132 contrapposta a quella del consenso. è ad essa effettivamente contraria solo in quanto modifica la tradizionale intesa liberale con l'ordine normativo attraverso l'accoglimento di alcuni caratteri delle fasi post-liberali, vale a dire del mondo burocratizzato. Non v'è dubbio che solo dopo la scomparsa della concorrenza di vecchio stampo e della aperta lotta di classe, il conflitto emerga .. come categoria sociale adeguata. Ma la p,u recente teoria del conflitto sociale cerca. per mezzo delle sue deformazioni. di nascondersi la realtà di ciò che già il filosofo della vita. Simmel. nel passaggio storico dalla lotta violenta alla concorrenza, aveva definito come • crudeltà totalmente oggettiva [Grausamkeit aller Objektivitiit], che non consiste cioè piu nel piacere sadico alla vista del dolore altrui, ma anzi nell'esclusione totale di tutti i fattori soggettivi • 10 • Nel frattempo, di quel tipo di crudeltà s'è sviluppato come falt socia! l'assassinio burocratico [Schreibtischmord]. L'espressione • conflitto sociale • vuole salvaguardare dal mortale terrore del conflitto stesso e sviare l'attenzione dalla sua base oggettiva negli antagonismi economici; oggi si cerca anzi di neutralizzare questi ultimi interpretandoli come di singoli individui - magari di individui che non si sono inseriti nella cosiddetta civiltà in cui vivono - o come rapporti fra gruppi, organizzazioni, ecc. Tale differimento s'inquadra perfettamente nelle tendenze dominanti della sociologia attuale. ribelle ad una teoria critica della società. Fenomeni sociali constatabili e classificabili vengono scambiati, proprio perché si offrono spontaneamente alla ricerca empirica, con il loro ultimo sostrato. Nessuno s'interessa di come siano stati mediati attraverso la struttura classista. E' chiaro che, secondo la vecchia distinzione dell'ontologia aristotelica, ciò che è piu vicino ali 'osservatore e che a lui appare un fenomeno primario, socialmente può non essere affatto tale - ad esso non spetta la priorità solo per la impossibilità oggettiva di afferrare con metodi specifici la totalità nella stessa misura dei suoi derivati - : ciò nonostante non si sarebbe potuto con tanta facilità trasformare la teoria della lotta di classe in semplici inchieste sui conflitti sociali, né procedere a definizioni generali senza l'aiuto dei fenomeni concreti. La lotta di classe vecchio stile, nel senso autunno 1967 del Manifesto marxiano, si è fatta, comt, dice Brecht, virtualmente invisibile: di un'invisibilità inseparabile dai problemi di struttura. Le manifestazioni dei rapporti classisti sono state Infatti incorporate in larga misura nella macchina della società, in cui è stata anzi assegnata loro una precisa funzione. Ciò non è precisamente una innovazione, in quanto la società non solo si è mantenuta In vita malgrado, ma anche per mezzo delle tensioni classiste. Lo sviluppo successivo era già teleologicamente preformato nell'oggettiva doppia posizione del proletariato di fronte alla società borghese. Nel periodo considerato da Marx e Engels, i proletari erano da un lato oggetti di struttamento, non soggetti autonomi quindi del processo nel suo complesso: vivevano infatti al di fuori del concetto d'una società che voleva essere propria di uomini liberi ed amancipati. Nel periodo della rivoluzione industriale e nei primi decenni successivi, essi venivano reclutati dall'esercito di artigiani e contadini espropriati che avevano perduto il loro luogo sociale, che erano, in un certo senso. degli exterritoriali. D'altra parte però. il proletariato, nella sua qualità di produttore della ricchezza sociale, era anche immanente alla società, incarnazione della sua forza produttiva. Reagendo alla minaccia rivoluzionaria, ma anche per sua intima logica storica. il peso dell'elemento immanente nel concetto di proletariato è andato via via aumentando. Il momento sindacale ad esempio, che ha procurato ai lavoratori. ali 'interno del sistema costituito, una partecipazione maggiore del minimo indispensabile al prodotto sociale, ha agito necessariamente - cioè nell'interesse materiale dei lavoratori - In direzione della loro integrazione. Proprio l'antagonismo che spinge i lavoratori ad organizzarsi - In un certo senso quindi già ad • integrarsi • - li ha vieppiu uniti a qual mondo, contro il quale i loro dirigenti lottarono nel primo selvaggio periodo del capitalismo in ascesa. Non solo i lavoratori hanno ora raggiunto una porzione di benessere materiale, in cui ben piu avrebbero da perdere che le loro catene: ma oltre a ciò, e in modo quasi complementare, la tendenza del capitale ad espandersi, anche nel campi dello spirito e dell'opinione pubblica, ha finito con l'invadere la coscienza e l'inconscio di quello che veniva chiamato Il quarto stato. Già Marx, ma piu chiaramente di lui alcuni
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