'unica alternativa reale sarebbe quella del PCI: ma le ambiguità comuniste in merito alla unità sindacale (prevalente settore di impegno delle ACLI allora) e la falsa coscienza dell'anticomunismo tradizionale consentono alle ACLI milanesi - 50.000 iscritti, un decimo dell'organizzazione nazionale - di redigere un documento, in cui si afferma che né un uomo, né un voto del movimento operaio cristiano meritano di essere recuperati dal PCI, anche se il voto alla DC viene giustificato piu per carenza di alternative che per altro. (L'estensore di quel documento, Gian Mario Albani. qualche giorno dopo accetta la candidatura PCI-PSIUP in un collegio senatoriale: l'incoerenza di quest'atteggiamento è cosi scoperta, che il suo gesto rimane isolato, nonostante il prestigio dell'uomo, che due anni prima aveva conquistato la maggioranza in congresso provinciale contro una coalizione guidata da Vittorino Colombo e benedetta da Labor). • Né un uomo. né un soldo •. aveva confermato qualche anno prima, in occasione delle elezioni amministrative. il segretario generale della FIM-CISL di Milano. Pierre Camiti. Siamo ancora in pieno • pluralismo •, in una situazione, cioè, in cui le avanguardie del movimento operaio cattolico tendono a sganciarsi dalla DC gestendo un atteggiamento •qualunquistico• rispetto alle forze politiche. Le ACLI potrebbero approfittare fino in fondo della congiuntura. E' pronto il posto di ministro per Labor, ed è possibile fare eleggere una trentina di deputati • adisti • nella DC. Si sceglie un'altra strada: le elezioni del '68 vengono gestite in termini relativamente tradizionali (quasi un'eredità del passato). senza coinvolgere direttamente la classe dirigente del movimento. Ci si riserva per un'iniziativa politica nuova, del la quale sembrano maturi i tempi. Lo stesso risultato elettorale del 19 maggio (con la sconfitta del PSU. l'aumento del PCI. i I successo del PSIUP alla Camera) viene interpretato come un'indicazione favorevole a una nuova iniziativa politica: i giovani della DC, delle ACLI e del PSU, due mesi dopo le elezioni, convocano un convegno in cui si sostiene che Il voto a sinistra dei giovani ha trovato una collocazione temporanea nella coalizione PCI-PSIUP, mentre cerca un l>UO piu autentico sbocco in una • ristrutturazione delle forze politiche •. E' in questo clima che nasce l'ACPOL. Ufficialmente, viene fondata 1'8 marzo 1969:
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