marxista adeguato alle esigenze della realtà, che l'umanesimo marxista di già (o ancora) morde sulla storia. DI conseguenza la ricerca marxista in Italia si è posta al servizio di un movimento politico (italiano, europeo e mondiale) con Il cui telos le sembrava di poter concordare. SI è ridotto In sostanza Il marxismo - ancora una volta - a uguagliare (con intenzioni, naturalmente, lodevoli) la funzione servile che ha la sociologia rispetto al processo del capitale. Nel nostro caso servire il movimento esistente ha slgnicato farsi propagandisti - presso coloro da cui gli intellettuali possono farsi ascoltare, cioè altri Intellettuali - del metodo e dell'umanesimo marxisti. E' stato aperto In tal modo un grande campo di lavoro: data l'Intenzione di partenza Il rapporto con gli altri Intellettuali non poteva che essere basato su un dialogo (cosa in sé lodevole) e il dialogo non poteva non comportare la necessità di analizzare le altre teorie, gli altri metodi e gli altri umanesimi (cosa anch'essa In sé lodevole). Ma. proprio per l'intenzione di partenza. il risultato di tutta questa complessa operazione culturale non è stato soddisfacente. E' stato infatti lasciato da parte il discorso sul movimento comunista reale, sul suo telos e sulle sue possibilità, e cl si è posti al servizio di tale movimento, convinti che esso ponesse e risolvesse via via i problemi nel modo migliore. Il marxismo italiano perdeva In tal modo la sostanza di ogni posizione marxista e scientifica: Invece di fare oggetto di ricerca tutta la realtà che costituisce Il suo dominio oggettuale 2 , ne escludeva una fetta sostanziale: già sappiamo dove va la storia, quale senso essa rivela nel presente, come sarà possibile Instaurare Il socialismo, quale società socialista verrà fuori dalla fucina del presente, qual è l'uomo socialista del presente e quale quello del futuro; Il nostro compito consiste nel restaurare Il reale metodo marxiano contrapponendolo a quello delle scienze borghesi, non per rifiutarle come totalmente false, ma per mostrare che la loro verità è solo parziale e può essere assimilata dalla verità totale (Il marxismo). SI è finito In tal modo - e l'errore era nell'lmpostazlone Iniziale - per sviluppare una teoria del marxismo slegata dalla pratica. La pratica c'è e va avanti per conto suo 49 cavandosela assai bene. l'intellettuale marxista se ne fa alfiere: vedete quella pratica laggiu? ebbene. signori. questa è la sua teoria ... Un po' come la statua della libertà sullo sfondo dell'indaffarata America (e sia detto senza acrimonia). l'insufficienza di questa riflessione sul marxismo ha finito per mostrarsi con l'estinguersi dell'era krusciovlana e con il crollo In Italia della presa sulla realtà da parte della sinistra dopo Il '62. la cultura italiana è divenuta pertanto cosciente della crisi del movimento reale e pratico cui prima si appoggiava e di conseguenza la sua riflessione sul metodo marxista ha mostrato la corda: che ce ne facciamo del • reale • metodo marxiano? a che cosa cl deve servire? Scrive giustamente Paci: • Noi partiamo dal presente nel quale siamo, dalla prassi in atto nel presente [ ...] Se nel presente la prassi è condizionata da certe situazioni, bisogna conoscere queste situazioni che condizionano l'awenire, l'awenlre che la prassi tende a costruire. la filosofia diventa qui 'presa di coscienza' che la prassi ha di sé, del propri limiti. delle proprie possibilità • 8 • Di conseguenza la riflessione sulla filosofia deve nascere dalle difficoltà che quest'ultima incontra nel realizzare la sua funzione di conoscenza per la prassi. Al contrarlo la riflessione sul metodo marxiano In Italia non è nata dalla esigenza di conoscere la società del presente e di discutere sulle possibilità della rivoluzione. ma ha avuto il suo fine in se stessa. Non avendo dunque la cultura di sinistra in Italia posto in modo adeguato il fine di una riflessione sul marxismo. non può stupire che essa non abbia compreso il fine della riflessione metodologica sartriana. questo si - a nostro awlso - adeguato. Infatti risultano parimenti inadeguate sia la critica comunista concordante In modo owlo, abitudinario, aproblematico con il senso krusclovlano e togllattiano della storia (naturalmente con Il senso • oggettivo •, già fatto, visto dal di fuori, e non dall'Interno, nella sua genesi)•. sia la critica anticomunista di sinistra. per parte sua - benché plu vicina alle radici delle cose - ancora riluttante a porre Il problema della rivoluzione In modo sgombro da ogni preclusione mentale. Per Sartre, al contrarlo, non si tratta per prima cosa né di aderire al Pc né di riaffermare
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