76 (forza-lavoro) ma è la possibilità permanente di negazione del modello e pertanto non può essere definita che da entrambi i punti di vista e come organicità del rapporto fra di essi"· E' infatti all'interno del processo di valorizzazione che la classe perviene oggettivamente ad esistenza e di conseguenza una verifica del modello di società capitalistica contenuto nel Capitale e delle sue possibili articolazioni storiche è insieme verifica della composizione interna di classe del modello analizzato e quindi delle condizioni storiche in cui vanno situati i movimenti e le lotte della classe operaia, anche se questi non sono comprensibili se riferiti soltanto all'interno del processo di valorizzazione. Vediamo meglio la composizione del modello tipico di società capitalistica presente nel Capitale. A livello di processo lavorativo il capitalismo si caratterizza come cooperazione, cioè come lavoro sociale secondo un piano 6 • Qui il fondamento della distinzione di classe sta nel riferimento a funzioni di esecuzione o di direzione, la cui separazione caratterizza appunto l'uso capitalistico della cooperazione 7 . E' tuttavia a livello di processo di valorizzazione che i I capitale definisce piu chiaramente la sua essenza, che è la crescita illimitata del lavoro morto in quanto capitale. A questo livello la distinzione di classe è fra produttori e consumatori di plusvalore. Il sistema di potere che ne consegue è semplicemente funzionale al processo di valorizzazione e limita i propri interventi che hanno comunque il compito di ripristinare la regolarità delle leggi generali del processo. 11modello di Marx è dunque un modello di capitalismo concorrenziale puro, in cui operano semplicemente due classi, i capitalisti cioè l'insieme dei proprietari pri~a~i di mezzi di produzione e gli operai CIOe I meri detentori di forza-lavoro. In realtà lo sviluppo capitalistico superò rapidamente questa fase e già nella analisi del Capitale, In particolare nel lii libro, sono presenti elementi di un modello superiore in cui l'accumulazione assume la forma della centralizzazione a tendenza monopolistica 8 e di conseguenza si ha una profonda distorsione del funzionamento della legge del valore con il venire meno estate 1967 della legge della caduta tendenziale del saggio di profitto 9 ed una tendenza, attraverso lo sviluppo della scienza e l'accresciuto controllo delle forze naturali, ad una dissoluzione della legge del valore tout court 10 . In questo nuovo modello la suddivisione del profitto in interesse e guadagno di imprenditore comporta una analisi della composizione di classe molto interessante, fondata sulla distinzione fra capitale come proprietà e capitale come funzione 11 • • Essendo fissato l'elemento del carattere sociale specifico del capitale nel modo di produzione capitalistico - la proprietà di capitale, che possiede la qualità di comandare sul lavoro altrui - e presentandosi quindi l'interesse come la parte di plusvalore che i I capitale produce sotto questo aspetto, l'altra parte del plusvalore - il guadagno di imprenditore - appare necessariamente derivare non dal capitale in quanto capitale, ma dal processo di produzione, separato dal suo specifico carattere sociale, che ha già ricevuto nell'espressione "interesse di capitale" la sua particolare forma di esistenza. Ma, separato dal capitale, il processo di produzione è processo lavorativo in generale. Il capitalista industriale, in quanto distinto dal proprietario di capitale, non appare quindi come capitale operante, ma come un funzionario, astratto anche dal capitale, come semplice veicolo del processo lavorativo in generale, come lavoratore e precisamente come lavoratore salariato • 12 • Marx rileva che in realtà la figura del capitalista imprenditore esprime semplicemente ao sdoppiamento esprime semplicemente lo sdoppiamento in due parti. e che • queste basi di compensazione che intervengono in modo determinante nella ripartizione del plusvalore si tramutano, nel modo di concepire capitalistico, in motivi originari e (soggettivamente) giustificativi del profitto stesso • 13 • Questa analisi dell'imprenditore non è ben precisata nei passi marxiani citati: essa infatti costituisce una figura sociale impura che partecipa e del consumo di plusvalore in quanto capitalista e della produzione di valore in quanto operante all'interno del processo di produzione. Questo sdoppiamento logico si realizza storicamente con la società per azioni,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==