giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

e alla tematica surrealista, come si potrebbe mostrare anche attraverso la analisi formale. Tuttavia il fatto che il suo dramma suggelli piuttosto la conclusione di un'epoca che non l'inizio di una nuova non ne infirma l'interesse. Tra i conto;cimenti dei pazzi di Charenton si vedono guizzare un'ultima volta e annullarsi a vicenda sia la dubbia soddisfazione dell'intellettuale di vivere in una gabbia di matti come lui, sia la sua pretesa di incarnare l'inflessibile ragione rivoluzionaria. Peter Weiss grazie al ritardo con cui ha sviluppato in sé questi problemi, è riuscito a rappresentarli nel loro crepuscolo meglio di altri al loro zenit. Certo questa sua scoperta postuma del pathos dell'impegno gli rende difficile di andare oltre: l'Istruttoria, nonostante l'economia dei mezzi impiegati, ci sembra un prodotto insieme piu pretenzioso e meno efficace del polpettone del ben piu mediocre_ .. Hochhuth, che proprio nella sua med1ocnta ha potuto affrontare il suo compito senza preoccupazioni intellettualistiche. Tuttavia, anche se sia • Marat • che • Sade • dovrebbero essere defunti. meglio comunque muoversi da Sade verso Marat, come ha fatto Peter Weiss, che viceversa, come sta facendo buona parte di quegli intellettuali tanto impegnati all'epoca in cui Weiss si entusiasmava per Henry Mllier. Paul-LouisThirard estate 1967 Il romanzo poliziesco in Francia Per il lettore francese, il romanzo poliziesco in Francia è in gran parte il romanzo poliziesco americano (o inglese) tradotto. (Preciso immediatamente che sotto la denominazione generale • romanzo poliziesco • comprendo anche i romanzi di spionaggio: le distinzioni verranno piu tardi). Il romanzo anglo-sassone si trova nella celebre • Série Noire • di Marcel Duhamel (edizioni Gallimard) per quanto vi si faccia posto agli autori francesi, e in altre collezioni egualmente in vista; inoltre, le riedizioni a forte tiratura dei • classici • del genere in libro tascabile concernono soprattutto autori anglo-sassoni (Agatha Christie, gli Sherlock Holmes, Roy Vickers, Charles Williams ...). E infine, naturalmente, i Bond, un po' ansimanti. Per quanto concerne la produzione in lingua francese, si stampa e si ristampa sempre con estrema regolarità la produzione Simenon, di cui tutto ciò che si può dire è che è regolare e di qualità costante. Si trova ugualmente una continuità di altrettanto buona (o cattiva) lega nella produzione di Jean Bruce - morto qualche tempo fa, ma la cui moglie continua a scrivere le avventure d'OSS 117 -, nella produzione di Paul Kenny (avventure di Coplan) -, in quella di Boileau-Narcejac; tra i nomi da citare, bisognerebbe menzionare anche José Giovanni, da cui il cinema ha tratto tanto, Ange Bastiani, Viard e Zacharias (questi ultimi due specializzati in un genere divertente: la riscrittura in termini di romanzi polizieschi dei grandi classici: l'lllade, Amleto, Lorenzacclo), Yvan Audouard ... Ma i due attori piu Interessanti, a mio avviso, della produzione francese di romanzi polizieschi sono San Antonio e Sébastien Japrisot.

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