giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

160 singoli individui: per cui tanto il rivoluzionarlo quanto il revisionista di oggi sono nati e cresciuti tali e in ogni atto presente o passato hanno manifestato il loro spirito rivoluzionario o revisionista 1 • Tuttavia, senza entrare nel merito di questo né di simili problemi (che finiscono per coinvolgere quello più vasto della possibilità e del significato dello scrivere storia), possiamo utilizzare sotto vari aspetti gli elementi che i comunisti cinesi oggi ci forniscono. In primo luogo, le notizie e i testi da essi pubblicati sono in ogni caso un arricchimento delle fonti. In secondo luogo, la loro ricostruzione contribuisce ampiamente a chiarirci quale sia il bilancio che Mao e i compagni a lui vicini fanno di quarant'anni di storia e quale sia oggi la linea da loro scelta, in contrapposizione a quale altra linea. Inoltre l'affermazione di una lotta fra due linee relativamente coerenti nel Pcc a partire dalla fine della guerra antigiapponese è sufficientemente documentata per essere attendibile. Non solo, ma risulta confermata dalla parte awersa, dai comunisti contrari a Mao, delle cui ragioni si fanno portavoce alcuni studiosi sovietici 2 . la coincidenza fra quanto ci dicono le due correnti opposte è tale, anche circa i contenuti politici del contrasto. che possiamo tranquillamente accettarlo per valido. Resta il fatto che, fino a quando non si è arrivati al conflitto aperto, ai periodi di maggiore tensione fra i due orientamenti si alternavano periodi di compromessi e di accordo almeno sugli scopi immediati se non su tutte le prospettive, e che la politica del Pcc fino alla rivoluzione culturale è il risultato di questi conflitti e di questi compromessi, e non si può identificare con l'uno o l'altro orientamento 3 • Di piu, è probabile che solo tardi le due linee siano arrivate a coincidere con gruppi di dirigenti chiaramente definiti. E le tendenze non sono riducibili solo a due: oggi si sono formati due schieramenti principali, domani potrebbero formarsene altri. Perciò il quadro che ci viene presentato di una lotta ventennale va utilizzato come una semplificazione. preziosa ai fini pedagogici, dove i singoli personaggi giocano un ruolo in parte simbolico. rappresentano l'incarnazione di alcuni orientamenti politici. Il discorso vero è sugli primavera 1968 orientamenti. non sulle persone. I comunisti cinesi ne sono consapevoli e dànno poco peso alla sorte individuale delle persone e perfino alla conservazione o meno delle cariche ricoperte da parte degli accusati, una volta avvenuto il chiarimento a livello di massa. Il problema è più complesso per il periodo anteriore al 1945. le indicazioni offerte di recente dalla stampa cinese sono estremamente frammentarie. si limitano più che altro ad accenni nel corso degli attacchi contro P'eng Te•huai e contro liu Shao•ch'i. Queste indicazioni sono largamente integrate da chiarimenti forniti in precedenza, da alcuni scritti di Mao sui quali si richiama l'attenzione affinché siano compresi nel significato reale e da altri in cui egli aveva già affrontato temi di storia del partito - non certo per gusto accademico -. Inoltre esistono sull'argomento fonti pubblicate e ricerche condotte da studiosi occidentali. Dall'insieme del materiale disponibile si può ricavare nelle linee generali la traccia del percorso seguito da Mao-Tse-tung e individuarne l'intima coerenza. Se pure a posteriori. si può ricostruire una linea unitaria attraverso le varie fasi e i vari indirizzi specifici della sua politica. Invece sarebbe privo di senso volere unificare sotto un comune denominatore le tendenze all'interno del partito con le quali egli si è trovato ora in opposizione, ora in accordo autentico o di compromesso. Va tenuto presente tuttavia che esiste un rapporto indubbio fra quelle che vengono definite • la prima e la seconda linea opportunista di Wang Ming • negli anni trenta e gli orientamenti ai quali Mao si è opposto dopo la guerra antigiapponese. 2. la storia del Pcc dal 1921 al 1945 si può dividere in tre grandi periodi: dalla fondazione, al primo fronte unito col Kmt alla rottura disastrosa di quest'ultimo (1926-27); dalla faticosa ripresa organizzativa, alla fondazione delle basi sovietiche, alla guerra civile col Kmt alla lunga Marcia; dalla conferenza di Tsuni (1935). alla guerra antigiapponese, alla vittoria (1945). Seguono il periodo della terza guerra civile rivoluzionaria (fino al 1949) e quello della Repubblica popolare. Tutte le politiche adottate dalla direzione del Pcc fino al 1935 sono giudicate fondamentalmente errate dai sostenitori

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==