110 1) partire dalle lotte operaie per arrivare allo sviluppo capitalistico da esse determinato 3: 2) individuare l'anello debole della catena imperialista là dove la classe operaia è piu forte•: 3) rifiutare l'ipotesi tradizionale del passaggio da minoranza rivoluzionaria a partito politico di classe"· Questa posizione teorica comporta una necessaria ambiguità per quanto concerne il rapporto classe-istituzioni. Poiché la maturità politica della classe, la sua soggettività rivoluzionaria o quanto meno antagonista nei confronti del piano capitalistico appare come una premessa metodologica del discorso, ogni avvenimento assume costantemente due significati, quello fenomenico-istituzionale e quello essenziale-di-classe. Cosi uno sciopero riuscito è per la classe un uso politico della lotta economica, ma contemporaneamente anche il sindacato attua un uso politico (riformista) della lotta, per rilanciare il meccanismo di accumulazione, per garantire l'integrazione istituzionale del dissenso ecc... E infatti uno sciopero non riuscito, la passività operaia di fronte ad alcuni momenti della riorganizzazione capitalistica appaiono piuttosto In alcune analisi come un successo (rifiuto politico dell'uso riformista delle lotte sindacali) da parte della classe che come un momento di difficoltà o di riflusso, che è invece l'espressione fenomenica-istituzionale dell'avvenimento. Nelle esperienze uscite dalla crisi generale del '56 la vitalità di una esperienza come quella dei Quaderni rossi è stata di cercare di partire dall'interno delle lotte operaie per arrivare alla teoria, e non da una teoria tradizionale che l'evoluzione delle forze sociali rende sempre meno verificabile, come è il caso delle minoranze storiche terzlnternazionaliste, o da un approccio di tipo culturale che resta esterno alla realtà di classe. Tuttavia questo sforzo di porsi all'interno delle lotte evidenziandone ed isolandone gli elementi politici, in polemica con posizioni economiciste tipo Lombardi o Foa, tende a divenire un rifiuto della teoria economica in quanto tale ed è proprio Classe operala che finisce per realizzare organicamente questa tendenza idealista presente già In tutte le prime analisi del Quaderni rossi. autunno 1967 Di qui un rifiuto sostanziale di alcuni presupposti fondamentali del leninismo: a) per quanto riguarda lo stato. Infatti nella misura in cui il rapporto di fabbrica padrone-operaio è non solo in potenza ma in atto il rapporto politico fondamentale, è a livello di fabbrica cioè in ultima analisi a livello di lotta economica che si deciderà la questione del potere. Non a caso, né contraddittoriamente, Tronti conclude il suo libro teorizzando il rifiuto del lavoro come futura espressione della rivoluzione operaia 6 • Il problema della distruzione dell'apparato statale e dell'organizzazione illegale del partito di conseguenza si vanifica. b) per quanto riguarda l'imperialismo. Nella misura in cui la classe operaia viene posta come motore dinamico dello sviluppo capitalista in un modello sociale che vede generalizzato a livello di società il rapporto politico di fabbrica padroneoperaio, ne consegue abbastanza coerentemente (coerentemente nei confronti del modello, assai meno nei confronti dell'attuale livello internazionale dei rapporti di classe) una estensione di questo rapporto a livello mondiale, in una sorta di neoteoria • ultraimperialista • 7 • Questa teoria dell'imperialismo, che nella elaborazione di Classe operaia si è presentata per lo piu come implicita e al margini del discorso, presenta poi curiose contraddizioni. Infatti non solo manca, in attesa della proletarizzazione universale, un giudizio sulla natura e le prospettive dei movimenti anti-imperlalisti del terzo mondo. ma lo stesso discorso sul piano del capitale resta di fatto, al di là di alcune enunciazioni di principio e di alcuni iniziali tentativi di analisi 8 , limitato al capitale collettivo nazionale. Esemplare a questo proposito l'analisi della congiuntura, vista come blocco del meccanismo di accumulazione conseguente al vittorioso attacco operaio del '62 ai livelli salariali 9 . Come si è detto la duplicità del rapporto classe-istituzioni è fin dall'inizio aperta a plu esiti possibili. Per questo non cl sembra contradittorla né autocritica l'evoluzione successiva dei compagni di Classe operala 1 0 per cui si Identifica nel movimento organizzato e in particolare nel Pcl non solo Il canale permanente di espressione politica della lotta operala dai Gin a oggi. ma anche. lo strumento possibile attuale e futuro
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