giovane critica - n. 31/32 - autunno 1972

la formazione di grandi fortune private, in queste condizioni, sembra impossibile. Provenienti dall'estero, esse possono essere impiegate a condizioni vantaggiose ed esercitare un'influenza notevole, ma subordinata al corso degli awenimenti politici in Europa. Se il finanziere inglese, proprietario del terzo delle azioni in una impresa russa, di cui lo Stato Comunista possiede i rimanenti due terzi, raccoglierà dividendi cospicui non potrà reimpiegarli in Russia che alle stesse condizioni, cioè a dire si ritroverà sempre in presenza dello Stato proletario e sarà sempre il più debole, a meno che la reazione trionfi nel mondo. Torniamo dunque, una volta ancora, a questa constatazione: che il più tenace nemico di classe, il più pericoloso per il proletario, è la piccola borghesia. E' con lei che la rivoluzione russa è particolarmente alle prese. In che modo? Questa lotta ha una duplice categoria di aspetti: l'una, normale, che qualificheremo volentieri come sana, prevista, ammessa dal Governo dei Soviet: la concorrenza del piccolo produttore nei confronti dello Stato, l'altra, malsana, perché vizia tutti I rapporti sociali e suscita incessantemente nuovi ostacoli alla rinascita economica del paese: gli abusi. Per il momento, la lotta malsana sembra talvolta la più importante: a giudicarne almeno dal rapporto del Consiglio Economico Superiore sulle concessioni accordate nel 1921. Il concessionario piccolo borghese, in luogo di preoccuparsi di produrre, assai spesso non pensa che a saccheggiare. Prende in concessione uno stabilimento solo se contiene ancora degli stocks nascosti o un'attrezzatura nuova (cosa di cui è informato da uno dei suoi amici • specialisti •, collaboratore delle amministrazioni dei Soviet). vendibile. Si impegna a pagare allo stato una percentuale elevata su una produzione alla quale non pensa minimamente di dedicarsi. Esauriti gli stocks nascosti, venduta l'attrezzatura o rubata pezzo per pezzo, dichiara di non poter mantenere i suoi impegni e restituisce l'impresa allo Stato, allegando del resto un Inventario all'apparenza completo. (Cfr. su tale argomento nel n. 104 della Pravda, 1922, un articolo-appendice. documentarlo.) Conosciamo migliaia di combinazioni, tutte equivoche, fraudolente, poco pulite. Tutte testimoniano nella piccola borghesia l'esistenza di una mentalità da 101 predone pronto a tutto. E i tribunali rivoluzionari continuano a giudicare, ogni settimana, funzionari delle amministrazioni dei Soviet - sempre la • penetrazione pacifica • delle classi medie - accusati di aver percepito bustarelle e che vengono fucilati di tanto in tanto. Nel campo del lavoro, il piccolo padrone si mostra duro e sleale: a Smolensk, a Mosca, a Pietrogrado, alcuni • processi di sfruttatori • hanno rivelato come costui intenda la restaurazione del salario, e hanno mostrato anche, indubbiamente per la prima volta nella storia, che la giustizia, arma di classe, può essere adoperata da coloro che non possiedono contro i proprietari se i primi detengono il potere politico. Cosi: lotta di tutti i giorni in tutti i settori della vita sociale. lotta aspra, senza mai una tregua, la cui posta in gioco è la liberazione del proletariato e la fondazione della nuova società. Quali fattori ne determineranno lo sbocco? Il fattore internazionale è di gran lunga il più importante. la rivoluzione russa può resistere ancora a lungo. E' abbastanza forte per non temere più la violenza dei suoi nemici. Il fatto sta nel sapere se il proletariato di qualche paese europeo scuoterà il giogo del salariato prima che l'eroica Russia non soccomba - alla lunga - sotto la pressione simultanea dell'universo capitalista all'estero e delle classi medie fondamentalmente anti-socialiste all'interno. Conclusioni generali. l'esperienza della rivoluzione russa non è stata ancora, che io sappia, esaminata sotto l'angolo di una differenziazione precisa delle classi. Ci si limita abitualmente a considerarla come una guerra sociale tra il proletariato e la borghesia. E' un po' semplicistico. In questo saggio, di cui non dissimulo minimamente le insufficienze, ho voluto dare al compagni un'idea d'assieme di un problema estremamente importante della lotta di classe. Poiché le classi medie non hanno, nella società contemporanea, Il ruolo rivoluzionarlo della borghesia di un tempo e della grande borghesia di Ieri. Queste ultime hanno creato un'Industria formidabile,

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