134 filosofico, assume sempre piu la funzione di correttivo. Solo una combinazione - difficilmente fissabile teoricamente a priori - di fantasia e intuito per i fatti può giungere all'esperienza ideale. Non si può owiare alla frattura tra teoria e fact-finding, che caratterizza la sociologia contemporanea, con progetti astratti quale la tesi dogmatica del primato della teoria. Sarebbe bene invece prendere in considerazione l'effetto reciproco di teoria ed esperienza da cui inevitabilmente sorge il circolo vizioso: non c'è esperienza che non sia mediata da concezioni teoriche spesso magari confuse e inarticolate, né concezione di un qualche valore che non sia radicata nell'esperienza e ad essa continuamente si appelli. Se tale circolo vizioso non può essere occultato, non può neppure essere attribuito a mancanza di riflessione o a un ragionare disordinato: esso è piuttosto condizionato da una certa dose d'arbitrio esistente nella separazione di esperienza e concetto. Pur di disporre di precisi strumenti di lavoro si separano e si oppongono senza scrupoli l'uno all'altro i due momenti. Ma l'uno non sarebbe senza l'altro e viceversa. Il circolo vizioso metodologico è uguale a quello della società totalmente socializzata, che, nel mentre compenetra di sé ogni singolo, stabilisce a forza una specie d'identità negativa fra il singolo e il tutto. Solo alle due estremità, al suoi poli, si può cogliere l'essenza della società. Teoria e fisionomia sociale si fondono assieme. Dai grossi conflitti giu giu fino alle piccole, puerili, anche se sconvolgenti, liti private, la società presenta agli uomini il conto non solo per la sua assurda conformazione, di cui essi sono in parte colpevoli, ma anche per ciò che essa ha fatto di loro. Attraverso i conflitti mascherati e repressi, l'essere sociale ritorna ai soggetti senza che essi se ne rendano conto. Gli slogan, che il fascismo, con frenetica anticipazione, ha lanciato contro la coscienza di classe, si sono intanto trasformati - al di fuori del sistema fascista, anche se con tinte non meno idelogiche - in reale violenza. E' probabile che l'armonia non sia cosi stabile come viene dato ad intendere da chi giudica superata quella teoria critica, della quale anzi vorrebbe essersi definitivamente sbarazzato col relegarla nella sfera della metafisica. Può darsi che In situazioni autunno 196 7 critiche il conflitto sociale si attualizzi come conflitto classista; resta comunque da vedere se ancora nelle forme tipiche del mondo burocratizzato. Per ora è necessario indagare il conflitto sociale anche altrove: se è vero che la società si è sviluppata in una totalità antagonistica, anche il conflitto piu piccolo e particolare sarà una sua immagine in miniatura. La sociologia contemporanea del conflitto distingue chiaramente fra conflitti formali e informali, manifesti e deviati, • puri • e " impuri • n Il Dahrendorf ricerca ad esempio la • ragione ultima • dei conflitti deviati all'interno dell'industria nella struttura autoritaria di essa. Ma questa può essere chiarita e giustificata solo dal postulato della necessaria divisione del lavoro in società industriali e piu precisamente: dalla separazione di organizzazione e di lavoro produttivo. Che questa divisione esista ancora, nei paesi capitalisti, socialisti e a maggior ragione nei cosiddetti paesi sottosviluppati, non è affatto una causa ultima; si potrebbe invece trarre la conclusione che essa è un momento costitutivo e necessario dell'attuale sviluppo delle forze produttive. Per la teoria marxiana era owio che l'oggettivo antagonismo tra forze produttive e rapporti produttivi si manifestasse virulento là dove la pressione dei proprietari dei mezzi di produzione si faceva sentire piu pesantemente su coloro che vendevano la loro forza lavorativa, cioè nell'economia. Nei paesi altamente industrializzati le cose non stanno piu In termini cosi semplici. Mentre i proletari non si sentono piu tali, non esiste piu nemmeno il capitalista del dramma I tessitori di Hauptmann. Non si trova piu l'imprenditore, incarnazione vivente degli interessi del capitale, che si oppone personalmente ai lavoratori. A mano a mano che procede la razionalizzazione tecnica e l'oggettivazione della struttura autoritaria, viene a mancare ai lavoratori, nella fabbrica, l'awersario tangibile. Essi si scontrano tutt'al piu con capisquadra, capireparto e altri superiori in una gerarchia apparentemente senza fine 12 • Questi contrasti sono i prototipi dell'odierno conflitto sociale e del suo sfasamento: si verificano nel punto sbagliato perché I presunti awersari si trovano a loro volta sotto pressione, costretti a fornire la
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