prova della fine della politica di coesistenza pacifica, Lo stesso obiettivo, se non scomparve det tutto dalle argomen1az1oni po· litiche del partito comunista, sembrò spesso conse,vato. tUlld· via, come semplice pro•memor1a, avendo perso praticamente ogni capacità mobilitatrice. Si preferiva, 1n vast, settori del movimento operato, invocare sempre più spesso non la coesistenza pacifica. ma la guerra rivoluzionaria delle campagne contro le "metropoli" capitaliste, la rivolta degli "esclusi". 1 "due. tre e cento Vietnam". La lotta ideologica e politica de, comunisti contro simili aberrazioni risulta, ad un esame cn11co retrospettivo, madeguata. debole. difensiva, anche se quelle posizioni venivano sempre formalmente respinte. L'aggressione americana in Indocina si urtò contro la resistenza del popolo vietnamita, contro ta saggia politica unitaria d1 Ho-ci-Min, la sua capacità di realizzare l'unione del suo popolo nella lotta per l'indipendenza. Il movimento operaio interna• zionale. malgrado il contrasto c1no-sovietico. seppe ritrovare un minimo di umtà, nella sol1danetà con 11Vietnam. Su questo punto si realizzò di fatto una convergenza anche tra forze divise da profondi contrasta. Le armi sovietiche (1'80 per cento dell'armamento ricevuto dal Vietnam. e quello più moderno ed efficiente) arrivarono ai combattenti vietnamiti grazie al modus vivendi stabilito tra URSS e Cina, e rispettato anche nei periodi di maggiore tensione cino-sov1et1ca. L'immenso sforzo compiuto dal popolo sovietico. per l'onere crescente della competizione con gli Stati Uniti anche per quanto riguarda l'armamento atomico, impedì agli Stati Uniti di trasformare l'aggressione contro 11Vietnam m guerra generale mondiate. E cosi gli Stati Uniti non riuscirono a passare. Il prolungamento della guerra di aggressione, e l'aumento del suo costo umano, economico, politico e morale. stimolarono l'opposizione dell'"altra America", che, pur divisa da tanti motivi, trovò nell'opposizione all'aggressione la base di una sua unità d'azione. La sconfitta della politica americana si tradusse in crisi economica, creditizia, monetaria. Nello stesso tempo I' URSS, sopportando l'onere di grandi e crescenti sacrifici. venne assumendo nella lotta contro l'imperialismo una funzione che nessun furore polemico può giungere a disconoscere. Tutte le forze in lotta contro l'imperialismo. dal Vietnam a Cuba, dallEgitto all'Algeria, si sono rivolte a Mosca per chiedere aiuti economici. militari, politici, che non sono ma, stati rifiutati, anche se in cambio l'URSS ha dovuto spesso ricevere, invece che ringraziamenti. critiche e misconoscimenti. La teonfitta subita in Indocina dagli Stati Uniti si è tradotta 31 m un crescente isolamento d1plomat1co e politico. 11 tentativo d, sca11care sugll altn paesi capitalisti 11costo della guerra, espo, tando 1'1nflaz1one prima. e poi. dopo la stretta creditizia del 15 agoslo. la deflazione e la disoccupazione. ha approfondito , contJast1 t1a , vari paesi cap11ahst1c1, particolarmente dalla e.E.E. A1 momento della prova, la mozione americana contro l'espulsione d1 Formosa. riuscì ad accogliere tra tutti glt Stati europei solo I voti del Lussemburgo e dei tre Stati fascisti, Portogallo, Spagna e Grecia. Le porte dell'ONU s, apr1vano cosi alla Cina. GII Stati Un,tt, battuti dalla res,stenza vietnamita e dalla solidarietà internazionale, sono stati costretti a ricercare la via per uscire dalla sempre più dlff1c1le situazione. Essi hanno preso la via d1 Pekmo, per tentare di trovare una soluzione alla crisi del Sud·Est asiatico. La Cma, dopo il fallimento delle sue inmative avventuristiche (Indonesia) e l'isolamento impo· sto dagli sviluppi (ancora in massima parte non conosciuti nei loro termini esatti) della rivoluzione culturale. emergeva dagli interni conflitti recuperando una sua capacità di iniziativa in campo internazionale, e ritornando in modo spettacolare sulla scena diplomatica. E' significativo che Ciu-en-Lai abbia riesumato i cinque punti di Bandung - oggetto per tanti anni delle critiche estremi• ste - e che nel comunicato conclusivo della visita di N1xon venga riaffermara la necessità della coesistenza pacifica. Ma la solidarietà espressa al governo del Sudan dopo la feroce repressione anticomunista e antidemocratica. e l'appoggio offerto al governo del Pakistan malgrado la violenta repressione della volontà autonomista delle popolazioni bengalesi, mdicano l'attuazione da parte della Cina di una politica di Stato, che appare priva di coerenza ideale, e sempre orientata in senso antisovietico. Questo fatto non può essere nè ignorato nè taciuto per ragioni diplomatiche. ed esso finisce col dare alla visita di Nixon un carattere che non può non suscitare leg1tti· me perplessità. L'ultimo decennio è il decennio del Vietnam. della vittoria d, Ho-ci-Min, della sconfitta americana. della vittoria dell'imperialismo americano. Gli Stati Uniti non sono una "tigre di carta", hanno possenti mezzi di sterminio, ma possono essere sconfitti da una politica di unità nella lotta per l'indipendenza e la pa• ce, da una politica che isoli l'aggressore imperialista, e faccia crescere nel cuore stesso de• paesi capitalisti una larga e ere• scente opposizione. Naturalmente, è necessario che il moto unitario anllmperialista della classe operaia e dei pop()li venga sostenuto, di fronte alla politica militare ed economica degli
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