giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

112 Questa posizione si precisa nell'individuazione dell'Italia come probabile terreno dello scontro (• L'Italia si avvia dunque a divenire l'epicentro della rivoluzione in occidente? E' presto per dirlo. Tutto dipende dal tempo che Impiegheremo per far passare la linea, per aprire la via•. ib.J. Al di là di una critica complessiva sulla teoria dell'imperialismo che è implicita in questi passi, su cui torneremo pili avanti. è possibile Individuare all'interno stesso del discorso gravi contraddizioni irrisolte: • Se si può parlare di diseguaglianze nel livello di sviluppo sociale della classe rispetto al livello di sviluppo politico della stessa formazione di classe o di formazioni contemporanee ma collocate in altre situazioni capitalistiche di tradizione rivoluzionaria e cosi via. il problema è secondo me di chiarire il nesso di convergenza o di contraddizione che esiste fra questi momenti di sviluppo sociale e il suo livello di sviluppo politico. Altrimenti il discorso del rapporto fra la classe e la sua organizzazione politica resta un po' vago, fino al punto di sembrare eluso (oppure, ciò che è la stessa cosa, affidato a soluzioni casuali) • (A. Asor Rosa. art. cit., pp. 42-43). ' • Il problema del partito riguarda il movimento di classe in generale. Non può riguardare. in modo esclusivo, nessuna minima parte di esso. Il concetto di minoranza rivoluzionaria va, nelle attuali condizioni di sviluppo del capitale. nettamente rifiutato. Tanto più va rifiutato il passaggio da minoranza rivoluzionaria a partito storico della classe operaia. li passaggio è dalla classe alla sua organizzazione della lotta. che sola può imporre una nuova struttura del movimento operaio e garantire il suo carattere non riformista • (Intervento politico nelle lotte. in Classe Operaia a. I, n. 6, giugno 1964). • • Le forme moderne della lotta operaia, nei paesi a grande capitalismo. portano tutte come ricco contenuto della propria spontaneità la parola d'ordine della lotta contro il lavoro, come unico mezzo per colpire il capitale. Di nuovo, il partito si presenta come organizzazione di quello che nella classe già c'è, ma che la classe da sola non riesce ad organizzare • (M. Tronti. Operai e capitale, cii., pp. 260-61). ' • Una struttura politica dell'organizzazione che ricalchi ed esprima, a livello di capitale sviluppato. la totalità della classe operaia. nei suoi bisogni e nei suoi movimenti: questo è il problema di domani che una nuova teoria e una nuova pratica del partito dovrà affrontare e risolvere. Allora li rapporto avanguardia-masse si riproporrà in grande e correttamente sul terreno internazionale: filo rosso di guida delle lotte che nasceranno dentro i macroscopici processi di industrializzazione delle economie capitalistlcamente arretrate e di fronte a cui veramente la storia operaia dell'occidente sarà il racconto delle piccole cose dell'infanzia [ ...]. Ma dal punto di vista del suo prossimo sviluppo materiale, anche solo quantitativo, la classe autunno 1967 operaia di oggi nel mondo non è forse appena nata?• (Classe Partito Classe, cit.J. ' Cfr. Lotta In Europa, in Classe Operaia a. I. n. 2, febbraio 1964. • • E' vero: in questi ultimi anni l'aumento dei salari ha superato l'aumento della produttività. E qui è la radice di tutto. Il reddito nazionale è stato in parte redistribuito, il profitto è stato intaccato, il margine di autofinanziamento delle grandi imprese è stato tagliato, gli investimenti diretti sono rimasti bloccati [ ...] • (Vecchia tattica per una nuova strategia, in Classe Operaia a. I, n. 4-5, maggio 1964; risi. In M. Tronti, Operai e capitale, cii., p. 97). Può essere interessante a questo proposito vedere come un gruppo di ispirazione leninista tradizionale reagisce (sostanzialmente in modo corretto) a questa Interpretazione: • [ ...] Formatisi in un periodo di pieno dominio borghese, con un proletariato venduto dagli opportunisti e abbandonato dai rivoluzionari, che andava lentamente risvegliandosi alla lotta di classe sotto l'impulso dello stesso sviluppo capitalistico. sono stati incapaci di riconoscere in questo insorgere di lotte I reali rapporti di causa ed effetto. ed abbacinati dal fenomeno che più li ha colpiti, la spontaneità e la volontà di lotta della classe operaia, hanno creduto di vedere in questo il motore dello sviluppo capitalistico [ ...] Per sostenere queste tesi hanno aderito di buon grado alle lamentele di tutti i pennivendoli al soldo della borghesia, vedendo nelle lotte degli ultimi anni la causa dell'attuale squilibrio dell'economia, trascurando completamente le cause vere di ogni crisi capitalistica che sono da ricercarsi nella situazione dei mercati internazionali [ ...] Essi si aspettano che tutto nasca dalla classe operaia, che essa si organizzi indipendentemente senza bisogno di alcun apporto dall'esterno, contraddicendo apertamente con ciò la loro stessa posizione, dato che essi stessi si trovano nelle condizioni di un gruppo esterno alla classe operaia e che in essa tenta di far penetrare determinate concezioni politiche, e che per poter mantenere una certa Influenza deve organizzare e dare delle direttive agli operai che lo seguono [ ...] • (Opportunismo vecchio e nuovo, in Ottobre rosso n. 4. a cura dei Comunisti Internazionalisti. pp. 21-22). " Cfr. in particolare, L'alternativa alla socia/democrazia: unificazione a sinistra, in Classe Operaia a. lii, n. 2. ottobre 1966: A. Asor Rosa. Il Partito come strumento, in Mondo nuovo. a. IX, n. 26, 25 giugno 1967,p. 15. Va rilevato un certo disorientamento nella iniziativa a livello di classe, che dove non ha comportato la sospensione del lavoro si è tradotta in disperse Iniziative locali (Classe e Partito a Roma, Riscossa operaia a Ravenna. Potere operaio in Emilia e a Porto Marghera) con forti divergenze tattiche. E' singolare ad esempio che Potere operaio consideri il PCI un canale di possibile espressione della lotta operala In

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