Conferenza d'Ufa (sett. 1918), il Direttorio dell'Ufa, di cui Avksent'ev - del partito socialista rivoluzionario - è il membro più notevole. Ma la -guerra civile incendia tutto il paese. Fa nascere degli eserciti. La Dittatura proletaria agguerrita, indurita, temprata dai complotti, dagli attentati, dal sabotaggio, dall'aggressione straniera, è un nemico molto più temibile di quanto si credesse. In Siberia, dove la contro-rivoluzione è per un attimo la più forte, le classi medie e il loro partito rivelano la loro nullità politica, la loro incapacità a dirigere una guerra che conducono con tutta la anima. Il loro liberalismo equivoco e debole non fa che preparare la via alla reazione monarchica. Kolcak non fatica gran che a cacciare il Direttorio e a prendere il potere. I costituenti cedono il posto alla dittatura militare di un ammiraglio dello Zar. Sottolineamolo: inevitabile, conforme alla logica della storia, questa dittatura militare non poteva vincere, per l'appunto perché deve governare contro la piccola borghesia. Quando fece fucilare dei s.-r. e dei menscevichi, fu condannata. Fra le classi medie, unico appoggio reale della contro-rivoluzione in Siberia, Kolcak fu ben presto impopolare, poi discreditato, poi esecrato. All'annunzio delle sue prime disfatte, Il paese tutto si sollevò contro di lui. Mai i contadini (poveri) e gli operai si erano sottomessi; ma a dare li colpo di grazia al Governatore Supremo fu l'insurrezione della popolazione • illuminata • d'lrkustk e l'abbandono dei pretoriani cecoslovacchi (Il cui • spirito democratico • non è stato dimenticato). Con quali forze vive la contro-rivoluzione fece la guerra nel Sud della Russia, sotto Kornllof, Kaledin, Dutof, Krasnov, Denikin e Vrangel? Tre elementi costituirono i suoi eserciti: i resti del • Corpo dei Volontari • formato all'indomani dell'ottobre 1917 dagli Junkers scappati da Mosca e dagli ufficiali; la gran parte degli ufficiali dell'aptlco regime; i cosacchi. Per numero e ruolo politico, erano soprattutto costoro che contavano. Uomini del Don, di Terek, di Kuban, d'Astrakhan, i Cosacchi hanno fatto una guerra a morte al bolscevismo prima di sottomettergllcisi. Perché? Piccoli· proprietari rurali, dalle abitudini bellicose, di tradizioni democratiche, non comprendendo nulla del comunismo, diffidenti e ostili nel confronti della grande città operala, 95 non volevano né la socializzazione delle terre, né una Repubblica Socialista che ai loro occhi assumeva gli aspetti meno attraenti. Sono loro che forniscono ai generali dello zar la carne da cannone. Il dramma compiutosi in Siberia, si rinnova col loro concorso nel Kuban, in Ukraina, in Crimea. Democratici confusi e limitati, i cosacchi servono la reazione monarchica che non esita mai a spezzare con la forza la loro opposizione. Alla fine tuttavia si stancano. cominciano a comprendere. La gioventù cosacca è passata ai rossi: questo esempio è contagioso. La piccola borghesia rurale dell'Ukraina e del Don, testimone della incapacità e della corruzione dei • bianchi • finisce col preferir loro i rossi. .. La piccola-borghesia delle grandi città e gli scrittori. Durante la guerra civile, le classi medie delle grandi città russe e soprattutto delle due capitali, resistettero del loro meglio al regime dei Soviet e riuscirono a fare al paese un male enorme. La loro resistenza fu quasi unanime, permanente, incessante. Essa rivestf forme diverse. L'elemento attivo cospirava. In tutte le cospirazioni la partecipazione degli intellettuali (soprattutto universitari) e delle professioni liberali è notevole. I funzionari dei Soviet sabotavano. Gli ex-commercianti, bottegai, uomini d'affari. sensali. commessi, speculavano. La speculazione raggiunse proporzioni terribili e costituf un pericolo sociale, poiché si basava sempre, al fondo. sul saccheggio o sulla sottrazione dei beni collettivi, soprattutto dei viveri, cosa grave in tempi di blocco economico e di carestia! Oppure si faceva la concorrenza nelle campagne all'approwigionamento comunale, determinando l'alzo dei prezzi, aiutando il contadino ad affamare la città rivoluzionaria. Sino al 1920 loschi affaristi, contando sulla caduta imminente del Soviet, vissero di commercio Illecito, praticato in grande. E malgrado tutte le repressioni, mai cessarono completamente I loro affari. Tutti, infine, sparlavano, bisbigliavano nel far la coda alle porte del magazzini comunali, negli uffici delle istituzioni di Stato, ovunque, le notizie sensazionali -
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