Il ritorno a Marx - e si comprende perché Korsch parli di un • risveglio apparente della teoria marxista originale • (p. 1011 - non potrebbe eludere la questione dell'oblio di Marx nel perioèlo precedente. la trasformazione del marxismo in ideologia nei marxisti • ortodossi • (Kautsky) come nei revisionisti (Bernstein). ma particolarmente nei primi, i quali, soli, costituiscono veramente problema, ci rinvia infatti a una questione che costoro, per l'appunto, hanno trascurato di affrontare: • la questione capitale dei rapporti tra la rivoluzione proletaria e l'ideologia • (p. 105) e, più precisamente, il problema della falsa coscienza. Qui - in pagine densissime, estremamente concentrate - Korsch affronta quello che è uno dei principali filoni dell'eredità lukacsiana H: che i due più grandi pensatori marxisti del momento abbiano affrontato questo problema della falsa coscienza nello stesso momento. nel 1923. in cui si preparava già la • bolscevizzazione • di tutte le sezioni dell'Internazionale Comunista, è di per sé un fenomeno che meriterebbe vi si presti attenzione. Ma ci sembra soprattutto che - nella messa in atto di questo concetto operativo 15 - vi sia, in Korsch, uno sforzo per andare oltre lukacs. Cosi, quando quest'ultimo - sempre in un mélange di illuminismo e di romanticismo - tende a limitare il campo della falsa coscienza al solo àmbito della società borghese: • [ ...] Si può scoprire nella struttura del rapporto mercantile il prototipo di tutte le forme di oggettività e di tutte le forme corrispondenti di soggettività nella società borghese • 16 -. per Korsch si tratterebbe piuttosto di tentare una teoria generalizzata della falsa coscienza. detto altrimenti, oltrepassando il campo dell'economia e della società borghese, di mettere in luce il fenomeno - almeno come tentazione sempre presente - nelle organizzazioni del proletariato, persino nello stesso movimento operaio. la rivoluzione che si arresta è condannata a perire. Il partito, giunto al potere, che non deperisce ricade nel • pratico-inerte • (Sartre) o si costituisce come burocrazia. E se la burocrazia è - secondo la formula di Trotskij (Nuovo corso) - • fonte di frazioni •, essa è anche naturalmente produttrice d'Ideologia, sottomessa alla falsa coscienza. E Korsch, a questo propo17 sito, cita un esempio cocente: quando appare una nuova edizione della Lo9ica di Hegei, la Rote Fahne (20 maggio 1923) mette in guardia i suoi lettori da una lettura che non tenesse conto dei , principali risultati delle scienze della natura e della matematica dopo Hegel • (pp. 173-174). Esempio tanto più cocente in quanto è precisamente - o anche - nei rifiuto di pensare la relazione Marx-Hegel o. più largamente, quella del marxismo nei confronti della filosofia, che si esprime la falsa coscienza. Questa sola constatazione. già di per sé, testimonia che il problema di questa relazione non è, per Korsch, puramente storico o filologico; anzi, l'articolazione dei due problemi si inscrive in quello • sviluppo dialettico • del marxismo opposto sopra alla nuova ortodossia in procinto di costituirsi: la definizione di • marxismo ortodosso • nel primo capitolo d'Histoire et Conscience de Classe, vuole allo stesso modo fondare il rifiuto di una nuova ortodossia, il titolo stesso dei capitolo I• Qu'est-ce que le marxisme orthodoxe? •l portando con sé - a lettura fatta - tutta una carica di ironia. La relazione del materialismo con • l'ideologia in generale • (p. 105) è dunque pensata. per Korsch, attraverso quella dei rapporti Marx-Hegel. Non che si tratti per lui, all'opposto di un Buhkarin ad esempio, di ridurre le ideologie e le sovrastrutture ad un unico e medesimo livello di iperdeterminazione o di calco meccanico del reale (e vedi per es. p. 118). Il rapporto MarxHegel, viceversa. ci illumina su un aspetto - ancora intravisto dal solo Lucàks fino allora - della dialettica marxista. Il rapporto Marx-Hegel non è soltanto per lui la relazione che può esistere tra prassi e contemplazione, tra un pensiero che vuole • cambiare il mondo • e una filosofia che si limita a • pensarlo •. • Tutta la filosofia dell'idealismo tedesco - scrive Korsch - aveva costantemente teso. anche sul piano teorico, ad essere più e meglio d'una teoria e di una filosofia [ ... Hegel] ha similmente assegnato alla filosofia un compito che supera l'àmbito propriamente teorico e, in un certo senso. è d'ordine pratico •, còmpito che consiste nel , riconciliare, per mezzo del concetto e della comprensione (Einsicht). la ragione in quanto Spirito cosciente di sé con la
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