giovane critica - n. 29 - inverno 1971

Dogana lazione in t tali a (la sceneggiatura de "La linea di demarca· z1one" e riportata in Ombre rosse a titolo esemplificativo dell'arte della rivoluzione culturale) stanno li a dargli torto marcio. Idem per le esercitazioni politico-estetiche che appa• iono nei documenti riportati ("le belle qualità degli eroi operai. contadini o soldati muniti del pensiero di Mao· tsetung riassumono il carattere di classe del proletariato. Noi dobbiamo sforzarci d1 creare immag1n1 eroiche di operai. di contadini, di soldati"). In quanto a Lu Hsun. intellettuale e artista rivoluzionano "meno" grande di Brecht ma tra i pochi degni di memoria, come modello non convince. Lo stesso modello Brecht appa• re incapace di offrire al giorno d'oggi una ipotesi di lavoro e di intervento. Rimane di Lu Hsun l'aspetto metodologico del rapporto tra intellettuale e masse, tra cultura e socialismo (e per questo e minore di Brecht che ha fatto di più e meglio sul piano operativo, concreto, della produzione culturale), ma questo appare un nuovo rifugio per rimanere fuori dai problemi reali: il metodo spesso e l'arma degl, impotenti. Delle proposte più concrete di Ombre rosse, le ipotesi di 1n• tervento nei margini interni al sistema "concessi dalla social• democrazia" sono fumose e contraddittorie; quelle rivolte a1 cinema militante fortemente riduttive. incapaci di attrarre e, in prospettiva. di incidere minimamente sul terreno reale. Le pagine. i giudizi, le proposte della rivista, non sono purtrop• po proiettate in avanti, non fanno i conti, teorici e pratici. con la situazione politica e culturale che viviamo ogni giorno e su cui intervenire è difficile; ma sono rivolte all'indietro nella retrogada e sempiterna ricerca di un modello su cui dor• mire tranquilli. E questo non va bene. Se poi il modello è Zdanov riverniciato di giallo o sono i person;.1ggidella "Linea di demarcazione", allora e senz'altro da preferire Trini· tà. Nel vederlo rimarremo passivi. chi lo nega, ma almeno ci divertiremo un po·. 77 OMBRE GIALLE PIERO ARLORIO 11n· 1 d1 Ombre Rosse, nuova sene. incontra molta d1ff1denza tra i compagnt, variamente motivata. Certo. c'e un'effettiva carenza nel nume,o, d1 infofmaz,one, per es.. sulla produz10· ne cinematografica c,nese ecc. Ma ,1 nocc,olo della questione, il motivo della diffidenza (a dir poco) non sta qui Investe la produzione cinematografica cmese - quel poco che QUI se ne conosce - e. per conseguenza. 11sostegno da parte d1 Ombre Rosse del cinema e delle posiz1on1 estet1co·teonche e politico-culturali cinesi. Insomma la contrapposmone, al soli· to schematica, sembra: Ombre Rosse nel suo insieme dice che i cinesi anche in campo cinematografico sono un modello: gti altri negano. In realtà il tentativo - magari solo parzialmente riuscito - det numero di Ombre Rosse in questione. e quello d• avere un punto di riferimento preciso per fare e parlare d1 cinema qui oggi; facendo luce su questo punto di riferimento o modello indicativo Non mi sembfa affatto un'operazione necessaria• mente dogmatica o di vecchio stile (accettazione acritica d1 uno "stato" guida). Anzi è un'operazione che va contmuata e approfondita: sino a prova contraria quanto ci viene dalla Cina merita almeno di essere sottoposto ad attento esame. Varrà dunque la pena fare alcune considerazioni per chiarire gli equivoci e per criticare quella diffusa diffidenza verso le posizioni cinesi e i loro sostenitori. Partiamo dai film cinesi. in concreto. Non sarà sintomatico, ma a una recente rassegna romana di film cinesi il pubblico e stato scarsissimo e la cosa e passata sotto si• lenzio; l'Unità si e rifiutata d1 passare il comunicato stampa, ma molti compagni che non leggono solo l'Unità non c'erano. Film per lo più vecchi e noti; già visti certo. Ma visti bene? Ci sono molti dubbi in proposito a sentirne i commenti. Per esempio, pefché parlare dei film cinesi come un blocco unico, come si sente per lo più? E' una gran banalità, ma sono molto diversi tra loro Il distaccamento femminile rosso e La linea di demarcazione: La guerra sotterranea e Abbasso i nuovi zar ecc. Volessi criticarli tutti lo fare, con motivazioni diverse almeno, specifi• che per ciascun film. Ma per quanto mi riguarda alcuni sono cri• ticabili altri invece lo sono molto ma molto meno: sempre dal punto di vista che si diceva prima: non perché belli o brutti e neppure perché corretti o scorretti. ma perché possiamo imparare qualcosa di utile per qui oggi. Per esempio, La linea di demarcazione oltre aU"'adorazione" di Mao è anche un film che, per un verso. ha suscitato delle opposizioni da parte dell'ufficialità cinese a suo tempo, per un

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