giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

seminare il panico. La strada della felicità è piu lunga dello Ensej" (da una poesia di Boris Slutskij) •. S'intende da sé, entrambe le posizioni hanno una loro verità. E' vero che al tempo di Lenin • certe cose non succedevano • e che i primi due lustri post-rivoluzionari, che pure non furono rosei. non registrarono i delitti dell'età staliniana. E' quindi doveroso stabilire le esatte differenze e ripulire il pensiero e l'azione di Lenin dalle incrostature successive (si pensi, per addurre un solo esempio, alla falsificazione, dura a morire, che Stalin fece della nozione di • partitarietà • della letteratura). E ai candidi ottimisti (ma ne esistono ancora?) è parimenti opportuno rammentare che la Storia dopo uno zig fa uno zag e spesso per fare un passo avanti ne deve fare prima qualcuno indietro. Ma queste sono verità ausiliarie, se cosi si può dire, non verità risolutrici. li socialismo non ha ancora chiuso i problemi di ieri che già ne apri di nuovi oggi. Non ci offrono scampo né un falso stoicismo, né un superficiale utopismo, né uno sterile negativismo. Vale soltanto l'ininterrotta volontà di capire e verificare, di conoscere e di agire, E' questa la soluzione che riesce piu awersa ad ogni carismatico autoritarismo, 11quale vorrebbe imporsi non soltanto come l'unico dispensatore di soluzioni, ma anche come l'unico banditore di problemi. E' questo il compito dell'intellettuale fedele alle Idealità del socialismo e del comunismo in Italia come nell'URSS, a Cuba come in Cina. Un compito Intrinsecamente difficile. I compiti storici complementari che si propongono, sul piano della vita interna, alla società sovietica sono essenzialmente due: a) Incremento produttivo e b) ridistribuzione del potere. A questi compiti interni sono complementari, a loro volta, due compiti sul piano dei rapporti esterni: Al equilibrio pacifico e BI diffusione rivoluzionaria. E' possiblle una preponderanza di a e A sopra b e B? Certamente, e questa sarebbe la via d'un neostalinismo illuminato e ammodernato, all'altezza del tempi insomma, il quale del vecchio stalinismo godrebbe i vantaggi: la coesione sociale e la tecnologia direzionale da esso duramente create. li senso dello stalinismo è stato infatti, per parafrasare un'espressione gramsciana, che Il protagonista del nuovo • Principe • è stato ancora un • eroe personale •, non il 9 partito politico (e la formula di Trotskij per cui l'apparato creò Stalin non è vera: Stalin rimodellò l'apparato e si fece • creare • da esso). li partito politico; che succede ora ali'• eroe •, potrebbe però continuare i sistemi e • mutare per conservare •. In fondo è questo il destino d'ogni riforma dall'alto, ed è già un segno positivo che l'esigenza d'una riforma profonda e irreversibile sia stata sentita dagli eredi di Stalin. I punti b e B, che noi riteniamo complementari ad a e A, costituiscono le condizioni della possibiltà d'un passaggio qualitativo, ad una fase piu alta (la si chiami, questa fase, • comunismo •, o • socialismo compiuto•). Gli educatori non tanto devono essere educati, quanto lasciare il posto agli educandi che la sanno plu lunga. Questa rotazione può realizzarsi pacificamente e gradualmenmente (• riformisticamente • ), e se si realizzerà, se un nuovo sistema di controlli sociali e di selezioni direzionali si attuerà nel senso di un'attenzione delle differenze • verticali • di reddito e di prestigio, l'Unione Sovietica darà la prova piu alta della superiorità del socialismo. Questa seconda possibilità (la complementaria di a-A e b-B) è quella che sembra essere stata aperta dal XX Congreso. Il problema della cultura e degli lntelletuali è un sottoproblema, se non addirittura un corollario delle sullodate soluzioni globali Nella soluzione di • unilateralità • avremo un incremento di tolleranza e di tutela di quei settori intellettuali che lo sviluppo industriale richiede necessariamente. Nella soluzione di • complementarità • gli intellettuali - dallo scrittore al sociologo, dallo scienziato allo storiografo - realizzeranno una facoltà non subalterna di decisione nel quadro di una piu ampia e piu diretta attività direzionale delle masse. Nella prospettiva d'un autentico comunismo gli intellettuali svolgeranno un'opera essenziale, ed è dall'• alto• (centri scientifico-culturali) piu che dal • basso • (unità tecnico-produttive) che può nascere una rinnovata energia sociale (comunque senza alcuna contraddizione tra • alto • e • basso • ). E' storicamente matura l'intellettualità sovietica per questa nuova fase? Tutte le questioni vitali si pongono ormai in modo tale nell'URSS che la loro risoluzione conduce necessariamente a una costruzione e una ricostruzione degli istituti sociali. La società sovietica per l'Intervento

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