giovane critica - n. 30 - primavera 1972

Thomas M. Oisch Campo Archimede Galassia n. 160. 1972, pp. 162. L. 400 CAMPO ARCHIMEDE FABIO LEMURE Sullo sfondo di un mondo sconvolto da una guerra lontana e impalpabile. Louis Sacchetti, un intellettuale (comunista) emico e distaccato, profondamente egocentrico e narcisista, viene condotto da una prigione in cui sta scontando cinque anni d, carcere per 1a sua generica protesta antimilitarista a Campo Archimede. Campo Archimede è una sorta di campo di con• centramento dove il ''potere" sta attuando un esperimento d1 manipolazione genetica: attraverso il trattamento del germe della sifilide inoculato in prigionieri più o meno volontari, si cerca di accrescere a dismisura l'intelligenza. Man mano che il corpo malato andrà verso il disfacimento, infatti, la mente di• verrà sempre più sede di idee ed intuizioni geniali. Il Bene e il Male coincidono, il germe della depravazione si trasforma in quello della liberazione. Sacchetti è chiamato (con la forza e la lusinga del suo egocentrismo) ad osservare i cambiamenti che avvengono in questo laboratorio con cavie umane. Dappri• ma contrario, con repulsione, poi dubbioso, poi sempre più affascinato da questo microcosmo che dovrebbe osservare e catalogare, il nostro poeta sarà alla fine totalmente coinvolto in una sorta di raffinato suicidio e di fantastica resurrezione, in un'atmosfera sempre più rarefatta e irreale in cui Ja coscien• za di sè e degli altri si svolge e si dipana nelle direzioni più misteriose. Di più non diciamo: per non togliere al lettore l'unico conforto (il sapere-come-finisce) che potrebbe ricevere dalla lettura di questo romanzo di fantascienza. Perché parlar• ne allora? Quando Campo Archimede l"Camp concentration"I comparve nel 1968, da parte di numerosi critici ed esperti di fantascien· za esso fu accolto più o meno come una rivelazione. Era la testimonianza - cosi si diceva - che l'ultima ondata di scrit• tori di fantascienza (la terza per alcuni) aveva ormai le carte in regola per reclamare l'egemonia sul genere e mettere quindi definitivamente da parte i vecchi e meno vecchi santoni della fantascienza: Heinlein e Dick compresi. Il padre putativo della nuova scuola di scrittori di sf è considerato unanimemente Ballard: questo autore ha pubblicato accanto a racconti realmente notevoli delle esercitazioni stilisti· che di avanguardia che lasciano più che perplessi. La sua novI• tà cons1stè in questo: nella proposta di sostituire come sotto· fondo e oggetto della narrativa fantascientifica, lo spazio inte· riore al posto dello spazio esteriore, galattico, interplanetario. Si trattava non tanto di introdurre la tematica della illusorietà del mondo reale, della dialettica realtà/irrealtà, di rendere cioè la stessacoscienza dell'uomo suscettibile di essereoggetto di elaborazione fantastica così come era avvenuto, tradizionalmente nella sf. per la conoscenza: perché di questo Oick ha 37 offeno mirabili esempi; quanto invece di una 1ntenorizzazione psicologistica e intellettuahsttca che perdendo 09111legame con "qualsiasi" caratteristica della narrativa fantascientifica si esauriva nei nvol1 stagnanti dell'estetismo, dello sperimentalismo. de11'erme11smoN. on si è trattato cIoe - come sostennero alcuni - di evidenziare il processo irreversibile della sciencef1ct10n verso la scIence fantasy, ma di superare entrambi i modelli per mserirs1 (o tentare) con presunzione nell'arena della "poesrn" e della narrativa d'avanguardia. E perdendo così il vero carattere innovatore dle aveva la fantascienza CO· me fenomeno culturale autonomo per mettersi a fare concor• renza agli ultimi epigoni decadenti del romanzo moderno. E non a caso il nume tutelare di questa "nuova ondata" è stato W. Burroughs Sulla linea di Ballard, e con più accanimento ed estremismo. si sono mossi D1sch, appunto, e poi Delanv e Zelazny. Campo Archimede è realmente un ottimo esemplare di questa nuova tendenza e può quindi ben esserne preso ad emblema. Quali sono le novità/differenze con la sf precedente? Il pro· tagonista è un poeta, 11suo mondo è fatto di citazioni tratte dalla cultura esoterica e demoniaca o. nei migliori dei casi, dagli artisti "maledetti". La narcisistica contemplazione di sè e del proprio mondo come unica realtà si accompagna ad un· elaborazione stilistica, confusa. noiosa e incomprensibile. tutta basata su procedimenti esteriori (frasi spezzettate, "pensieri" sovrapposti alla narrazione, tutte le più risapute etichette della peggiore avanguardia d1 tutto d secolo!. A Questo sI accompagna, sempre più pesantemen1e. un ritorno all'irrazionale, al mistico. al religioso: e ciò dimostra quanto l'interesse per lo "spazio interiore" sia antiquato e reazionario e non riesca a sostanziarsi invece di un retroterra fantastico e utopico si, ma anche razionale e lucido 111quanto a coerenza precisione e distacco (e il richiamo a Oick è un'altra volta di obbligo}. Questa nuova leva di scrittori di fantascienza, imbevuta di irrazionalismo ed estetismo può significare colo una cosa: che la sf si è esaurita o che comunque sta attraversando un perio• do di stasi notevolmente dilungato nel tempo. e perciò preoc• cupante. Le cause possono essere tante. L'immaginazione scien• tifica della sf è andata più veloce dello sviluppo della scienza stessa, ma sempre basandosi - sia pure con esasperazioni verso l'assurdo e l'incredibile - su una visione scientifica che ha i suoi cardini in Einstein, Plank, la microbiologia, etc. Per po• tersi ulteriormente sviluppare la sf ha bisogno o di una nuova e sconvolgente "rivoluzione scientifica" equiparabile a quella avvenuta all'inizio del secolo e protrattasi fino ad oggi, o dell'

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