giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

2 dimmo il « realismo» all'italiana, lo stori• cismo, M. Alicara e la politica culturale da lui interpretata, il centro-sinistra che ci parve divisione vigliacca del movimento operaio, il Comitato Centrale del PCI, le « vie nazionali » ( di cui non capivamo nulla), le Riforme. E ciò in un contesto politico dove solo a proporla, una Riforma, i governi cadevano a picco. La transustanziazione di quelle nostre idee non fu poi quale ce l'eravamo proposta. E il 7 maggio 1972 le ha bocciate inesorabil• mente; bocciando PSIUP (che ne era stato il covo politico originario, vi ricordate Mondo nuovo?), Manifesto e MPL (che le ripetevano, un po' alla buona). E bocciando quell'analisi della società, da un canto i padroni dall'altro gli operai della Fiat e di Porto Marghera, che era loro retrostante. Analisi che invece alcuni abatini, pallidi per lo sforzo, proseguono nei loro laboratori universitari. Dico abatino un giovane che ha let10 Keynes e Dutschke, e che dice di saperla piu lunga di tulli; che va dettando lezioncine al movimento operaio; che se la prende con Guido Carli e con Palmiro Togliaui, rimandandoli a ouobre; che vota, talvolta, per il Manifesto ma con un ghigno di sufficienza perché per lui ci vuole ben altro; che in prima fila non c'è mai stato, perché se la farebbe sollo dalla paura; che dal Festival nazionale dell'Unità è tornato indignato, perché lui i gnocchi non li mangia mai: nei saloni che frequenta si mangia solo riso, alla maniera del giovane Mao e dei suoi straordinari compagni, Liu Shao-Chi, Lin Piao, ecc. Le scelte di chi scrive, e dunque di Giovane critica, sono semplici. Lealmente e senza reticenze con il movimento operaio storico, qual è, nella sua concreta artico• !azione, sen1a rinnegare di una virgola quanto di vivo e di storicamente necessario c'è stato nella nostra esperienza. Oggi si fa un gran parlare di articolazione d_ell~sinistra. Non per questo, credo, qual. s1as1galantuomo può inalberare un cartello con su serino « Articolo, dunque sono». Se di articolazione reale si traila, quella che conta nella politica e che crea nella cultura, allora bisogna partire dalla constatazione che in Italia esiste il piu dinamico e piu moderno Partito Comunista del mondo, su cui forte è rimasto impresso il marchio del genio politico toglianiano. E che esiste altresl un Partito Socialista, con connotati originali nel panorama politico europeo, un Partito che forse non sarà piu un partito di massa com'era nella sua tradizione ma che pure ha dato un Viuorio Foa, un Riccardo Lombardi, un Ranirro Panzieri; un Partito le cui diflicoltà e i cui problemi sono lo specchio di una società il cui accesso alla maturità industriale e democratica è recentissimo. A noi e a quanti, la stragrande maggioranza dei giovani per i quali la politica non è stata solo lo happening di un 10/i mai del '68, condividono le nostre scelte rivolgiamo un unico augurio. Di lavorare nel prossimo decennio con la stessa rie• chezza di interessi culturali, con la stessa passione, con la stessa autoironia con cui abbiamo lavorato nel decennio appena trascorso.

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