dialettico si fonda sull'unità della forma e del contenuto e si presenta quindi come concretezza (concetto su cui insisterà giustamente Lenin) - come concretezza anche sul plano teorico. Ma in Korsch stesso c'è invece un lungo discorso sulla dialettica e c'è pure piuttosto evidente una certa impotenza all'analisi concreta, che si manifesta appunto nel modo come per esempio nella sua anticritica egli imposta la propria relazione con Lenin e col Comintern 1 . Cioè imposta un discorso veramente filosofico sul problema gnoseologico con Lenin ed il Comintern accettandoli conseguentemente come interlocutori culturalmente validi: e nello stesso tempo dimostra la propria adialettica concezione di unità immediata di teoria e di prassi che sta al fondo della sua posizione pretendendo a sua volta di essere accettato come interlocutore questa volta politicamente valido. Come agisce Lukacs in una situazione analoga? E come ha agito successivamente? Ha accettato di farsi l'autocritica, ha accettato la sconfessione in quanto evidentemei:ite credeva in una propria sia pure particolare funzione politica. E il suo comportamento non è stato del resto molto diverso da quelle pratiche sconfessioni che avvengono giornalmente in tanti comitati politici, economici, letterari a qualunque livello, in Usa, in Urss ed in Italia ancor oggi; ed ha in sostanza continuato nei limiti del possibile a fare il proprio gioco. Dieci anni fa invece in condizioni politiche diverse, ed ovviamente senza un avvenire di tipo politico, con tendenze evolutive diverse nella storia, ha rifiutato l'autocritica e ha scelto il lavoro intellettuale. Ma in tutti I casi è partito dalla coscienza della propria posizione obiettiva, ha calcolato politicamente (che in questo caso vuol dire anche moralmente e umanamente) la propria funzione - ha accettato di fare un discorso al proprio livello, al livello delle forze obiettive di cui disponeva - e ne ha tratto certe conseguenze che non sono poi state sempre quelle di rinuncia e di resa. Osservo di passaggio che lo stesso comportamento ha adottato Bertold Brecht, che ha fatto pagare caramente e giustamente il proprio prestigio culturale alla ortodossia politica; quel Brecht che si vuole sia stato allievo di Korsch ma che nel fatti sembra essere stato maggiormente allievo di Lukécs. 43 La non coscienza del proprio peso politico e storico, delle proprie possibilità è il principale e primo difetto antidialettico di Korsch, il quale avrebbe potuto o autocriticarsi o disinteressarsi degli attacchi e invece pretende di porsi sullo stesso piano culturale-politico, antidialetticamente inteso come unitario, di una direzione mondiale, con un potere e un prestigio enormi su centinaia di milioni di uomini. Il supporre la possibilità di un dialogo alla pari o che abbia qualunque senso, arrabbiarsi e polemizzare con tale presupposto, è tanto più ingenuo perché comporta una contraddizione con la propria richiesta fondamentale (fino a oggi tra l'altro rimasta inevasa) di applicare il marxismo al marxismo; ma questo deriva in ultima analisi dal non riconoscimento della fondamentale importanza nel marxismo dello spirito oggettivo e delle sue strutture storiche. In questo senso la critica che Kautsky gli rivolge, di essersi fermato al primo Marx, al giovane Marx, è giustificata (anche se per Kautsky questo significa semplicemente che il secondo Marx è un politico più misurato o più democratico). Korsch infatti non ha capito che In Marx dalle Tesi su Feuerbach In poi matura soprattutto una autocritica e l'avvio di un ritorno ad Hegel, che si compie proprio con il lavoro del Capitale, cioè con l'esame delle strutture economiche obbiettive, che non sono crassamente materiali, ma non per questo si sottraggono a delle leggi ferree, che secondo il concetto engelsiano della libertà si possono magari utilizzare per il loro rovesciamento (essendo leggi storiche e leggi dinamiche, leggi nei fenomeni stessi), ma non si possono certo eludere e trascurare con la troppo facile scusa dell'unità di soggetto ed oggetto. Giustamente quindi lrving Fetscher a suo tempo - in Das Verhiiltnis des Marxlsmus zu Hegel, nella terza serie dei Marximusstudien - ha parlato per questo Korsch e per il Lukacs di Storia e coscienza di classe di giovane-marxismo in contrapposto ad hegelomarxlsmo come generalmente si fa (e che, caso mal, egli attribuisce a Deborin). Il primo compito quindi è di esaminare la natura di questa unità e totalità korschlana, che a mio parere non è tanto di provenienza hegeliana quanto neo-hegeliana. A questo
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