giovane critica - n. 29 - inverno 1971

62 anni or sono. E infatti, parallela all'evoluzione delle forme di organ1zzaz1one dello sfruttamento 1n fabbrica, emerge una ten• denza all'evoluzione delle 1st1tuz1on1 verso una società "corporata", tendenza che è t1p1ca dei paesi a cap,tallsmo maturo. E' importante compiere uno sforzo d, analisi d1 questo processo, del funzionamento concreto della med1az1one a1 nuovo li· vello, e delle nuove contraddmom che esso apre. Lo Stato liberale s1 presenta in forma relativamente semplifi• cata come ist1tuz1one di potenza e d1 dominio esterno rispet· to a1 rapporti sociali: la sua funzione è quella d1 regolazione esterna e di forza repressiva; come viene a configurarsi lo Sta· to fondato sult'intervent1smo nell'economia e nei rapporti so· ciali, in un processo che si sviluppa lungo tutto un periodo storico? L'attuale evoluzione delle istituzioni dello Stato si reahzza come superamento, dal punto di vista capitalistico. della separazione tra Stato e società civ,le. La mediazione del• lo Stato si configura sempre di più come mediazione concreta d1 conflitti sociali e di classe; la società non viene piU rappre• sentata, in rapporto atlo Stato, come somma di cittadini eguali, ma come campo di concrete forze sociali, la cui collocazione e i cui rapporti non vengono affidati al libero gioco delle leggi "della natura", ma regolati. E' in questo senso che va vista la cosiddetta "crisi del parlamentarismo" e il configurarsi dello Stato come amministrazione. con un ampliamento di fat• to dei poteri dell'esecutivo. Questo processo è in atto; lo stesso uso della repressione. oggi, risponde alla volontà di addomesticare il movimento ed appare funzionale al disegno della società "corporata". E' a par• t1re dall'1ndiv1duaz1onedelle tendenze portanti di questo processo, in cui lo Stato viene a determinarsi come apparato interno e decentrato di mediazione sociale, che si impone una analisi del funzionamento concreto della mediazione a questo nuovo livello. All'interno della società "corporata", la rappresentanza non può più essere basata sull'astrazione dell'univer• so politico (cosi come si traduce tradizionalmente nella dele• ga ill1m1tata e non vincolante all'interno delle assemblee legi• slativeL Il rapporto di rappresentanza nelle ist1tuz1oni deve ora realizzare e mediare in sé le contraddiz1on, tra un rappor· to concreto e particolare con la forza sociale rappresentata e l'inserimento nella struttura preordinata della mediazione 1st1tuz1onale.A questo tipo d1 rappresentanza si può applicare l'analisi compiuta da Marx (nella Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico) sugli ·•stati"', le corporazioni, cioè le forme di rappresentanza della società civile all'interno dello Stato: "Gli stati sono il popolo contro il governo, ma il popolo en miniature"; nello stesso momento, essi sono "il governo contro 11popoto, ma il governo ampliato"; "Essi sono parte del governo contro il popolo, ma in modo che essi hanno contemporaneamente il significato d1 essere il popolo contro il governo"; "Gli stati hanno, verso il governo, la posizione del popoto. e verso d popolo la posizione del governo". L'istituzione dello Stato sociale si configura come unità con• traddittoria d1 rappresentanza sociale diretta e reale e di contemporanea appartenenza ad un apparato preordinato di dominio d1 classe, come canalizzazione del conflitto dentro procedure, come barriera che impedisce l'urto tra unilateralità "selvaggia" delle masse e la struttura del potere. come strumento che compone gli antagonismi di classe in conflitti di interessi particolari. Questo è ad esempio il ruolo del sindacato là dove esso compiutamente funziona come organizzazio· ne integrante del sistema capitalistico. Il sindacato, in tutte le società capitalistiche mature. diventa, per le sue caratteristiche di rappresentanza reale di forze sociali potenzialmente antagonistiche, 11punto d1 passaggio obbligato della strategia padronale di costruzione del "nuovo contratto sociale". In questo concreto essere"funzione della società "corporata" e non nel cielo dell'ideologia. sta l'integrazione del movimento operaio. L'organizzazione funziona realmente come istituzione della mediazione del potere sociale del capitale in quanto è rappresentanza che si modella secondo la natura dello Stato, è rappresentanza per la mediazione, e si presenta quindi, nei confronti del corpo sociale che rappresenta, come isti• tuzione, come ordine predisposto, come diverso rispetto alla logica e al punto di vista di massa. come corpo separato rispetto alle necessità interne di sviluppo e di espressione delle masse. In questa chiave, (e non in senso moralistico) va fatta la polemica contro la burocrazia, che non è il prodotto accidentale di degenerazioni soggettive. ma il prodotto necessario. come corpo separato di professionisti della politica, d, detentori del sapere e dell'informazione e titolari unici del diritto al generale. della funzione concreta dell'organizzazione operaia in quanto istituzione. (Naturalmente valgono per una organizzazione come il sindacato le considerazioni fatte prima: la sua natura, nella misura in cui viene usato dalle massecome strumento per la costruzione dell'autonomia operaia, è anche intimamente contraddittoria, e non può mai esserevisto soltanro nel suo aspetto istftuzionatel. E' chiaro che il processo di accelerazione dell'evoluzione delle

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