giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

possibilità di attuarsi erano condizionate dalla presenza semi-Istituzionale di forze • d'ordine •, che mirassero alla costruzione, alla continuazione, alla gestione economica; e che consentissero, entro certi limiti, un margine agli interessi individuali e materiali. Se queste forze scomparissero, il risultato a lunga scadenza potrebbe essere non la vittoria della rivoluzione, ma quello che già oggi i sovietici rimproverano a Mao: la creazione di una dittatura militareburocratica che comprimerebbe completamente gli individui. In realtà, quella vittoria assoluta è impossibile. Al posto di Liu Shao-ch'i vediamo già emergere altri dirigenti in posizioni di compromesso. Non è possibile riassumere in un'unica istanza gli aspetti contraddittori di una società in movimento; inevitabilmente questi troveranno le forme in cui esprimersi. A questo fine, anche il condizionamento negativo delle forze produttive può giocare, dialetticamente, un ruolo positivo. ' E' un metodo che - portato alle estreme conseguenze - può condurre alla falsificazione storica: gli errori anche di un intero gruppo dirigente vengono attribuiti tutti e solo al portatore designato dall'errore, e magari si cancella semplicemente il suo nome dagli episodi In cui non lo si può coerentemente dipingere come tale. ' Vedi p. es. V. G. Gel'bras, • K voprosu o stanovlenii voennobjurokratlfoskoj diktatury v Kitae •, in Norody Az/1 i Afrlkl, 1968 n. 1. ' A dire il vero, la tendenza a rappresentare se stessi come il partito e gli antagonisti come gli eretici è soprattutto della corrente antl-Mao, almeno come si esprime per bocca sovietica. • Vedi editoriale del Jen-mln /lh-pao e di Hung eh'/ • Per la via socialista o per la via capitalista?•, 14 agosto 1967, riportato In Peking revlew, 1967, n. 34. Cito solo questo fra molti altri saggi e articoli sull'argomento, perché qui la cosa è espressa In termini espliciti. ' Il primo segretarlo del Pcc. Restò In carica fino al 1927, per tutto Il periodo del primo fronte unito col Kmt. • Wang Ming (Ch'en Shao-yGJ:capo di un gruppo di ventotto comunisti che avevano studiato a Mosca all'Università Sun Yat-sen e nell'estate 1930 erano rientrati In Cina con Pavel Mlf. Inviato del Comlntern. Appoggiati da quest'ultimo, si opposero alla direzione del Pcc. Nel corso del 1930 ebbe luogo una lotta fra il vecchio gruppo del dirigenti cinesi (che atablllrono fra loro una alleanze parziale, nonostante le diversità di vedute) e I • ventotto 173 bolscevichi •. Questi ultimi, con l'appoggio di Mosca, finirono per avere la meglio e al IV Plenum del VI Cc (convocato, come sembra, irregolarmente) si impadronirono della segreteria del partito. Questo gruppo controllò Il partito (se pure solo formalmente) fino alla conferenza di Tsuni nel 1935. Nella lotta fra le fazioni nel 1930-31 Mao, che dirigeva la guerriglia nelle basi sovietiche, ha occupato una posizione autonoma, ed è stato ripetutamente accusato di destrismo prima dal gruppo di Li Li-san (vedi piu sotto). poi dal gruppo legato al Comintern (che a quel tempo adottava una politica estremista di sinistra, dopo la liquidazione dell'opposizione di sinistra. e quindi dei buchariniani da parte di Stalin). Fino al 1935 e anche In seguito, il gruppo di Wang Ming si attenne nelle grandi linee ai mutamenti di Indirizzi del Comlntern. Ciò spiega l'orientamento a destra durante la guerra antiglapponese. (Per i rapporti fra le diverse correnti. cfr. Mao Tse-tung, • Risoluzione su alcune questioni della storia del nostro partito • In: • Scritti scelti •, voi. IV, Roma. Rinascita, 1956: I riassunti di documenti pubblicati da Hsiao Tso-liang in • Power relatlons wlthin the Chinese communist movement, 1930-1934•, Seattle. University of Washington press. 1961: John E. Rue, • Mao Tse-tung In opposltlon 1927-1935•, Stanford Univ. press, 1966: Edgar Enow, • Stella rossa sulla Cina •, Torino. Einaudi, 1965: ecc.) ' Alla rinuncia all'Indipendenza politica del Pcc in seno al fronte unito si attribuisce l'opposizione di P'eng Te-hual alla strategia fondata In primo luogo sulla guerriglia e la sua scelta per la guerra mobile, dove le unità dell'esercito rosso (ancora esistente di fatto se non di nome) agissero in coordinazione con le truppe regolari (Km!) e sostanzialmente subordinate al comandi di queste ultime. La conseguenza più grave di questo orientamento è stata la • campagna del cento reggimenti • condotta per Iniziativa di P'eng Te-hual nel 1940 In appoggio alle truppe di Chiang Kal-shek, scontro frontale prematuro che portò a un grave arretramento nello sviluppo delle forze armate rosse nell'area della base della Cina del Nord (cfr. articolo di LI Hsln-kung In Peking review, 1967, n. 36). • Non per moto spontaneo, ma anche grazie alla libertà di manovra consentita al Pcc dall'alleanza col Kmt. E' quanto fanno notare I sostenitori della politica del Comlntern e anche alcuni studiosi neutrali. il problema non era se stabilire o meno l'alleanza ma quello, di non facile soluzione In assenza di una propria autonoma forza materiale e militare, di conservare l'indipendenza nel confronti dell'alleato. A questo proposito Mao rimprovera al dirigenti comunisti di aver fatto consegnare le armi al Kmt e sciolto I picchetti operai nel 1927. • Definendo • proletariato • le forze politiche

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