12 espressione non può avere che quella degli sciacalli? Per rispondere a queste domande bisognerebbe fare un lungo discorso. E io spero che questo discorso si possa fare insieme a voi giovani, con quella serietà e responsabilità di cui date prova, tra l'altro, in questa rivista, che è una delle poche vive e sensate che esistano in Italia. Cordialmente, Tommaso Chiaretti primavera l 96~ Autobiografia • • minima di un esule risentito Cari amici, lasciatemi aggiungere una postilla a quell'intervento rapido che feci al convegno di Porretta nel 1963. La relazione che mi fu affidata, in quella occasione, e che è stata già pubblicata, aveva per titolo: La critica cinematografica tra industria culturale e organizzazione di partito: una magnifica occasione che mi veniva offerta di mettermi nei pasticci, come ho fatto: di riuscire sgradevole, cioè, alla industria culturale e alla organizzazione dei partiti di sinistra: che di questi si trattava. Infatti il convegno di Porretta ha avuto strascichi e dibattiti, non pubblici, proprio all'interno di quelle organizzazioni. Questa posti Ila ha dunque un tono privato, personale. Vorrei - giacché me ne offrite la occasione - uscire dalla allusione generica agli • esuli risentiti •, formula che in qualche modo vi interessò, e ricostruire un itinerario che mi riguarda da vicino, perché è il mio. Cominciai a occuparmi di cinema nel 1948, come titolare del la rubrica al l'Unità di Roma. Debbo dire che già il modo con cui divenni critico possedeva un vizio: il cambiamento awenne in séguito ad una lettera di alcuni funzionari del PCI, tra cui Palmiro Togliatti, i quali lamentavano il fatto che i recensori di cinema e di teatro sul giornale fossero ermetici, e troppo spesso dimenticassero di raccontare le trame dei film e delle commedie e anche delle tragedie (trascorso il periodo di rievocazione agiografica bisognerebbe pure, tranquillamente e per esatta definizione di un clima e di una personalità, ricordare gli interventi di questo tipo che Togliatti amava, cioè tutta la intricata polemica con il Politecnico, cui già accennavo.e la discussione con Massimo Mila sulla musica moderna, e certi giudizi sulla pittura e cosf via. Anche se il pericolo non era tanto in
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