In una diligente sottomissione della classe e della sua neo-organizzazione all'organizzazione istituzionale: la classe riconosce nell'organizzazione· 1a sua emanazione, riconosce l'autorità dei funzionari, vede nell'organizzazione la mediazione tra ciascuno e tutti gli altri. Di conseguenza la concezione sostanziale di Sartre si può cosi esprimere: quando la massa è in disgregazione, l'autorità e l'azione spettano all'organizzazione e non si presentano conflitti. Quando la massa si organizza in gruppi, ci può essere uno scontro tra nuove organizzazioni e l'organizzazione tradizionale, ma di solito e di diritto le decisioni e l'autorità spettano alla seconda, in quanto essa è l'organo di collegamento (o mediazione) di tutta la classe. Dunque: o la massa e l'organizzazione sono separate oppure la massa si fa classe ed entra nell'organizzazione, la riempie, si identifica con essa. La genesi del problema del senso della storia. A nostro awiso la complessa problematica che Sartre ha preso per tema può essere sviluppata a partire da due diversi punti di vista: la motivazione e comprensione da una parte, il giudizio di valore dall'altra. Nella prima posizione ci si pone il problema di capire perché le cose sono andate nel modo in cui sono andate; nella seconda si confronta l'evento reale a una norma, a un dover essere e si esprime un giudizio positivo o negativo a seconda che Il confronto sia ritenuto positivo o negativo. Se interroghiamo da questo punto di vista I Comunisti e la Pace non possiamo non notare come macroscopico che Sartre assume la direttrice della motivazione e comprensione ed esclude la direttrice del giudizio di valore. La scelta di Sartre ci pare nella sostanza immotivata ossia Irriflessa, spontanea, e tuttavia carica di conseguenze notevoli. Tenteremo infatti ora di dimostrare come questa scelta (la via della comprensione) tiene racchiusa, nella sua contraddizione e Insieme nella sua validità, l'esigenza di uno sviluppo critico e problematico che Indurrà Sartre alla elaborazione della Critica. La spinta ad un riesame globale delle concezioni espresse nel Comunisti e la 53 Pace viene a Sartre della pubblicazione da parte di Merleau-Ponty delle Awenture della Dialettica 1G, il cui ultimo capitolo è dedicato all'analisi critica dei Comunisti e la Pace. Vediamo di delineare la posizione di Merleau-Ponty. Egli sostiene che con il proletariato descritto da Sartre la rivoluzione è divenuta impossibile. La classe operaia non ha piu i mezzi per tare la rivoluzione - ossia animare una società nuova ove la dialettica sia posta al potere - in quanto essa non può esercitare alcun potere sul mondo, essendo divenuta affatto passiva. Il dialogo tra partito e classe è interrotto: la massa, che è di solito un insieme di individui isolati, sfiduciati, passivi, senza idee, quando si erge all'azione di gruppo costituisce un movimento che non sa controllarsi, che spinge ciecamente in avanti, e che il partito pertanto deve guidare, convogliare, adoperare come uno strumento pressoché cieco e incosciente. • Una forza di cui il partito inventa il punto d'applicazione e l'uso • 16 • Orbene - secondo Merleau-Ponty - quando tutte le decisioni, l'elaborazione dei piani e la direzione del movimento rivoluzionario passano senza residui al partito. quando la classe si fa ed è fatta suo strumento, allora la rivoluzione diviene impossibile. Infatti la nozione marxiana di rivoluzione implica - sostiene MerleauPonty - che le • rivendicazioni parziali • del la classe operaia convergano e cospirino, irrevocabilmente, per loro logica interna e in momenti privilegiati della storia, in un movimento che • mette in causa l'intero apparato dello stato e fa emergere un potere nuovo in taccia al suo •. Al contrario, secondo Sartre, non esistono piu, tali momenti • privilegiati •, ossia rivoluzionari: i tatti sono sempre ambigui, non rivelano mai una loro direzione. Di conseguenza, quando Sartre parla di • risveglio rivoluzionario •, parla di movimento di masse incontrollate e radicali,. di direzione assoluta e chiusa in se stessa da parte del partito, di ordini provenienti dal partito e di obbedienza della classe, non di rivendicazioni parziali della classe che per loro logica Interna portano al capovolgimento del capitalismo. Da ciò, secondo Merleau-Ponty, la • concezione rigida • che Sartre ha del partito, la definizione del partito come
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