rapporto con gli intellettuali - con questi cioè avevano • competenza tecnico-professionale • nelle materie •economico-sociali• le uniche ritenute di interesse dei lavoratori - nei termini del rapporto discente-docente, attraverso cosidetti • Comitati scientifici • - generalmente presieduti dal professor Romani, preside della Facoltà di economia della Cattolica - che avevano un po' il ruolo dei Comitati d'onore nelle fiere paesane. Con la differenza che ogni tanto riuscivano ad influire, e ne sortivano puttanate estemporanee, come quella del • risparmio contrattuale • imposto alla CISL e da questa fortunatamente rifiutata. Fino al Concilio, cioè, gli unici intellettuali organici alle masse cattoliche erano i preti del basso clero, assai migliori, del resto, come è facile arguire, degli accademici di Largo Gemelli. Solo col superamento del monismo dogmatico, e con la scoperta della relatività della conoscenza storicofilosofica (e quindi con l'accettazione dell'approccio • ideologico • - secondo la definizione di Mannheim - come approccio normale di fruizione della storia} gli intellettuali cattolici sentiranno una responsabilità sociale piu precisa. D'altra parte - sempre facendo eccezione dell'esperienza dossettiana, che peraltro si sviluppò in condizioni irripetibili - l'apartheid classista aveva evitato, agli inizi degli anni '50, che il culturame rappresentato da Mario Rossi e Wladimiro Dorigo inquinasse quella grande organizzazione di massa che era la Gioventu di azione cattolica. Il '68 vede gli intellettuali cattolici partecipare, nel bene e nel male, fino in fondo alle vicende della contestazione. Fra gli studenti, porta alla • scoperta • di Marx e al terzamondismo guevarista. Fra gli intellettuali della generazione precedente, accentua la tendenza allo spontaneismo e li impegna In un opera di aggiornamento culturale, anche qui centrato su Marx. Per quanto riguarda la generazione del primo dopoguerra, produce un Irrigidimento reazionario che sconvolge gli schieramenti tradizionali: l'ex dossettlano Lazzati diventa rettore autoritario della Cattolica, l'ex cattolico comunista Del Noce accentua quel processo Involutivo che lo porterà poi a partecipare della cosiddetta cultura di destra, cattolici liberali che avevano rappresentato l'alternativa al geddlsmo - 25 come Gabrio Lombardi, Cotta ed altri - cominciano a scendere la china che li avrebbe portati a schierarsi insieme con Gedda nella richiesta del referendum antidivorzista. Gli studenti cattolici - che già si erano resi autonomi, attraverso l'esperienza del l'Intesa universitaria dal la tutela democristiana - saranno la prima classe dirigente del '68. La loro cultura politica approssimativa li porterà, nella fase di riflusso fisiologico del movimento (estate '68), a subire la leadership politico-culturale dei quadri settari formatisi, nell'ambito della dissidenza marxista, prima del '68: quelli che provengono da esperienze integraliste (per esempio GS di Milano) finiranno in gran parte nell'Unione: quelli che hanno vissuto fino in fondo l'esperienza anti-integralista dell'Intesa, invece, saranno fra i promotori di Lotta continua. Ma non mancheranno presenze cattoliche in altri filoni dell'extraparlamentarismo: a Milano, Capanna dirigerà il Movimento studentesco della Statale, mentre i quadri dell'Intesa delle facoltà scientifiche si inseriranno in Avanguardia operaia. Per gli studenti cattolici, insomma, il '68 rappresenta la diaspora: anche se alcuni dei caratteri originari del loro processo di politicizzazione saranno riconoscibili nella filosofia di Lotta continua (per l'attenzione all'uomo, per il carattere libertario-spontaneista della organizzazione, per la riflessione sul sottoproletariato} e - in negativo - nella dimensione chiesastica che viene assumendo l'Unione. Come non mancheranno i tentativi di collegarsi con le ACLI e con la FIM, in una fase successiva, attraverso l'esperienza del Manifesto, o anche direttamente attraverso Lotta continua. Il ruolo specifico degli studenti cattolici durante la contestazione, comunque, si manifesta in negativo: vengono sottratti quadri alla sinistra cattolica ufficiale, e si indebolisce l'egemonia che questa componente culturale esercitava sugli intellettuali cattolici. Il destino della generazione precedente è analogo, ma meno glorioso. I gruppi spontanei partecipano solo di riflesso alla vicenda esaltante del '68. Si sono formati come abbiamo visto - per motivazioni teologiche, non storico-sociali. Sono composti quasi esclusivamente da intellettuali. Vivono il rapporto con la Chiesa in termini conseguenti, capaci di morire sulla
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