94 nelle strade per il potere dei Soviet degli operai, dei soldati e dei contadini, chi furono gli ultimi difensori del governo provvisorio di Kerenskij e dunque della democrazia borghese? Furono le scuole militari, la gioventù delle scuole, gli studenti. la gioventù piccolo-borghese in una parola. Sono quegli stessi elementi che, in Finlandia, dovevano ben presto costituire le guardie bianche e dar vita alla repressione ben nota. Anche a Mosca, credendo per un attimo di vincere, questa piccola borghesia in armi, cominciò sin dalle battaglie d'ottobre a fucilare i prigionieri. Non è l'occasione di rammentarsi il ruolo della piccola borghesia francese - anch'essa repubblicana - all'indomani della rivoluzione del 1948, quando affidò al generale Cavaignac la cura di • salvare la società • nel sangue dei lavoratori ? La rivoluzione d'Ottobre fu dunque in primo luogo una vittoria della classe operaia sulla piccola borghesia. A partire da questo momento la grande borghesia espropriata e la piccola borghesia frustrata nelle sue speranze, fanno blocco contro la rivoluzione. Ma la seconda è incontestabilmente il nemico più pericoloso dei Soviet. Per anni prolungherà una resistenza indefettibile, incessante, priva di qualsiasi scr.upolo, che nessuna repressione riuscirà a spezzare. Questo atteggiamento inizia all'indomani d'Ottobre con lo sciopero dei funzionari e dei tecnici. I ministeri sono vuoti. Vuote le amministrazioni municipali. Capi di ufficio, impiegati, ingegneri sono partiti. Per settimane e mesi non torneranno. Crepi piuttosto la città senza approvvigionamento, senz'acqua, senza elettricità! • Non lavoriamo con i bolscevichi! • Si trattò di un pericolo di morte immediata per la rivoluzione. I soviet operai sarebbero riusciti a riorganizzare immediatamente i servizi pubblici necessari all'approvvigionamento e alla vita dei grandi centri? Vi riuscirono. Con lo sciopero generale dei funzionari e dei tecnici credettero provocare la caduta dei bolscevichi. Rimasero delusi. Del resto, alla fine di qualche settimana, la necessità costringeva già un buon numero di funzionari e di tecnici a chiedere lavoro ai Soviet. Tornati nelle amministrazioni e nei servizi pubblici, costoro inauguravano una tattica nuova; quella del sabotaggio. Nel 1918 la estate 1967 grande borghesia è vinta. Banchieri, capi d'industria, grandi proprietari, rifugiati a Parigi o a Londra vi meditano interventi militari. Sono le classi medie, quasi da sole, a opporre una resistenza accanita alla rivoluzione in Russia. Parallelamente al sabotaggio, le cospirazioni si sviluppano, si ramificano. La più importante è molto caratteristica. Dico quella dell'Unione per la salvezza della Patria e della Libertà, il cui organizzatore principale fu l'ex-socialista rivoluzionario Savinkov. L'Unione, su cui le missioni straniere - e in particolare la missione francese - fondarono grandi speranze, reclutava i suoi elementi attivi soprattutto tra gli ufficiali e gli intellettuali (professioni liberali, studenti, funzio nari). Dal punto di vista sociale la sua composizione di classe è assai netta. Da ciò deriva il carattere confuso della sua ideologia, contrastante con la nettezza delle sue aspirazioni. Gli ufficiali dell'antico esercito dello zar costituiscono l'elemento più retrogrado della mediocrazia piccolo borghese: sono monarchici; e poiché sono loro ad andare avanti quando c'è da farsi uccidere, la loro influenza è grande. Gli intellettuali sono tutti più o meno • socialisti • e • rivoluzionari •. L'Unione è apolitica. Essa difende la Patria e la Libertà. Quale libertà? L'ideale della democrazia borghese evidentemente. A cominciare la guerra civile è l'Unione, su espressa richiesta degli Alleati [insurrezione di Jaroslav e di Riazan, presa di Kazan da parte dei • bianchi •, rivolta dei Cecoslovacchi). Le classi medie forniscono la carne da cannone agli eserciti bianchi. I grandi fatti della storia della guerra civile in Russia non possono essere evocati nel quadro di un articolo sommario. Ne citerò qualcuno, per mettere in rilievo il ruolo che vi giocarono le classi medie. Il primo governo contro-rivoluzionario che si forma in Russia dopo Ottobre, è quello di Samara, formato dai costituenti, in grande maggioranza socialisti-rivoluzionari. intellettuali che pretendono rappresentare in larga misura la maggioranza dei contadini medi - cioè a dire la piccola borghesia delle campagne. Il loro programma è democratico. Dal governo di Samara nasce, alla
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