giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

50 la necessità di un'azione rivoluzionaria del proletariato che metta in crisi la restaurazione capitalistica e il piano del capitale, ma per prima cosa di porre il problema della possibilità e della necessità del riformismo e della rivoluzione, del loro senso e di quello della storia, oggi. Questa mi pare sia la problematica da assumersi e che anzi già da piu parti va facendosi strada 6 • Mi pare pertanto poco proficuo escludere aprioristicamente il contributo di Sartre che l'ha sollevata già da piu di un decennio, prendendola alle radici"· Dedicherò la restante parte dell'articolo a questo tema particolare: dimostrare come uno dei fini fondamentali di Sartre nella Critica (l'elaborazione del senso o Verità della Storia) trova la sua genesi nel pro blema concreto dell'indagine intorno alle possibilità rivoluzionarie per la classe operaia contemporanea (partendo dalla realtà francese degli anni '50). Il processo storico che suscita l'interesse della sinistra francese all'inizio degli anni 50 è il progressivo distaccarsi della classe operaia dal partito, come si rivela pesantemente nell'occasione di fallimentari manifestazioni antimilitariste o di protesta per l'arresto di dirigenti comunisti. La classe operaia non marcia, rimane assente, non segue le parole d'ordine del partito. Cosa sta accadendo? Le risposte sono molteplici, vengono da piu parti e spesso fanno a pugni tra loro. Per la sinistra non comunista ci si trova di fronte finalmente al distaccarsi della classe operaia dal partito burocratico e stalinista che fino ad ora l'ha guidata: i traditori sono stati scoperti e messi con le spalle al muro; la classe operaia ha preso piena coscienza della situazione. Per l'anticomunismo di destra le masse non seguono le consegne del partito, perché sono rinsavite, perché ora rifiutano i I Partito, la sua ideologia e i suoi mezzi (esse comprendono che • Mosca vuol la guerra •, il Pc è soggetto a Mosca, che il sindacato comunista fa della politica e li porta nella via della illeg_alità e della violenza). Secondo Sartre è necessario assumere questa posizione preliminare: il discorso sulla crisi rivoluzionaria in Europa, sulla crisi del Pc, sulla burocrazia, sul compromesso, sul riformismo, sul distacco del Partito dalla classe operaia, sulla sfiducia autunno 1966 della classe operaia, non può non darsi come fondamento l'analisi dei mutamenti avvenuti nella classe operaia dei paesi capitalistici. Riveste importanza primaria a questo proposito la sostituzione avvenuta nel primo quarto del nostro secolo delle macchine universali con le macchine specializzate; tale sostituzione infatti determina uno sconvolgimento nella struttura della classe operaia: si ha la scomparsa del sindacalismo rivoluzionario e l'avvento del sindacalismo di massa. Si determina, in sostanza un neo-proletariato, la cui esistenza dura tuttora 7 , il quale porta con sé la necessità di un nuovo tipo di organizzazione sindacale e partitica, di una nuova strategia, di nuove forme di lotta, di un nuovo tipo di rapporto tra organizzazione e classe, e cosf via. In breve: mentre la macchina universale gerarchizza la classe operaia a sistema solare, in quanto esige il lavoro di un operaio altamente qualificato, aiutato da un gruppetto di cinque o dieci operai semplici, accade che la macchina specializzata abolisce tale gerarchia uniformando gli operai, in quanto richiede soltanto il lavoro di operai semplici. Gli operai altamente qualificati hanno un immediato strumento di potere nel loro lavoro che li rende difficilmente sostituibili; tali operai possono quindi ottenere molto, esercitando, all'interno della loro azienda, la sola minaccia di sciopero. La loro lotta è dunque piu facile di quella del semplice operaio e parimenti sono facilitati il senso di responsabilità e • l'iniziativa• (ossia la partecipazione alla vita sindacale). Al contrario, l'operaio generico, il cui semplice lavoro lo rende sostituibile, deve assumere strumenti di lotta piu spinti: attuare decisamente lo sciopero e non solo minacciarlo; accompagnare lo sciopero con la occupazione della fabbrica per impedire i licenziamenti massicci e, poiché è facile che il padrone resista piu degli operai, conferire allo sciopero un carattere nazionale, almeno per quel ramo industriale, e tendere a ottenere contratti di lavoro collettivi 8 • Gli operai qualificati hanno esperienza e sapere teorico pari a quelli dei loro capi; esercitano su di essi un controllo effettivo e permanente; manifestano le loro

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