54 UN SALTO ALL'INDIETRO? MARIO SIGNORINO L'un1ca questrone seria posta da1 questionario riguarda pro• prio Giovane critica: s1 prepara forse a uscire dall'attuale crisi di orientamento con un salto all'indietro} Non s1 capi• sce mfatt1 perché s1 r1PtSCa u,1 canovaccio d1 "d1batt1to" già recitato decine d• volte. prima del '68, sulla stampa uf• f1c1ale; perche s1 evocano I sol1t1 gruppi d1 addett1 ai lavon. p1u qualche cane sciolto (ma i can, sc1olt1, ,n questi casi. non sono ma, mancati). affinche e• spieghino come va d mondo. E dal momento che Mugh1m sa bene che non ce ne fotte niente di leggere sentenze sulle nuove generaz1on1, sul centro•sm,stra e i comumst1, sul migliore de, socialismi poss,. bili, sarebbe giusto che e, spiegasse il senso di quella "riconsiderazione redazionale" cui accennava nella presentazione del quest1onar10. Ma forse un inizio d1 risposta si può trovare già ne1 modo m cui il questionano è formulato. ad esempio nella frivolezza le nella vecchiaia) delle emiche agli extraparlamentari. Sono privi d1 spinto e d1 autoironia - dice Giovane critica - non sanno fare ana11s1politiche con tutt1 1 sacramenti a posto. non tengono conto degli "altri", hanno perduto l'miz1at1va ideale e culturale del '68 eccetera Sembra d1 essere in salotto. Forse che a Cossutta si rimprovera d1 non avere la grazia di Arbasino, o non si g1ud1capiuttosto la politica che porta avanti> Perché non adottare allora lo stesso criterio con glt "extra", com1ncian• do magari col d1st1nguere tra I vari gruppi> Si dovrebbe di• re cosa non convince della loro azione. quali lotte appaiono sbogliate: la lotta per la casa, l'azione nelle caserme e nelle carceri, la campagna ant1fanfaniana, l'impegno sul caso Valpreda-P1netl1, lo sforzo d1 creare una presenza politica nel Sud' Quanto agli "altri", d1 cui gll extra non terrebbe• ro conto, anche qui 11discorso resta generico e predeterminato. Prendiamo un caso che ci e v1cmo. quello dei lavoratori dell'informazione. La restaurazione e pesantissima, anche soggettivamente si torna 1nd1etro e al posto dei fermenti di movimento degli anni scorsi riprendono forza i salotti "d, sinistra", dove s, discute seriamente del paradiso di Petri e dell'imperativo d, Balestnni. Questi intellettuali svegliati dal '68. per dec1ders1ad agire sembrano aver bisogno di un a1• tro '68 che non verrà mai. E intanto ricorrono a1 sohto cliché: parlano dei gruppi stringendosi il naso tra 1nd1cee pollice. dicono che il Pci e veramente in crisi, che tutto va male e chiedono petulanti: "e allora. compagni?". Proviamo invece a discutere cosa si può fare oggi: potrebbe forse saltar fuori che, nell'ambito della sinistra che c'interessa, ci sono almeno due fatti non disprezzabili. Uno e un grosso fatto editoriale. 11m1nifesto quotidiano, con tutte le critiche Tre domande pollt1che che 911si possono rivolgere. l'altro. sul piano del movimento. piaccia o no. è Lotta continua. C'è spazio e modo di laVorare, anche come mtellettuali, con queste forze> Oppure: c'è un'alternativa diversa da questa al destino d1 spostati permanenti proprio de• cosiddetti 1ntettettua1i? Per il momento, non vedo altro; per essere più chiaro, m1 sembra che il ruolo professionale tradizionale non offra. 1n questo momento. al• cun margme di amb1gu1tà;e che l'unica possibilità di "informare" sia oggi situata su un terreno politico che ha pochi contatti con quello uff1c1ale. Può darsi che così ci si riduca m un ghetto, anche se si tratta, più semplicemente. di sce-- gliere il proprio posto; ma e meglio che non soffrire sempre di nostalgia per la politica e la cultura ufficiali. Il discorso, certo, è lungo e diffici!e, non ci sono molte idee chiare 1ngiro e, per finire, il questionario ne prescinde. Se a Giovane critica interessa. si potrebbe forse cercare una base di discussione non del tutto mutile; ma non sarebbe male chiome prima che tipo di interlocutore e oggi la rivista.
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