giovane critica - n. 33 - inverno 1973

22 della UIL. I comunisti (era presente Scheda) tennero un atteggiamento cauto, preoccupati esplicitamente del processo di ristrutturazione della sinistra chiarissimamente sotteso alla prospettiva dell'unità sindacale. Il discorso di Labor. di Donat Cattln, di Macario era chiaramente rivolto ai socialisti. ai quali si proponeva di sviluppare, nell'ambito della piu ampia unità sindacale, premessa dell'unità di classe. un'iniziativa di ristrutturazione della sinistra che negasse la logica terzaforzista dell'unificazione. Donat Cattin insisteva sull'autonomia del sindacato e sulla possibilità di individuare obiettivi politici unitari che prevedessero • la non contestazione del sistema democratico e la contestazione del sistema economico •: Macario fu ancora piu esplicito, citando scherzosamente un biglietto con cui Nenni, nel '55. gli chiedeva. a proposito dei rapporti fra PSI e sinistra cattolica: • Il terreno d'incontro c'è: ci saranno le volontà? •. • lo credo - concluse Macario - che questo interrogativo sia ancora d'attualità•. Nel novembre del 1966 si tenne i I X Congresso nazionale delle AGLI. Sorte come supporto organizzativo del la corrente sindacale cristiana della CGIL unitaria, dopo la scissione sindacale del '48 le AGLI avevano evitato di sciogliersi nella CISL (alla quale, peraltro, avevano fornito il Segretario generale. nella persona di Pastore, che del le AGLI era segretario organizzativo) e si erano riservato uno spazio prepolitico non meglio definito. Di fatto, la sopravvivenza della AGLI alla costituzione della CISL rispondeva al modo pacelliano di concepire l'organizzazione del laicato cattolico in Italia, un modo che si potrebbe definire di corporativismo aggiornato, o anche di apartheid classista. Le AGLI, cioè, si affiancavano alle altre organizzazioni professionali cattoliche (la FUCI. riservata agli universitari, l'UCIIM e l'AIMC per gli insegnanti, l'UCID, unione cristiana imprenditori e dirigenti, piu molte altre - esiste anche un'organizzazione per i commercialisti cattolici) nel comporre il microcosmo cattolico, rappresentativo dell'universo sociale, ma mediato dalla gerarchia ecclesiastica, in nome della mistificazione del concetto tomista (ben altrimenti serio) del • bene comune •. La preoccupazione di non dar vita, attraverso le AGLI, a un'organizzazione della classe subalterna era tale, che per molti anni gli intellettuali che, in quanto lavoratori dipendenti, potevano aderire alle AGLI, venivano inquadrati con la doppia tessera. e cioè organizzati dalle rispettive organizzazioni professionali (AIMC. UCIIMJ e solo in quanto aderenti a queste organizzazioni inquadrati nele AGLI. Ogni discorso di solidarietà di classe veniva pertanto mediato dagli zuccherosi richiami alla • missione dell'insegnante• propri delle cosche scolastiche (quanto di peggio sia mai esistito nella società italiana) e maestri e professori di scuola media, per ragioni di rango, occupavano i posti direttivi nelle AGLI. Contro questa concezione si era mossa l'opposizione di Labor, nella fine degli anni '50: le AGLI non dovevano piu essere la sezione operaia del mondo cattolico (cioè la gabbia di ingenti masse popolari) ma bensì la sezione cristiana del movimento operaio. MOC (Movimento operaio cristiano) si chiamò il gruppo di minoranza che si raccolse attorno a Labor nel 1960, e che conquistò per un soffio la maggioranza nel Congresso del 1961. Il primo obiettivo di questo gruppo era, quindi, quello di dare alle AGLI una fisionomia di classe. Labor scelse la strada dell'autonomia dell'organizzazione. sia denunciando le convenzioni con l'UCIIM e l'AIMC a proposito della doppia tessera, sia realizzando la incompatibilità fra il mandato parlamentare e le cariche acliste. Il Congresso del '66 rappresentava il culmine di questa fase, attraverso la quale le AGLI si erano conquistate il diritto di parlare alla DC da potenza a potenza, anche rinunciando al peso relativo rappresentato dal rapporto diretto con la corrente democristiana di Rinnovamento democratico (poi Forze nuove). Il • collateralismo •, poi denunciato dal Congresso di Torino del 1969. nasceva allora, come passo avanti rispetto all'integrazionismo precedente. Nella sua relazione, dopo aver prospettato due possibili vie alla DC (quella clerico-conservatrice e quella • kennediana •) Labor poteva orgogliosamente affermare: • Ma non sta a noi scegliere. Il compito spetta al gruppo che oggi è alla guida della DC, che la rappresenta, e che presumibilmente è avviato a consolidarsi nelle prossime vicende congressuali. Parliamo - come da anni andiamo facendo - a tutta la DC in nome di tutto il Movimento, giacché slamo

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