44 punto è bene ricordarsi dei rapporti MarxCroce. Marx-Gentile che passano necessariamente per il Marx giovane, perché il Marx filosofico - di cui si interessavano o solo capivano (anche quando. come Croce, pretendevano di occuparsi anche di economia) - è apparentemente e notoriamente il Marx giovane. Non voglio con questo identificare le varie posizioni. Al Korsch di questo saggio almeno vanno riconosciuti molti meriti a mio giudizio. Tra l'altro quello non indifferente ed esplicitamente sottolineato di non snobbare Engels a vantaggio di Marx. Egli individua anche nel tardo Engels che è normalmente la principale vittima delle accuse di scientismo 2 , nello stesso AntiDiihring gli elementi di una concezione dialettica. E un altro merito è di non identificare tout court il pensiero filosofico con ciò che è accademicamente collegato con questo termine. Korsch dice espressamente (pp. 42-43): • Gli ideologi filosofici hanno trascurato il fatto che le idee contenute in una filosofia, oltre che nelle filosofie, potessero sopravvivere anche nelle scienze positive e nella prassi sociale (cosa che si è verificata in alto grado proprio per la filosofia hegeliana) •. Un altro punto esatto - in polemica con il Lenin di Materialismo ed empirio-criticismo - è lo sganciamento dell'attività scientifica in quanto tale dalla tutela filosofica (anche se sarebbe bene esaminare fino a che punto Lenin non protesti in realtà piuttosto contro le extrapolazioni filosofiche degli scienziati). Ossia a mio parere Korsch raggiunge in parecchi punti delle deduzioni e conclusioni derivanti da una corretta comprensione della dialettica. Con tutto questo nelle enunciazioni più strettamente teoriche di cui ora daremo conto, si nascondono delle debolezze, che risultano poi evidenti nella concezione politica e storica di Korsch. Queste posizioni teoriche sono: 1) il rifiuto del realismo ingenuo, cioè di una linea netta di demarcazione tra la coscienza e il suo oggetto, nonché della concezione della coscienza come qualcosa di dato, opposto sin dal principio all'essere, alla natura (pp. 23-24). Al suo posto Korsch colloca l'alternazione della coincidenza della coscienza con la realtà· 2) da questa prima posizione Korsch ' deduce un altro principio fondamentale autunno 1966 sulla totalità dell'essere storico - cito letteralmente da p. 77 della traduzione: • Tale coincidenza fa si che anche i rapporti materiali di produzione dell'epoca capitalistica sono quelli che sono solo assieme alle forme di coscienza in cui si rispecchiano, sia nella coscienza prescientifica sia in quella scientifica (borghese) di quest'epoca e che senza di esse tali rapporti non possono neppure sussistere: senza questa coincidenza una critica dell'economia politica non sarebbe mai potuta divenire l'elemento essenziale di una teoria della rivoluzione sociale. Inversamente ne consegue anche che i teorici marxisti per i quali il marxismo non era più essenzialmente una teoria della rivoluzione sociale, furono coerentemente portati a considerare superflua questa coincidenza della coscienza con il reale e infine anche a considerarla erronea (ascientifica) sul piano teorico •. Fermiamoci qui anche se altri punti potrebbero essere formulati. Per quanto riguarda il primo punto è abbastanza chiarificatore che in funzione di esemplificazione Korsch ricorra in nota a delle osservazioni sul famoso testo di Karl von Clausewitz, Vom Kriege, e si conceda un lungo elogio della maniera d'impostazione dell'autore riguardo al problema se la guerra sia un'arte o una scienza (e anche qui il ricordo, sebbene il parallelismo valga più per l'insistenza di Korsch che per la soluzione di Clausewitz, il ricordo dei primi saggi di Croce sulla riduzione della storia sotto il concetto generale di arte, 1839). L'oggetto della scienza e dell'arte della guerra è in realtà un soggetto che vive e reagisce, un atto dei rapporti umani, del quale quindi non è possibile una scienza nel senso proprio del termine, ma solo una analisi dei nessi interni. In contraddizione a questa scienza-arte o scienza-filosofia Korsch parla di comune scienza positiva della società borghese, vale a dire delle scienze naturali e meccaniche. Di questo tipo di scienze che non sono un atto dei rapporti umani, il che non significa che non abbiano riferimento o relazi?ne - anche di effetto - coi rapporti umani, ma solo che questi non si iscrivono direttamente come può essere per la guerra o per l'economia nell'ambito metodico scientifico, sono necessariamente posti tra parentesi nel momento della ricerca come tale - di questo tipo di
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