LA STAMPA QUOTIDIANA DEL CENTRO-SUD 3 MARIO ISNENGHI Le prùnt• due puorate ciel lavoro di Mario lsnengh, ,,guardava• 110 rispettivamente il Tempo e il Giornale d'Italia nonché Il Mattino e La Sicilia. Esse sono apparse ,iei ,m. 28 e 29 della nostra rivista. Il Roma d, Napoli (anno d1 fondazione: 18621 ha una tiratura denunciata d1 circa 86.000 copie. d1stribu1te per 11 55,50 per cento a Napoli e provmc,.i; per 11rimanente nelle diverse provincie campane. 11l percentuali vanabd1 1,a tl 12.50 per cento di Salerno e il 3,50 per cento d, Benevento; il 5,80 per cento va nel Lazio; una cifra 1mprec1sabde - ma supenore alrl,50 per cento del 1969 - ,n Catabr,a (grazie alla crescita reahzzatd cluran1e la rivolta di Reggio). Ciò che resta 0'8.20 per cento) raggiunge napoletani veraci nelle poncipal1 città della pe· nisolJ. L'Edi1dce "Roma" é presieduta da Achille Lauro; l'am• ministratore delegato é l'on. G1ovann1 Gatti; la sede del giornale si trova a Palazzo Lauro, e cioè la stessa della flotta Lau• ro. L'attuale direttore é Piero Buscaroli. erede d, Alberto G1ovanninì. Al Roma trovò asilo nel dopoguerra - e v, rimase come redattore del pastone pbhtico romano, fino alla mor• te avvenuta circa un anno fa - quell'Alfredo Signoretti che era stato una delle creature g1ornal1stiche del regime e diret· 1ore della Stampa d1 Torino per menli fasc1st1dal 1932 al 25 luglio. Gli stessi editore. direttore e sede ha 11quotidiano del· la sera Napoli-notte. E' opinione comune che gli articoli di fondo de• quotid,am non li legga nessuno. O solo 1 1.500 addetti a, lavori d• cui parlava anni fa E. Forcella: tutti i m1n1stn, una parte de, sonosegretari, taluni deputati e senatori, dei cardinal! impegnati. Qualche 1ndustr1ale .i la page e pochi dhr1 c1t1ad11l1spar• si per l,t penisold. mossi da moventi mconfPS'i<1b1II.Ne, quo11 diani dt provincia l'editoriale é un po' 11fiore all'occhiello del direttore. Alcuni di essi altro in effetti non fanno oltre che garantire il necessario raccordo subalterno dell..t redazione con la proprietà - che l'editoriale settimanale sulle sorti del mondo: da esso i lettori indomenicati dovrebbero arguire le ch,av• per intendere sette giorni di sottigliezze pol111che e diplomatiche. Nei quotidiani che contano l'editoriale rnent"altro invece sarebbe che un messaggio di gruppo interno alla dialettic<1 oligarchica dei gruppi di pressione e di potere: con formule ed apparenze esterne destinate al grande pubblico e con stgmficati esoterici per gli addetti. In questa maniera vengono normalmente rappresentati e deplorati dagli studiosi del fenomeno giornalistico i "fondi" italiani: perché criptici, oligarchici. non• democratici e appariscente sintomo del vecchio modello di quotidiano "ideologico" e non "informativo", dommante e 39 caratteristico dc• quotidiani nostrani; a differenza di un modello europeo che si vuole non pIu ideologico ne fazt0so. ma d1gnItoso e ogge111vo,onesto frutto d'un moderno aziendalismo. Ad ogni buon conto. 10 commce1ò J presentare Il Roma - quotidiano della dest•a a11abb1a1a e non p1u solamente porlavoce clienteta,e dell'armato,e Lauro e sentina d, vot, lcg1tt1m1stI - prop110 dagli a,t,coh d1 fondo. E c10 per due ragioni: pe,ché , fondi restano comunque la carta d'identità di un quotidiano, per poch, che ne s1ano I lct1011 rispetto al grosso del pubblico. E poi perché ho ragione d• credere - se guardo al panorama della stampa centro•me, 1d1onaleche ormai s, va profilando - che la des1,a disponga d, fond,s11 di ben aluo temperamento. 1mmed1atezza espressiva e presa emotiva sul pubblico che non d centro-sinistra. Non vedo mfatt1 chi potrebbero mettere ,n campo, specialmente nel Mer+d1one, 1 quot1d1anI delle altre parti pot1t1che, con capacità d• divulgazione di temi, formule, parole d'ordine, emoz1on1, part a quelle d1 un Matte, (11 fondista del Tempo d1 Roma e della Sicilia di Ca• tan1a) o di G1ovannm1 (ex<firettore del Roma e ora direttore del Giornale d'Italia d, Roma e fondista della Gazzetta del Sud dt Messina). O anche d, Piero Buscaroll, collaboratore del Borghese e attuale direttore del Roma e d1 Napoli-notte. Non si può credere che sia solo un caso. Lo sp1rito soffia dove vuole, ma non é pensabile che tutte le buone penne s,ano ca· pitate a destra. Piaccia o no, 11fatto è che alla tecnica s1 sposa la tensione militante, poiché questi giornalist, appaiono convinti di quel che dicono. E non è davvero poco. m una categoria tradizionalmente esposta e disposta - per cI01smo o rassegnata assuefazione al ruolo - a cantare ··or dto or Il n1• miei sui". Il loro repertorio politico è certo quello che è. assolutamente spregiudicato nella tecnica del "containment" del nemico, internazionale e interno: arrelrato. misoneista. fazioso. autontano. fascista. $1 continui pure in stile. E' tutto vero. Ma com'è che in tutto Il Centro-Sud. 1n dieci anni, il centro• sinistra, in nessuna delle sue componenti interne, é riuscito a dar v,ta a un quotidiano che dia l'impressione di puntare in maniera mililante sul centro-sinistra? Che sia persuaso e persuasivo, e c1 veda qualcosa di più che una formula di schieramento e dei fungibili equilibri burocratici di vertice da mediare disciplinatamente alla periferia? Il quadrilatero ministeriale del Sud (Il Mattino di Napoli, la Gazzetta del Mezzogiorno di Bari, 11Corriere del Giorno di Taranto, il Giornale di Sicilia di Palermol non offre che delle pappe fredde, in cui si continua la stanca vocazione ministeriale e trasformista di tanti quoti· diani meridionali, dall'Ottocento in poi. Il caso dell'Ora di Palermo. unica voce di sinistra a sud di Paese-sera, lo trat-
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