ne politica sotto controllo e a condizione di acquisire diretta• mente, in modo anche più netto dell'attuale, una serie di lee leve di potere non solo economico ma anche culturale e informativo (televisione e scuola). Gli "equilibri più avanzati" In questa situazione, la acutizzazione dello scontro sociale e politico, l'effettuazione delle elezioni anticipate, l'arroccamen• to centrista della DC e del padronato hanno colto per molti aspetti di sorpresa settori cospicui della sinistra italiana, parlamentare ed extraparlamentare. Nella sinistra italiana correva un'analisi prevalente anche se le conclusioni erano profondamente diverse. Era un'analisi che accomunava alcuni dei settori più avanzati della DC (Sette Giorni), la nuova maggioranza del PSI. qualche settore del PCI e buona parte della sinistra extraparlamentare. Questa analisi s1 basava su tre ipotesi di fondo: la accentua• zione delle divisioni all'interno dello schieramento padronale fra settori avanzati e settori arretrati aintorno alla linea rifar• mistica, la previsione di uno spostamento a sinistra della OC realizzato in modo indolore come aggiustamento interno dei gruppi dirigenti (miracolo di S. Gmesio). la conseguente possibilità di un trapasso lento e graduale dal c.s. ad un nuovo cor• so politico caratterizzato da una collaborazione preferenziale fra OC e PSI e da un sostanziale appoggio comunista. Nella sua formulazione originaria la linea de, nuovi equilibri elabora· ta da De Martino era tutta basata su questa evoluzione indolo· re degli equilibri politici del paese. I comunisti, per parte loro, sono stati al gioco per cui hanno modificato il tipo della loro opposizione politica e parlamentare, anche se si sono sempre lasciati una uscita di sicurezza, nella consapevolezza, che costituisce tanta parte della loro cultura politica, delle caratteristiche sostanzialmente conserva• trici del capitalismo italiano. Per converso i gruppi extraparla· metttari hanno ricavato proprio da questa analisi tutte le ra• gioni per dare per fatta, e quindi per combattere a fondo l'ipotesi riformista. In sostanza una parte cospicua della sinistra italiana ha puntato su una divisione profonda dei gruppi capitalistici. sulla afférmazione in questo ambito delle posizio• ni più avanzate, sulla possibilità di decollo di un'operazione riformista. In realtà si erano fatti i conti senza l'oste. Il padronato italiano dopo i contratti non aveva più margini "spontanei" di riformismo, per cui ha ritenuto del tutto inopportu· no andare incontro a profonde lacerazioni interne. Di conset"lftll le oPJ)Olte p0S,izioni presenti nella Confindustria hanno 7 ricercato una sintesi unitaria sulla base di una piattaforma neocentrista e d, un approccio aggressivo ed egemone nei confronti dei problemi del paese. La DC. a sua volta, si è accorta che un'operazione nform1sta comportava una lacerazrone pro• fonda del tessuto sociale e politico del blocco dominante, che rischiava di far saltare una parte del suo elettorato, per cu,. dopo un profondo travaglio interno. ha cambiato spalla al suo fucde. La sinistra stortca si è trovata a sua volta ad aver definito al• cuni obiettivi politici (equd1bn più avanzati) e sociali (strale• gia delle riforme) formutat• dalla sua componente p,ù a destra (il PSI) la cw proposizione invece dt allargare al PCI l'area del governo ha portato anche I socialisti all'opposizione. La sinistra extraparlamentare. dopo aver giocato tutte le sue carte sullo sputtanamento della sinistra tradizionale. si trova oggi presa di contropiede rispetto ad una situazione per molti aspetti imprevista: pensava d, 1mpallinare la sinistra storica nella sua marcia di avviamento al Governo e la ritrova all'op· posizione. Va trovando una conferma nella realtà l'ipotesi di settort minoritari della sinistra istituzionale, i qual, hanno sempre affermato che l'obiettivo d1 una sinistra al governo non fosse di per sè il tradimento del proletariato, ma nemme· no un obiettivo raggiungibile con una passeggiata nelle aiuole del capitalismo. La linea dei nuovi equilibri, delle riforme, dell'umtà a sinistra. dell'influenza dei comunisti sul governo non è una linea di destra, tant'è che la destra la combatte a fondo e con tutti 1 mezzi, ma proprio perché non è di destra il suo perseguimento richiede uno scontro politico molto duro. Per raggiungere questi obiettivi non basta un'ope,az,one meogiolittiana, un aggiustamento interno ai gruppi dominanti e alla DC. Occorre contemporaneamente un confronto reale sul terreno degli schieramenti politici e dei programmi e un impegno all'aggregazione di forze sociali e politiche nel vivo del• la società. Le elezioni anticipate possono rappresentare un'occasione per aprire nel Paese uno scontro reale. Occorre sconfiggere la DC, il suo gruppo dirigente - e scon• figgerli oggi vuol dire far perdere voti alla DC alla sua sini• stra, con una campagna elettorale basata su un attacco serio. a fondo - per poter spostare l'asse politico del paese. Quando si dice che da questa situazione politica e sociale si esce da destra o da sinistra non si intende compiere una facile
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==