giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

dove ogni lavoro di direzione e di amministrazione passa sotto la categoria del salario. • Nelle società per azioni la funzione è separata dalla proprietà del capitale e per conseguenza anche il lavoro è completamente separato dalla proprietà dei mezzi di produzione e dal plusvalore• 14 • Possiamo a questo punto utilizzare queste analisi frammentarie del lii libro per la costruzione di un modello di capitalismo a due variabili, anzi di due modelli, entrambi presupponenti il processo di centralizzazione dei capitali dato come non reversibile: 1) una eliminazione della figura del capitalista azionario attraverso la costituzione di un unico capitale sociale e la riduzione di tutta la società alla condizione del salario; 2) un'estensione della figura del capitalista azionario a tutto il corpo sociale salariato. Questo modello, che evidentemente vuole essere non tanto logico-coerente quanto funzionale a forme sociali storicamente esistenti, implica una composizione interna di classe sconcertante: con la prima variabile la società appare uniclassista mentre con la seconda Il dualismo antagonista si sposta dalle formazioni sociali all'interno dei singoli membri della società. L'insufficienza di quest'analisi di classe deriva a nostro giudizio dall'essere puramente interna ad un modello di processo di valorizzazione, inteso come sistema di interdipendenze quantitative, che si differenzia da quello tipico del capitalismo concorrenziale In quanto il rapporto non è più fra produttore e consumatore di plusvalore ma piuttosto fra produzione sociale di plusvalore e redistribuzione sociale di plusvalore. E' evidente che una volta accettata la formalizzazione del modello, la gerarchizzazione sociale e il rapporto investimenti-consumi possono essere determinati a piacere purché vengano fissati (arbitrariamente) alcuni parametri di riferimento. Ci sembra pertanto necessario riferire ad altri livelli di analisi la composizione di classe del modello. Con l'assorbimento del capitale-proprietà da parte del capitalefunzione l'uso capitalistico del processo lavorativo (cooperazione) ha marcatamente accentuato la divisione fra lavoro di direzione e sovrintendenza e lavoro di esecuzione. la stessa distinzione fra lavoro 77 manuale e lavoro intellettuale, che caratterizza la composizione di classe della preistoria, tende a venire meno nella misura in cui non tanto cadono sotto la condizione di salario molte delle professioni intellettuali quanto perdono di autonomia creativa e decadono a esecuzione di processi predeterminati (meccanizzazione dell'amministrazione, industrializzazione dei consumi culturali, trasformazione dell'università in luogo di produzione di forza-lavoro qualificata) 16 • Un'analisi della composizione di classe a livello di capitale socializzato deve pertanto necessariamente usare violenza al formalismo del processo di valorizzazione, e del sistema politico-decisionale che lo riflette, rintracciando nell'uso capitalico del processo lavorativo e la logica di classe che lo caratterizza e il supporto storicomateriale per una prospettiva rivoluzionaria 10 • Tuttavia anche questa demistificazione appare insufficiente, nella misura in cui la realtà sociale che ci circonda non è interpretabile. o quanto meno non lo è a sufficienza alla luce della ipotesi di fondo che ha retto i diversi modelli analizzati, cioè l'unicità del modo di produzione. Il mercato mondiale appare infatti come un sistema a più modelli inter-relati, riducibili per semplificare a due (capitalistico/noncapitalistico) 17 che possono essere analizzati separatamente soltanto a un primo livello di astrazione, ma che devono poi essere necessariamente riportati ali 'interno di un modello più generale di sistema imperialista per assumere validità di significato. la teoria bolscevica dell'Imperialismo risulta a questo proposito assai limitatamente utilizzabile nella misura in cui permane legata, come di fatto è nell'opera di Lenin e di Bucharin, all'ipotesi marxiana della diffusione mondiale di rapporti capitalistici di produzione, e questa a sua volta si fonda sul funzionamento della teoria classica del valore che l'enorme sviluppo delle forze produttive tende invece come abbiamo visto a vanificare 18 • All'interno dell'odierno sistema imperialista, in cui Il rapporto sfruttamentosubordinazione passa piuttosto attraverso la sproporzione dei livelli medi di produttività che attraverso la diversità del modo di produzione, Il problema della composi-

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