capitalistico: • Lo sforzo di scavare più a fondo nei problemi aperti davanti al Partito, di ritrovare l'unità attraverso una autentica dialettica In cui le diverse posizioni fossero costrette ad approfondire e a dichiarare I propri motivi di fondo, non cl portava affatto - è questo Il punto che più ci preme sottolineare - a Intellettualistiche 'rivelazioni' di nuove ideologie, ma a ricercare Innanzi tutto Il filone più profondo e originale del socialismo italiano, come era andato definendosi nella storia dawero ricca e travagliata della ricostruzione del partito dopo la sconfitta subita davanti al fascismo. Venivano cosf In piena luce i motivi della politica unitaria del socialismo italiano, patrimonio Ideologico originale del partito e della classe operala italiana, non semplice rifiuto delle banalità 'democratiche' della socialdemocrazia, non adesione alla versione stalinista del movimento rivoluzionario, non ricerca di un accordo di vertice con I comunisti: ma sforzo di fondare le linee di un movimento di massa che, nella adesione consapevole alle condizioni strutturali e politiche del nostro paese, fosse In grado di affermare un'autentica autonomia rivoluzionarla, I valori pieni - strumento di lotta e non solo meta finale - della democrazia sociaIista •. Questo lavoro e questa ricerca non sono alienabili con affermazioni che fanno del reducismo politico che vive sui ricordi della purezza perduta; non sono nemmeno alienabili da un situazlonismo attento a soluzioni miracolistiche dall'esterno e che trasforma la lotta politica in una passerella di vedettes politiche. Anche il lavoro teorico dell'ultimo Panzieri, il Panzierl dei Quaderni Rossi, trova una dimensione politica nella organizzazione della • guerriglia operala • nel Biellese contro la riorganizzazione capitalistica quando nell'estate del '61 • nel corso della lotta compaiono i nuovi organismi di classe: l'assemblea operala e Il comitato operaio, che rivendicano a sé ogni potere di decisione nella lotta •: trova una dimensione politica nella ricerca di una nuova organizzazione per una nuova strategia di lotta In una fase di avanzato Industrialismo che anima l'ultima generazione di quadri del movimento operalo. Ho davanti alcuni documenti operativi lii. 145 (quindi non esclusivamente Ideologici a differenza di tanta ambiziosa produzione consiliare di estrazione gruppologica), riflettenti diverse ma convergenti situazioni di lotta e di lavoro organizzativo: a) • Alla crisi delle tradizionali forme di organizazlone di classe è necessario opporre l'opera positiva di costruzione di nuove forme di organizzazione che crescano secondo la logica interna e con la vitalità naturale di organismi che hanno un compito preciso e una funzione reale nello scontro di classe atuale, organismi che unificano e ordinano il comportamento e la coscienza di classe, che si innervano e si radicano nella specificità e nella determinatezza del rapporti materiali di produzione di questa fase storica. la forme originali nuove della organizzazione di classe plasmate sulle condizioni oggetive del processo di produzione offrono gli strumenti tipici, caratteristici e validi della lotta operala generale nella fabbrica e nella società [ ...). Le vecchie 'leghe' istituzionalizzate, le antiche statiche e burocratiche proiezioni in fabbrica delle ottocentesche sezioni territoriali dei partiti e del sindacati, si rivelano strumenti Inadeguati ad affrontare i compiti che provengono dalla nuova situazione. Non si tratta di inventare dal nulla, non si tratta di partire da zero: occorre individuare nella fabbrica, nel reparti, nelle squadre, le forme spontanee di resistenza e di attacco degli operai, i primi embrioni di organizzazione che nascono nella gestione di uno scontro manovrato lungo flussi di produzione integrati e rigidi, occorre cogliere le Indicazioni che provengono dallo sviluppo concreto delle lotte Interne e delle lotte sul lavoro • (da Note sul lavoro di fabbrica, ciclostilato dalla Federazione Psiup di Torino). bl • Il lavoro in fabbrica deve dare luogo a nuovi organismi unitari che debbono essere concepiti come Istituti che crescono, non nell'ambito delle possibilità 'democratiche' di questo Stato, ma al di fuori dell'organizzazione statuale, e debbono rappresentare 'in nuca' Il nuovo Stato che vogliamo costruire • (da un documento della Federazione Pslup di Piacenza In preparazione della I Conferenza d'organizzazione). cl • Superare la tattica dell'occupazione per
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==