giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

170 Il contrasto assume toni drammatici nel 1955. quando Mao prende lo spunto da alcune tendenze spontanee tra i contadini in favore della cooperazione per lanciare un grande movimento nazionale per la collettivizzazione agricola (cooperative). Molto forte è la resistenza di quanti ritengono prematura e impossibile la conduzione collettiva di un'agricoltura arretrata, povera e non meccanizzata 17 • • Nelle condizioni del nostro paese, la cooperazione deve precedere l'uso del macchinario pesante •. sostiene Mao: • A nessun costo dobbiamo considerare come due cose separate e isolate l'industria e l'agricoltura. l'industrializzazione socialista e la trasformazione socialista dell'agricoltura, e a nessun costo dobbiamo metter l'accento sull'una a danno dell'altra •. La scelta di Mao è fatta in base a preoccupazioni politiche e per fini politici. Le difficoltà tecnico-economiche sono poste in secondo piano. Il problema non è quello di arrivare il piu rapidamente e con la maggiore facilità a risultati economici ottimi, ma di procedere in ogni momento verso una società socialista: di contrastare sul nascere ogni sviluppo e ogni costruzione che sanzioni e approfondisca le differenze e le contraddizioni tra le classi lavoratrici. Il riferimento ai contadini da questo periodo sarà di nuovo costante: bisogna evitare che si cristallizzino situazioni privilegiate nei confronti dei contadini poveri; anche la classe operaia urbana non deve diventare una classe privilegiata nei confronti dei contadini - e nella misura in cui lo è, il privilegio deve essere gradualmente attenuato, fino a scomparire. Va osservato che questo scopo non è perseguito a livello di distribuzione. Non si tratta di un tendenziale egualitarismo a posteriori nelle paghe. Alla base della costruzione socialista sta il principio che questa concerne tutti gli strati dei lavoratori: è essenzialmente nel la struttura sociale, nei rapporti di produzione che non devono costituirsi settori piu avanzati - più • socialisti • - giacché un socialismo per settori differenziati non sarebbe più tale. Tuttavia l'adozione accelerata e per primavera 1968 • balzi • di riforme avanzate non manca di produrre contraccolpi gravi sul piano economico e sociale. Questi si verificano nel '56 e torneranno a verificarsi dopo il • grande balzo• nel 1958 e durante la rivoluzione culturale. Nel 1956 masse enormi di contadini affluiscono nelle città che non sono in grado di assorbir! i. (Non è escluso che le misure di scioglimento di cooperative da parte di Liu Shao ch'i fossero state prese nel tentativo di evitare certi squilibri). Ne seguono interventi d'autorità per costringere i contadini a tornare nelle campagne. Duplice è il risultato di questo movimento accelerato verso il socialismo a livello di rapporti di produzione e con scarso riguardo al condizionamento delle forze produttive: da un lato la cosa ha successo, la collettivizzazione è un fatto compiuto, le tendenze • economiciste • subiscono una sconfitta: d'altro lato queste ultime tornano ad essere le sole in grado di risolvere gli squilibri causati dalla spinta rivoluzionaria. esercitano una funzione utile. e si rinvigoriscono. La Cina conserverà così per anni slancio rivoluzionario e saggia ed equilibrata capacità di gestione: come risultato di forze politiche in lotta ma non fino alla rottura. in contraddizione reciproca ma in vista di scopi comuni. Questa situazione sarà rotta solo verso la metà del 1966 durante la rivoluzione culturale proletaria 1s_ A sancire la ripresa delle tendenze • economiciste • sta la risoluzione finale dell'VIII congresso del Pcc (1956). che segna una temporanea eclissi di Mao. Sono evidenti pure il legame con le dirigenze sovietiche dei gruppi che ora prevalgono (nelle scelte economiche di pianificazione accentrata, nell'enfasi sul principio di responsabilità e autorità individuale dei dirigenti e dei managers, ecc.) e l'influsso del XX congresso del Pcus (nelle scelte di indirizzo coesistenziale in politica estera e nella conseguente attenuazione della lotta di classe all'interno). Mao tenta di suscitare un movimento di critica di massa contro le tendenze burocratiche e interclassiste. La campagna dei • cento fiori • è una prima versione embrionale di rivoluzione culturale. Il tentativo tallisce: le masse sono troppo arretrate per esercitare una autonoma

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