156 diverso nelle motivazioni e nelle forme, ma non meno radicale di quello dei borghesi e dei burocrati: che I i hano condotti a non saper valutare correttamente i fatti nuovi che si verificano sul piano sociale, e i riflessi che essi hanno sul l'orientamento della classe: che li hanno condotti a pretendere di comunicare contenuti ad operai, contadini, studenti, senza essere in grado di impararli da loro, e usando il vecchio linguaggio dei padroni, fondato sull'autorità di una cultura classista: che li hanno condotti, in breve, a esistere pochissimo localmente, sul piano della classe, tentando di supplire a questa carenza con richiami ad esperienze organizzative e di lotta fatte altrove, i cui risultati vengono spesso riportati in modo meccanico, ideologico, senza tentativi di verifica. G. L'avvio d'una linea nuova di lavoro politico nel Mezzogiorno avrà dunque un'estrema importanza per l'intero schieramento della nuova sinistra italiana ed europea, proprio nella misura in cui l'azione - essendo diretta verso il medesimo obiettivo, l'abbattimento del potere capitalistico, e la creazione d'una nuova società non piu fondata sullo sfruttamento e sul la proletarizzazione - saprà inventare, nel contatto con le situazioni concrete della classe, nel misurarsi con i problemi connnessi qui alla sua crescita come classe proletaria, vie originali di contestazione e di lotta. Oui, piu che altrove, tutto è da scoprire e da inventare, e soltanto affrontando responsabilmente questi compiti sarà possibile, contemporaneamente, porre ai compagni che lavorano in situazioni diverse domande e problemi che aiuteranno a correggere le attuali carenze teoriche e strategiche del movimento. Le condizioni ambientali, per un lavoro politico orientato in questo senso, sono oggi tutt'altro che ostili, anche se questa non va considerata una garanzia di successo inevitabile e soprattutto immediato. L'avvio di attività di ricerca, volte a chiarirsi le idee sulle tappe intermedie dello sviluppo attualmente in via di realizzazione, a ricercare contatti a livello di classe, a sperimentare forme nuove di inserimento dei compagni nel le lotte in corso, può formare abbastanza rapidamente quadri politici nuovi, in grado di stabilire tra loro primavera 1968 collegamenti fondati sullo scambio e sulla discussione aperta delle rispettive esperienze e sulla coscienza d'un obiettivo comune che renda feconde le stesse divergenze. Ciò che bisogna avere ben chiario, all'inizio (e i compagni che già si sono avviati su questa strada in diverse parti del mezzogiorno lo testimoniano) è che il fine e l'organizzazione, su posizioni anticapitalistiche, di milioni di persone: e che lo stesso strumento per raggiungere questo fine può essere foggiato soltanto buttandosi senza riserve in un lavoro di verifica - a livello di classe - delle ipotesi iniziali da cui muoviamo. Tutto ciò che pensiamo va rimesso in discussione, senza preconcetti e senza doppiezza, con gli operai, gli studenti, i contadini: e tutto ciò che non si riesce a convincere, a muovere, a organizzare - anche se si tratta di cose di cui noi siamo convinti e certi - va messo in disparte e sostituito, in attesa di nuove occasioni per riproporlo o scartarlo definitivamente. Ogni occasione di contatto (discussioni pubbliche o private, volantini, interventi di vario genere in lotte particolari o nella loro preparazione, inchieste su temi specifici, eccetera) va concepita non come momento di comunicazione a senso unico di verità stabilite, ma come momento di scambio e di confronto di conoscenze e idee, per la costruzione d'una dinamica unità politica di classe e per l'invenzione di strumenti che la esprimano e la potenzino al massimo, senza deformarla. Ogni sperimentazione di forme organizzative, nel momento in cui vi si potrà giungere, dovrà obbedire ad alcuni criteri che sono affiorati precedentemente nel discorso, e che non hanno sinora mai trovato - almeno nel movimento operaio occidentale - attuazioni pratiche: al rifiuto della divisione del lavoro proposta dagli schemi sociologici capitalistici, anche i piu • democratici •; b) rifiuto di ogni tipo di delega del potere per ciò che riguarda le decisioni relative alla conduzione e al proseguimento delle lotte; c) rifiuto della distinzione astratta tra rivendicazioni • avanzate • e • arretrate •, che prescinda da una verifica concreta del livello di coscienza di classe a cui ci si muove, e da una valutazione realistica
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