giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

di soggettività comporta una ripresa di pensiero Idealistico, da parte di Tronti. Secondo me questa critica è totalmente infondata e deriva da un banale errore di prospettiva, perché è abbastanza evidente dalla lettura dell'opera nel suo complesso, che non esiste niente di simile dentro l'atteggiamento di Tronti. lo vorrei che fosse verificata in concreto l'affermazione che sto per fare: non c'è una frase in questo libro che non abbia un contenuto estremamente oggettivo, un riferimento ad un fatto, ad un dato. E' secondo me, uno dei libri più pieni di fatti e meno pieni di parole che abbia letto da molto tempo a questa parte. E una delle prove possibili la troviamo proprio a proposito di questa questione: perché quando Tronti dice • soggettività della classe operia •, egli si riferisce ad un fatto che è in se stesso estremamente oggettivo: si riferisce ad una serie di comportamenti reali che non solo, direi, l'analisi teorica, ma la stessa osservazione di fatto della storia della classe operaia e dei suoi movimenti attuali mette In piena luce. D'altra parte non si vede perché dovrebbe essere considerata più materialistica una spiegazione della storia che si affida all'analisi del livello economico del capitale, piuttosto che ad un'analisi del livello politico raggiunto dalla classe operaia. La verità è che troppo spesso, quando si parla di classe operaia, cl si dimentica di collocare in essa (nel suo concetto-realtà). quel dato fondamentale che è il suo contenuto politico che qualifica questo concetto a differenza del concetto di • forza-lavoro •. Se dunque noi crediamo possibile costruire una storia della classe operaia, distinta dalla storia della società capitallstica, anzi pensiamo possibile partire da questa storia della classe operala per arrivare a costruire una storia della società capitalistica, allora dovremo credere possibile quello che Tronti afferma, e cioè che esistano dei dislivelli di sviluppo tra classe operaia e società capitalistica. E questo dislivello di sviluppo ancora una volta va ritrovato nelle sue ragioni, nel fatto che la classe operala non è semplicemente una categoria econo• mica, ma è appunto anche un concetto e una realtà politica; e questo contenuto politico del concetto permette di capire perché tra Il llvello economico del capitale 87 e il livello politico della classe operaia possa non esservi una corrispondenza univoca e necessaria. In altri termini, si può dire che non sempre allo stesso livello economico del capitale corrisponde una stessa risposta operaia. Questo dipende dal fatto, come abbiamo già ricordato, che Il livello politico operaio può essere autonomo dalle condizioni economiche del capitale, o addirittura può imporsi ad esse. Dentro questa affermazione c'è un'indicazione politica di grandissima importanza. E la tesi politica è questa: che il processo rivoluzionarlo è probabile che si apra non laddove il capitalismo è più debole, ma laddove la classe operaia è piu forte; supponendo dunque che possa esservi un tratto distintivo che qualifica più forte la classe operaia rispetto al livello di sviluppo capitalistico all'interno del quale quel gruppo di classe operaia si colloca; ed è una tesi d'importanza fondamentale appunto perché rilancia il discorso rivoluzionario a tutti I livelli e permette di guardare in modo non passivo, non subalterno, anche alle vicende che piu da vicino cl riguardano. Ora, il problema che mi pare varrebbe la pena di chiarire ulteriormente in questa sede, è questo: Tronti parla di una classe operaia piu forte. Questa è una condizione positiva, necessaria per credere possibile l'apertura di un processo rivoluzionario. Ebbene, In che senso • piu forte •? In che senso si può dire questo della classe operaia? Più forte per qualcosa che è inerente oggettivamente alla classe operaia in sé e per sé considerata, oppure piu forte nel senso che quel tale gruppo di classe operala è riuscito a darsi in un certo momento della sua storia una espressione politica organizzata, quello che noi chiamiamo un partito? lo credo che la risposta di Trontl sia questa seconda, cioè: classe operaia politicamente più forte, laddove esiste da parte di quel gruppo, nazionale o interamente, di classe operaia, una risposta politica a livello del movimento organizzato, a livello del partito. D'altra parte credo che questa sia l'interpretazione piu probabile della affermazione di Tronti, dal momento che gli esempi storici che egli assume a sostegno del suo discorso sullo sviluppo politico interno della classe operala, sono esempi consapevolmente scelti, dice Tronti, ad un livello sociale meno avanzato, il livello sociale della

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