6 Fabrizio Cicchitto Moro, un Gioititi piiJ colto, ma senza il sostegno d, una parte delle forze domma111i, a quel pumo poteva solo provocare una lacerazione dello schlerame11to moderato e passare armi e baga• gli allo schieramento di si11istra. Ma m questo caso rurta la quahtà dell'operazione sarebbe divenuta diversa da quella che ha m testa Moro tollerare le riforme e l'avvicinamento dei comunisti all'area del governo In una realtd sociale stabilizzata. Riforme più comumsu più lotte operaie cost1tuIscono mvece una miscela che 11cap1tahsmo italiano non ha potuto trangugiare perché- ciò configurava una sItuaz,one d1 segno opposto a quella ipotizzata. non più una operazione d1 integrazione ma l'm1zio di una trasformazione della società, un mutamento nei rapporti di potere Moro e Fanfani Se all'interno del padronato Italiano c'è stato un d1batt1to molto serrato. a livello poht,co lo scontro è stato addirittura drammatico. Nella DC questo dibattito si è tutto concentrato nello scontro fra Moro e Fanfani che. al d1 là degli squallidi intrallazzi della generazione d1 San G1nes10,hanno impersonato proprio due ipotesi d1versed, sviluppo della nostra società e d1 funzione politica della OC. Moro ha affermato la necessità d1 dare coerenza a livello di sistema all'operazione riformista aperta con le conclusioni contrattuali del '69-70 e ha proposto alla DC d, essere la forza egemone d, un'operazione neog1ohttiana. Moro per ora è stato battuto perché è giunto "nudo" alta meta. All'appuntamento ha trovato solo i comunisti, e le altre forze della sinistra italiana, ma non è riuscito ad agglutinare al centro un arco s1gn1ficat1vodt forze politiche e imprenditoriali d1sponlbiti a trattare un impatto di governo con la sinistra. Un G1ohtt1 più colto ma se'lZa 11sostegno d1 una parte delle forze dominanti non può evidentemente fare la sua operazione politica. puo al massimo compiere una azione d1 testimonianza. oppure provocare una lacerazione dello schieramento moderato e passare armi e bagagli allo schieramento di sinistra. ma ,n questo caso tutta la quahtà dell'operazione diventerebbe diversa. Invece del nuovo patto costituzionale si sarebbe trattato dell'alternativa di sinistra, ma Moro. che ha in testa appunto un·operaz,one d1 med1az1onee non di rottura si è sottratt_o ad uno scontro di questo tipo riservandosi p~r tempi m1gl1on. Fanfani ha In sostanza espresso l'effeltlvo punto di approdo a cu, sono giunte le forze dominanti. anche se, come spesso accade. l'effettiva operat1v1tà politica gli è sfuggita di mano ed è stata npresa In pugno dai dorote1. In ogni caso Fanfani ha configurato la linea dell'arroccamento centrista della DC. su una posizione basata sulla "legge e l'ordme" che riconnette la sua contInuIta con Il 18 aprile del 1948 e che però sconta la smagliatura della tradizionale Intela1atura sociale dct mondo cattolico. puntando a stabilire un contatto con la società attraverso ,t controllo diretto dei corpi separati dello Stato. dell'impresa pubblica, della RAI-TV. In sostanza 1I gruppo doroteo•fanfan1ano non mtende eliminare le regole del gioco 1st1tuz1onale,ma al d, sotto d1 esso vuole riorganizzare e consolidare dei centn reali di comando che gli consentano d1 govemare realmente senza ostacoli ed intoppi. Una volta acquIstta questa linea. le formule politiche sono fungibili: 11centnsmo o il centro sinistra possono entrambi andar bene purché sia assicurato e garantito questo tipo di equilibrio socio-pol1t1co e la stabilità dell'organizzazione del potere. La linea accolta dalla confindusuia è concomitante, anche se autonoma. da quella del gruppo dirigente DC. La Confindustria ha fatto anch'essa la sua scelta centrista, tiene i fascisti nello sfondo e di riserva, ma il suo riferimento essenziale è la OC di Fanfani, Rumor. Piccoli. Ormai però. il gruppo dirigente confindustriale non ha più una grande fiducia nel personale politico. Per questo la Confindustria ha deciso d1 far politica in proprio, di presentarsi all'opinione pubblica In prima persona. con il proprio bagaglio di posizioni, di proposte, di giornali. La Confindustria è ancora disposta a dare coperture e finanziamenti alla DC e alle forze laico-mode· rate ma non concede più deleghe in bianco. Anche alcuni mutamenti nella direzione dei giornali vanno, a mio avviso. in questo senso Non è tanto questione di orientamenti politici quanto idi collegamenti sociali: la Confindustria porta avanti i suoi mtellettuall organici. Sul piano strutturale questa linea si condensa nella scelta d, dare alle lotte operaie una risposta di due tip,: netla fabbrica un attacco capillare all'occupazione. l'intensificazione di processi di riorganizzazione e di ristruttu· razione, la tendenza a bloccare la contrattazione articolata; a livello più generale. c'è un impegno prevalente sul piano f1nanzIario con operazioni di concentrazioni e di funzioni m cui sempre più stretto diventa l'intreccio fra impresa pubblica e impresa privata. In questo quadro si opera un trapasso reale d1 comp1tI e d1 ruoli: la funzione di capitalismo collettivo viene assunta in proprio da alcuni centri del potere monetano e crechtiz10 (Banca d'Italia e Med1obanca) e dalle prmc,pali conglomerate industriali e finanziarie (Montedison. Fiat, lri, End con Il totale esautoramento anche a questo livello della classe pohtica. In sostanza i gruppt dommanti concedono all' attuate realtà 1st1tuz1onale un'ultima prova di appello, pur• ché il gruppo dirigente OC si ImpegnI a tenere la situazio-
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