98 Sorprendente. Un compagno francese ne fu sorpreso. mi interrogò. Gli risposi: • E' la piccola borghesia che ci saccheggia e ci uccide•. In un'epoca in cui non c'era ancora com• mercio né imprese private, essa viveva bene ed era la sola a vivere bene. Di che? Di bustarelle, di furti e di speculazione criminale. Nella Pravda e nelle lzvestia delle due capitali della rivoluzione troverete parecchie volte la settimana in media, i rendiconti dei casi di corruzione, di specu• !azione e dei • crimini commessi da fun• zionari sovietici •, liquidati dal Tribunale Rivoluzionario e dalla Ceka. Su tutta l'estensione della Russia tra il regime dei Soviet e la piccola borghesia si verificava un duello nuovo - che non è finito (per quanto la sua importanza sia diminuita), poiché i processi continuano. Alla fine del 1920 la crisi del combustibile fu terribile. La circolazione stava per cessare sulle più grandi linee ferrate (Pietrogrado•Mosca, ad esempio). Un sacco di officine dovettero cessare bruscamente il lavoro. Era una catastrofe inattesa. Un mese prima eravamo convinti di avere, le statistiche ufficiali lo attestavano, riserve di legno povere ma sufficienti a fornire uno stretto necessario fissato a priori. Soltanto che le statistiche mentivano, tutta la contabilità di alcune amministrazioni centrali era falsa. Dove era andato a finire il combustibile pagato dallo Stato in viveri e in denaro? Era mai esistito? Dopo lunghe inchieste, nel corso delle quali venne alla luce un casino di frodi, di bustarelle, di falsificazioni, di operazioni fittizie, quasi tutto il personale dirigente del Centro Combustibile venne a render conto sui banchi del Tribunale Rivoluzionario di Mosca. Se ricordo bene, ci furono quattro condanne capitali. In parecchi luoghi, In epoche differenti, processi analoghi rive• larono alcuni retroscena di una crisi del combustibile che avrebbe potuto costar la vita alla Repubblica dei Soviet. Nella primavera del 1921, ebbi modo di conoscere molto da vicino un caso tipico giudicato dal Tribunale Rivoluzionario MIiitare di Pietrogrado. Il personale ammi• nlstrativo di una unità dell'esercito rosso, composto quasi esclusivamente da exufficiali, aveva, per lunghi mesi, saccheggiato sistematicamente l'intendenza e estate 1967 messo in piedi tutta una contabilità imma• glnaria. • Bisognava ben vivere •, risposero in definitiva gli accusati. • Sappiamo, diceva l'accusatore pubblico, che gli stessi abusi si commettono un po' ovunque •. Questi abusi assumevano difatti tali proporzioni, che in due circostanze succes• sive, il Comitato Esecutivo Centrale del Soviet invitò gli organi speciali a reprimerli impietosamente. Questa volta ancora vi furono 4 condanne capitali (di cui nessuna, che io sappia, fu eseguita). Durante il lii Congresso dell'Internazionale Comunista, il Tribunale Rivoluzionario di Mosca ebbe da giudicare, in particolare, un caso curioso, quello di alcuni servizi di Elettrificazione. SI verificò che degli stocks di materiali comprati con oro all'estero erano stati immediatamente venduti alla speculazione, da parte dei funzionari incaricati di conservarli e di ripartirli: quanti ingegneri - degli intellettuali - posti alla direzione dei servizi piu importanti, vendevano per somme favolose - in viveri e in denaro - una dinamo a contadini eroici e intelligenti che elettrifica• vano essi stessi i loro villaggi. Pochi mesi fa sono stati fucilati una quindicina di funzionari del Tesoro di Stato i quali rubavano, vendevano, dilapidavano le ricchezze a loro affidate. Mentre la fame imperversava! Nel febbraio di quest'anno è stato giudicato il personale superiore del Servizio Municipale di laroslav che dilapidava le risorse destinate alla ricostruzione di que• sta vecchia città artistica russa, distrutta a cura del s.•r. Saclnkov e di Noulens ... Ma questi esempi abbastanza chiari e pre• cisi bastano. Non appena la Nep venne inaugurata si riaprirono i caffé, le pasticcerie, le droghe• rie, i magazzini di tutti i tipi. Poco a poco, man mano che ci si convinceva della sta• bilità del nuovo stato di cose, svariati articoli uscivano dai nascondigli sicuri e facevano capolino nelle vetrine. Il Governo del Soviet non nutrendo Illusione alcuna sulla qualità dei nuovi commercianti faceva pagar loro ad un tasso elevato patenti e autorizzazioni per aprir bottega. C'era di che pagare, pagavano. I bel vestiti riapparvero, abbastanza numerosi, già dalla scorsa estate. Constatiamolo. Le classi medie, alle quali
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