109 unificarli attorno a un'ipotesi complessiva, che misuri l'insieme di questi aspetti in riferimento a un obiettivo (sia In senso antagonistico che in senso • positivo •J. E' evidente che la possibilità di compiere quest'unificazione In modo non astratto si lega 'al livello organizzativo raggiunto. " Con • diverse situazioni • cl riferiamo ad aree omogenee per livello di sviluppo, composizione di classe, tipo di dominazione capitalistica: non certo alle • particolarità nazionali • cosi come compaiono nelle strategie • policentriche • tipo PCI. " Ad es., l'(mpossibilità di arrivare alla presa del potere attraverso una collaborazione alla gestione del potere capitalistico (cioè la negazione del presupposto fondamentale delle vie democratiche al socialismo) è una di queste • conseguenze inevitabili • che scaturiscono dalla scelta degli obiettivi di fondo: ma questo lascia aperti I problemi di come organizzare una strategia antagonistica che non si fondi su questo illusorio presupposto. 0 la possibilità di profonde differenze nel processo di formazione dell'organizzazione rivoluzionaria è esplicitamente riconosciuta, ad es., in molte recenti enunciazioni dei movimenti rivoluzionari dell'America latina (anche se spesso queste non si fondano sufficientemente su una concreta anallsi della situazione di classe). " Ciò non esclude che circostanze oggettive parzialmente • esterne • ai lavoro (ad es. a livello del capitalismo internazionale) possano fargli compiere un vero e proprio • salto In avanti •: ma la possibilità di utilizzare queste circostanze dipende appunto dall'aver messo serie radici nella situazione operala, attraverso il lavoro quotidiano della fase precedente. 0 I giornali di fabbrica. che si stanno moltiplicando attualmente In Italia, possono offrire - almeno In parte - un terreno piU concreto di elaborazione e di discussione di questi problemi. GianmarioCazzaniga autunno 1967 I giovani hegeliani del capitalismo collettivo Tutti • coloro che hanno visto anche solo da lontano una grossa concentrazione operaia vi dicono che gli operai sono ormai disposti a lottare soltanto per se stessi. Ma questo grandioso risultato pratico, che mette fine per sempre alla preistoria della classe operaia, viene preso nientemeno che come limite politico della situazione attuale. Cosi la classe viene data per integrata nel sistema, proprio quando comincia a fondare su basi materiali la sua piena autonomia. Il capitale da una parte, le ideologie del movimento dall'altra, puntavano su un alto sviluppo della coscienza sociale generale della parte operaia: dopo, le porte dello Stato erano aperte e dietro quelle porte la gestione delle contraddizioni economiche di tutta la società. La risposta operaia di questi anni è formidabile: soldi! per il resto sbrigatevela voi [ ...] • 1 . Cosi l'ultimo editoriale di Classe operaia, e in questo passo ci sembra sia riassunta in modo esemplare la peculiarità metodologica di una esperienza che, al di là dei limiti non indifferenti che essa presenta e che cercheremo piu avanti di individuare, resta per noi l'unica politicamente significativa del movimento operaio italiano degli anni '60 2 • Da una esperienza di discussione e di intervento politico come quella dei Quaderni rossi, che mantiene inizialmente forti legami coi movimento organizzato ma che fin dalle origini oscilla ambiguamente fra la sociologia delle classi Industriali subalterne e l'esigenza di un rinnovamento teorico-pratico radicale della strategia operaia, il gruppo di Classe operaia esce nel 1963 con alcune caratterizzazioni ben definite anche se i diversi gruppi locali sono tutt'altro che omogenei per formazione ideologica:
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