giovane critica - n. 30 - primavera 1972

34 s1one e la d1sc1plina del movimento, dove per d1sc1plma s'mtende coscienza d1 ctasse ed orgamzzaz1one. rifiuto d1 abbandonarsi alla spontane1td. E. lungo 11 decenn,o. si è svolta una lotta continua 11a 01gamzzaz1onc e spontane1td, tra coscienza d1 classe e sp111te emotive e irraz1onal1, tra contmu1tà e 1mprow,saz1one. La rottur.:t del movimento 1ntemaz1onale comunista ed ,I cont,asto cmo-sov1et1co, diventato da divergenza pollt1ca tra part1t1 comunisti ,mche conflitto militare tra Stat1 soc1ahst1. ha provocato profondi turbamenti: e non poteva essere diversamente, perché Quel conflitto pone 1n discussione pr1nc1p1 che apparivano ben s.ild1 nella coscienza dei lavorato· ri, tmo a fare apparire concret.t la prospettiva d1 guerra tra Stati soc1al1st1.Nello stes~ tempo, la formazione m Italia del centro-s1mstrd, e la rottura ti.i comunisti e soc1allst1, ha tento p,ofondamente la prospe1t1v,1, md1cata dai comun1st1, d1 una v1d democratica al soc1allsmo. dove l'unita polit1ca della classe operaia appare la condwone pnma per la formazione d1 un nuovo btocco s1orico. capace d1 guidare 11paese verso 11socia• lismo. Tali turbament• sono stdt1 particolarmente sensibili tra 1 giovani, d1venut1 orma, m sempre maggior numero studenti. Malgrado l'aumento dell.i scolantd, la struttura d1 classe della soc,et.t 1talldna non permene a, figi! degli operai e de, contad1nt che d, ,m1vare ancora 1n 1>f'1cen1ualiminime (mferioo al 10 pe1 cento) all'Un,vers1td Il Cd1dttere non proletario del movimento studentesco non puo qu1rld1 essere facilmente camuf• fato, m<1lg1<idogli arb1trdr1 tentJt1v1 d1 considerare gli studenti e, add1r1ttu1.t, gli mteltettu.tl, t.'<1 1 tecn1c,. come già "proletanzut, ... e !dcent1 parte della "nuova classe operaia". Il carattere non pioleta110 del movimento studentesco ha facilitato le osc1llaz1on1 politiche ed 1de.tli. Non e mia 1ntenz1one tracciare la curva d1 tal, osc1llaz1on1, che rivelano le influenze. fort1ss1me m determmat1 momenti. ma facilmente passeggere. d1 determmatt onentamentt, parole d'ordine. m1t1, 1n una parola, volutamente provocante d, eff,mere "mode". La travaghata storia dei gruppi d1 estrema sinistra. da Quaderni rossi a Lotta continua e. del resto. percorsa con animoso spinto autocrit,co nelle pagine d1 Giovane critica, e non sono in grado d, agg1ungerv1 molto. Il problema e piuttosto quello d1 comprendere le ragioni d, un movimento che, pur nelle sue interne d1vis1on1e nella ricerca d1 sempre nuove forme di esperienze e d1 organizzazione. ha mobilitato una grande quant,ta d1 energie, ed ha cost1tu1to motivo d, un impegno che va valutato ob1ett1vamente, al d, là delle intenzioni dei suoi animatori. E' un fatto che questo movimento ha. pet un certo numero d1 annt, conquistato posmon1 d1 direzione nell' ambito univers1tar10, ed ha esercitato una 1nd,scussa mfluenza Tre domande politiche / Giorgio Amendola Contro ; gruppi estremisti i comunisti debbono condurre una lotta coerer1te. poht1ca cd ,dea/e, non con ,J metodo delle semp/lc1s11che e sommane condanne. ma con quello della cri• tica severa e. nello stesso tempo, delle miz1ative politiche ur11f1carric1 anche nelle file della FGCI e dello stesso partito comunista. Esso deve essere. perciò, considerato come un interlocutore delta cui presenza non ci si può qu1nd1 sbarazzare con alcune formulette ("g1ovan1 1nespert1", "grl.4)pett1" o "provocatori", anche se ciascuna d1 queste affermazioni coglie una parte del movimento estremista). Contro questo movimento I comun1st1 debbono condur.e una lotta coerente. politica ed tdeale. non con il metodo delle semphc1st1che e sommane condanne, ma con quello della cnt,ca severa, e. nello s1esso tempo. delle mmat,ve politiche unificatrici. B,sogna riconoscere che è stato d1fhc1le al partito comunista assumere tale posmone. Gli sbandamenti d1 orientamento delle nuove generazioni d1 intetle1tuall sono stati favoriti dall' mcapac1tà det partito comunista ad assolvere. 1n questa nuova situazione. alla sua funzione egemore; dalla sua riluttanza, più volte manifestata, a condurre coerentemente la lolla sui due fronti, contro l'opportunismo d1 destra e contro l'estremismo sellano; dalla tendenza, infine. a civettare con l'estremismo giovanile, nell'illusione d1 potere. cosi, mantenere il contatto coi g1ovan1 e d1 poterne più facilmente nassorbire le spinte estremiste. Questo atteggiamento può avere avuto una qualche utilità m campo elettorale (elez1on1 del '68), ma non ha contribuito alla chiarezza della lotta politica. Un fermo atteggiamento cnt1co, che non si esaurisce 1n formali scomuniche, ma che si esprimesse lll una rigorosa ed argomentata confutazione delle tesi estremiste, avrebbe più facilmente aiutato larghi settori del movimento studentesco a nportars1. più rapidamente, sul saldo terreno della lotta d1 classe. fuori dalle sterili avventure pol,tiche e culturali. 11Convegno organizzato dall'Istituto Gramsci sul "Maoosmo degli anni '60", ha indicato alcune delle premesse culturali, che hanno facd,tato gll sbandamenti estremistici. Alla base c'è stata. io ritengo. una 1rruz1one d, tendenze anttstoncistiche ed irrazionali. Esse hanno una matrice mternazionale: XX Con· gresso. rottura c1no•sov1et1ca. difficoltà del movimento operaio nei paesi cap11ahst1ci, ,rruz,one sulla scena mondiale, per vie necessariamente ong1nal1, dei popoli già oppressi dalla schia· v,tù coloniale. Ma hanno anche cause più strettamente culturali, ,I ricorso. di fronte ad una d1ff1coltà d1 adeguamento del pensiero marxista alle nuove strutture del cap1tallsmo moder• no ed ai problemi post, dall'esistenza d• più Stati socialisti e della formazione di nuovi Stati nazionali, a spiegazioni di carattere soc1olog,co e posit1v1st1co. E' il momento della scoperta dell'esistenzialismo e dello strut· turalismo, che esercitano sui giovani il loro fascino, di fronte

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