118 sue organizzazioni sulle posizioni comuniste. Questa operazione si svolge in due tempi. Gramsci porta innanzi tutto un attacco frontale al movimento socialista che allora rappresentava la classe operaia e 11movimento operaio e sopportava quasi esclusivamente il peso della reazione fascista. Dal ·24 in poi è vivacissima la polemica ideologica del partito comunista, la sua azione capillare di disgregazione, ma quasi del tutto assente la elaborazione di una azione autonoma concreta che portasse le masse su nuove posizioni di attacco. La articolatissima struttura del partito è funzionale a questo fine, con il risultato di offrirsi anche alla strumentalizzazione fascista e di bloccare 11patriottismo dei militanti socialisti. Gramsci porta questo attacco perché crede che l'Internazionale Comunista non abbia alternative, perché è un uomo di quel comunismo, perché crede che la rivoluzione - a differenza di quanto crediamo noi oggi - abbia oramai un padrone esclusivo e definitivo. In un secondo tempo Gramsci procede all'assorbimento della tradizione socialista. E" una operazione che andrà avanti dopo di lui nel lavoro legale e illegale in Italia di modo che alla Liberazione intere zone del paese (l'Emilia, la Toscana ecc.) a tradizione riformista conosceranno senza rotture e soluzioni di continuità il passaggio alla direzione comunista. Gramsci avvia comunque questa operazione che troverà un simbolo nella adesione al comunismo di Serrati. Ma l'incontro con Serrati avverrà con !"inserimento _di questi nel lavoro organizzativo, anzi sindacale, avverrà appunto non nella rottura di una tradizione organizzativa, ma nella assunzione di questa nella disciplina politica dell'lnternazi_onale comunista e del partito comunista. Cioè la liquidazione dell'influenza socialista e confederale sulla classe operaia 1t_al1anano~ rappresenta la liquidazione d1 un movimento storico: di questo movimento storico in effetti il partito comunista assumerà poi la struttura territoriale, sindacale, cooperativa, parlamentare. La tesi che afferma la continuità dell'attuale movimento comunista con autunno 196 7 il gramscismo deve subire una estensione che vada oltre Gramsci e comprenda il vecchio movimento socialista, la vecchia tradizione socialista, anche se !"attuale struttura del partito è in parte certamente mutuata dal popolarismo dei fronti. La critica primitivamente fatta dai comunisti al vecchio partito socialista di essere stato piu di tutto un movimento popolare ed a questo fine avere articolata la propria struttura organizzativa sembra ora toccare i comunisti medesimi. Il partito comunista è si !"avanguardia di classe del moto popolare ma questa avanguardia non poggia specificatamente su contenuti di classe e su istituti di classe qualitativamente diversi da quelli della tradizione socialista. La organizzazione per cellule, per luoghi di lavoro si rivelerà troppo episodica e troppo strumentale alla concezione alleanzistica della direzione centrale per rappresentare l'aspetto organizzativo di una scelta di potere di classe. Gramsci alla fine di questo processo pensa di avere distrutto una alternativa storica in ltal ia al partito comunista e all'Internazionale comunista e di aver creato la unità del movimento operaio sulle posizioni comuniste. Ma la realtà storica sarà molto diversa e si incaricherà di dimostrare a uno storicista che un conto sono le dirigenze verticali dei partiti e un conto la realtà collettiva del movimento. In fondo una concezione b_urocratica del potere, la sopravalutaz1_o~evolontaristica del capo e del gruppo dirigente, hanno la radice ideologica in questa posizione idealistica che porta alla sottovalutazione fatalistica della classe, che nega una personalità autonoma alraggregato collettivo, un proprio sviluppo una propria processualità per quello che esso è ed è costretto ad essere indipendentemente dalle motivazioni politiche dei dirigenti. L'essere chiuso nel mondo della Terza Internazionale, il non vedere alternative a quel comunismo, preclude a Gramsci di comprendere che nel socialismo italiano è In corso un travaglio storico complesso, politico e generazionale. Gramsci riduce il socialismo Italiano alle varianti storiche riformismo e massimalismo, che lascia dietro le spalle e che vanno scomparendo; lo crede
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