re introdurre un motivo d, d1v1s1one ne, gruppi m cui mdl!a• no, evocdndo una c1uest1one che sembra non avere un valore politico d1sc11m1nan1enel momento auuale. Ma come s, può pretendere d• fare chiarezza su Sta1m e sullo stalinismo senza affrontare la questione d1 Trntsk1J" Certamente, se I gruppi trotsk1st1 aderenti atla Quarta internazionale non sono 1n complesso riusc1t1 nemmeno nel nuovo clima di polemica antinform,sta e d1 riscoperta del marxismo rivoluzionario instauratosi negh anni sessanta, a rompere l'isolamento e a stabilire un rapporto co, gruppi d1 "nuova sinistra", ciò non può attribu1rs1 sollanto al perdurare dei pregiudizi antitrotsk1sti. ma dipende anche da un certo spinto d1 setta che il lungo ostracismo degti anni staliniani ha, quasi inevitabilmente. sviluppato in questi gruppi, e da un atteggia• mento generale troppo "vecchio•bolscev1co" che li ha portati. sul piano internazionale, a sottovalutare gli aspetti or1g1nall del maoismo, e, sul piano interno dei singoli paesi europei, a una posizione meramente negativa verso tutti I gruppi giovani• li di estrema sinistra. Le critiche che, per esempio, "Bandiera rossa" ha rivolto a questi gruppi sono state generalmente g1u• ste. ma non sono state accompagnate da una sufficiente con• sapevolezza degli aspetti nuovi del capitalismo e della condi• zione operaia che i gruppi d1 nuova sinistra si sforzavano di interpretare. sia pure tn modo spesso confuso e con ricadute in concezioni premarx1ste. Detto ciò, tuttavia, bisogna aggiungere che la distinzione fra Trotskij e i trotskisti può essere, e spesso e stata, un mezzo per relegare Trotskij in un "museo storico" e per negare quel• l'attualità di alcuni importanti aspetti del pensiero di Trotsk,j che ci è sembrato giusto riaffermare. Se su questo tema s1 sviluppasse la discussione. il pensiero d1 Trotskij cesserebbe di essereun patrimonio dei soli trotsk1sti. Poscritto Il presente articolo era già stato scritto quando è uscito (e non se ne sentiva certo d bisogno) Trotski: la vita, il pensiero, i testi esemplari, a cura di Alberto Giordano (Mi• lano. Edizioni Accademia. 1972). Il saggio del Giordano, che con la silloge del Gruppi forma una splendida coppia, è un 1talian•,come già si e dello, niJrufesi.1110. Fuori d 11;11.1. , 1nv1H."1, s 1 ass.ste già a una ,,presa d• espl1c,11 d1ba1t111su TrotSk11, ai quah parie• C•PMIO anche compagn, non aderenti alla IV lntern,111ona1e lved1 la ,--.,, d, A. Ch1tarm m "Problemi del soc1ahsmo" 1971, n. 4, p. 666 sgg). Un avvio 1n questa s1essadirezione e rappreseniatoora, anche 1n lteha, dalla rivista "Soviet", che - almeno a g1ud1care dai 1&- ICicofi finora usc111- ha mtrapreso un serto discorso d• sviluppo del PIMiltro len1n1s1a e 1rotskis1a, col solo d1fe110, forse, d1 un a11egg1a• i;Jl9IIP troOPO unll■teralmen1e polemico veno 11maoismo. 59 nuovo documento d1 quella forma p1u sonde d, m1st1f1cazione che è ent,aia m vigore. ne, confrorll1 d1 Trotsk11, 1nquesti ulti• m1anrn, da quando le rozze calunnie staliniane su "Trotskij agente h1tler1ano" sono apparse ormai insostenibili. Noi non ~ppiamo quale s,a la collocaz,one pol,11ca del Giordano, ma egli appartiene evidentemente a quella non rara categoria d• per• sone che p1ù ti loda più t1 vuole morto, e non 11dà una mano se non per togller11 poi d'un colpo solo 11braccio intero. Gior· dano è disposto a concedere molto a Trotskij - le doti d1 capo m1l1tare. la maestna d, scritlore e di storico, ta finezza del gu· sto letterario aperto alle avanguardie surrealiste e futuriste - purché si neghi ogni attualità politica del suo pensiero e della sua azione e si ammetta che "quella figura, pur con tulio il ri• spello che merita. e consegnata alla Storia" (p. 13). Tutto lo sforzo dell'autore è teso a scavare un abisso fra Trotskij e Lenin e a sottolineare, d'altro lato. la contmuità fra Lenin e Stalin. Per far ciò egli è costretto a presentarci un Lenin ben paco mternazto• nalista, fautore già lui del "socialismo in un solo paese". credente nella N EP non come misura transitoria, ma come svolta, almeno in gran parte. definitiva (questo compito improbo se lo assume. a dire il vero. Piero Pagtiani, nella parte della Introduzione strana• mente inserita dopo il Profilo di un rivoluzionariodi Lunacarski). Ed è costretto a dare alla sua esposizione un taglio assaistrano. fa• cendo concludere l'azione politica e il pensiero di Trotskij nel 1927. con l'esilio ad Alma Ata. Su tullo il periodo dal 1927 fino alla morte (ed è il periodo della Rivoluzione tradita, degli scritti sulla Cina, delle critiche al tragico "zig.zag" staliniano dei kulaki e del "socialfascismo" e via dicendo) nulla è dato sapere dal sagg10 del Giordano e dall'aggiunta del Pagliani. Ma il massimo della bra• vura nel seguire il Primo principio della Mistificazione (quello che insegna: "ciò che non si può falsificare si tace") Viene raggiunto nella Cronologia in fondo al volume. dalla quale si può apprendere che Trotskij ebbe nel 1937 "contatti intellettuali ed operativi con alcuni sedicenti marxisti statunitensi (Bmnham, Shachtman). che si proclamano suoi simpatizzanti, ma che finiranno con il tempo per assumere progressivamente posizioni d1destra anche estrema (sostennero, ad esempio, ta campagna elet1orale di Goldwater nel 1964)"; come se già Trotskii non avessedenuncrnto l'involuzione di codesti sedicenti marxisti (cfr. L.D.Trotskij, In difesa del marxismo. acura di Sirio Di Giuliomaria, Roma, Samonà eSavelli. 1969). Ed eccoci ("finalmente!" deve pensare il Giordano) al 1940, anno in cui questo rompiscatole storico di T rotskij "è assassinato in circostanze oscure" (Cronologia, p. 276). In questi tempi, in cui gli assassinii "in circostanze oscure" si stanno moltiplicando in Italia e in tutto il mondo capitalistico, non sarebbe eccessivo,crediamo, pretendere un po' più di franchezza sul mandante dell'assassinio di Trotskij.
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