E veniamo alle informazioni. perché di questo Signorino parla, che fornisce Lotta continua. Credo non si loderà mai abbastanza il carattere nuovo e spregiudicato, specie se rapportato al vecchiume degli altri "gruppi", del suo impatto giornalistico con la realtà; l'uso intelligente e moderno delle vignette, il pezzo tn morte di Jim Hendrix accanto all'analisi politica generale, la capacità d, sbalzare una figura di proletario che. sia pur semplificata, è mille volte più vera di quella che emerge dai testi "marxisti-leninisti", quegli occhi di un bambino del "popolo" in primissimo piano che da soli valgono più di tutto il libro di Di Toro e Illuminati sulle "ideologie del centro·sinistra". Ma andiamo a( fondo. Prendiamo l"articolo L 'un;cà con chi?, apparso su Lotta continua dell'l dicembre 1971, un articolo scritto all'indomani del convegno sindacale unita• rio di Firenze. Trentin, Camiti e Benvenuto hanno annoiato i metalmeccanici di tutta Italia con i loro comizi e le loro sparate demagogiche. E invece la lotta operaia si è dimostrata più grande di loro e i tre si sono rivelati per quello che veramente erano, "qualcosa di cui i padroni si sono serviti, fintanto che ne avevano bisogno, e che ora. senza molti complimenti. si apprestano a mettere da parte". L'unità si farà quindi secondo la volonta politica dei loro "capi-ufficio: Storti, Lama (con pipa) e Van· ni. che l'hanno sempre boicottata". Lotta continua è nemica tanto di Trentin e soci, quanto di Storti e soci. Se preferisce il sindacato dell'autunno caldo a quello della tregua lo fa perchè il primo "è più facile da battere". Si tratta di rimette• re in discussione tutto il movimento operaio e sindacale "par• tendo datla critica pratica che la classe operaia ha condotto contro di esso e le sue Ione··. Tutt'al più Lotta continua ri· conosce di essere stata un po' settaria nei confronti dei delegati, molti dei quali "non sono più uno strumento de1 padro• ne, i quadri di cui si voleva servire Trentin per 'cavalcare la tigre' della lotta operaia e per ingabbiare la classe". Si tretta di elementi di informazione e di analisi cui manca "qualche sacramento" o di mere amenita? Di un pezzo da "schieramento", noi contro di loro a tutti i costi? Se cosi fosse io sto dalla parte ·di Bruno Trentin e di quanto, a propgsito dei del991ti, ha scritto Elio Giovannini sul n. 1 di Fabbrica • ltltO. Se dovessi cercare elementi di informazione e critica dell'uniti sindacale "moderata" li troverei nei pezzi che Fabio Sigonio pubblica periodicemente sull' Anrolal:li~. Sempre .,ll'Altrol•io i pezzi di Modigliani chiariscono lucidamente QUII • 11 polta in gioco I Milano. Ottimi sono sempre i pezzi 4f ~lo Coppola. IU Rln•ita. che resta certamente la mi57 gliore rivista d1 partito che cI sia in Europa. In occasione dell' allucinante sciopero proclamato dal Cub Termini i! 14 agosto l'articolo che meglio e più approfonditamente tracciava il background politico della lotta era un articolo d1 Renzo Ste• fanelli, apparso sull'Unità. A quegli intellettuali che frequen· tano i "salotti'' io farei imparare a memoria gli ultimi quattro Quaderni di Rassegna Sindacale. di cui va dato atto ad Aris Accornero. Infine, perché contengono elemenu importanti di analisi politica della società meridionale, cito volentieri le corrispondenze dalle citti meridionali che Ugo Baduel ha firmato sull'Unità in occasione della campagna elettorale ultima. Ne avevo proposto di analoghe al manifesto, prima di cessare la mia collaborazione. ma mi hanno risposto che ancora non avevano preso posizione sulle elezioni; come se ci fosse dubbio che si fa politica "anche la domenica" cacciando una scheda "rosso vivo" dentro un'urna democratica conquistata a suon di morti proletari. In quei pezzi. se li avessi potuti fare. avrei parlato ad esempio di B. R., un quadro provinc,ale della Federbraccianti, venti anni di milizia politica sulle spalle. d1 cui mi hanno detto recentemente che solo a viva forza sono riusciti - durante una riunione politica - a staccarlo dal collo di un burocrate del suo partito. Il quadro mi sembra insomma più mosso. meno rigidamente determinato di quanto dice Signorino. Non siamo all'anno zero. Oltretuno stiamo andando verso un "pieno" di lotte, dt tensioni, di contrasti sociali profondi; tali proprio perché vi è impegnato il grosso della società. Come appariva dalla pagi• na di giornale più bella che sia apparsa ultimamente in Italia: una pagine e mezza de Il Giorno listate a luno in memoria del compagno Giuseppe Pinelli. assassinato dagli sgherri di quella parte della nostra società che dispone oggi solo dell'as· sassinio e della strage per far valere la sua ostinata difesa del potere e del privilegio.
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