giovane critica - n. 30 - primavera 1972

valicabile per questa generazione che ha dato alcune anticipazioni e alcune indicazioni sulle qual, s1 sta ancora la• vorando. ma che è rimasta mmontaria e qu1nd1 soccom• bente nella organizzazione storica del movimento. Per prima ha visto i limiti democratici ed evoluz1on1st1del comunismo terzinternaz,onahsta e del frontismo; per prima ha indotto il movimento operaio a volgersi allo studio della fabbrica moderna e all'esame de, contenuti ant1statua• li e egualitari delle nuove e più avanzate lotte operaie; per prima ha ripreso la concezione libertaria d1 Marx cercando di calarla creativamente nella nuova realtà della lotta d1 classe; per prima ha denunciato le strettoie ,n cui l'inter• nazionalismo di Yalta chiudeva 11 mov1mento operaio occidentale; per prima ha visto le carenze della politica cultu· rate nazionale-popolare lavorando alta creazione e alla riscoperta di una cultura d1 classe; per prima ha dato un contributo alla ricerca e alla fondazione di una organizzazione alternativa. Visto ora retrospettivamente e nel momento della sua più profonda crisi, 11 contributo d1 questa generazione. dei cui brandelli ora tutti s1 nutrono e si impossessano, appare veramente anticipatore come contenuti e anche imponente come risultati. Eppure essa non ha pesato come la sua originalità e lo sforzo fatto richiederebbero. 11 suo patrimonio nschia la frantumazione e la dispersione proprio nel momento in cui questi suoi menti non sono più in discussione.

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